pag. 7 Indice Islanda |
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venerdi', 4 agosto |
Riprendiamo quindi la strada con meta la cittadina di Vik e i suoi dintorni. Pochi chilometri prima prendiamo una deviazione per la zona costiera di Dyrholaey. Questo e' un promontorio a picco sul mare famoso per la presenza di una numerosa colonia di uccelli marini.
Posteggiamo il nostro mezzo sulla scogliera poco oltre il promontorio, dove questa e' ancora alta qualche decina di metri, e ci avviamo per una passeggiata. Il tempo e' piuttosto inclemente, cupo e con forti raffiche di vento, pero' almeno non piove e ci lascia proseguire.
La scogliera dal punto piu' alto digrada lentamente di alcuni metri verso il mare, coperta di vegetazione, per poi terminare di netto con un salto di parecchi metri sulla spiaggia sottostante. Le rocce e di conseguenza la sabbia sono di un colore nerissimo, e con il cielo cupo creano uno sfondo spettrale.
Tanto grigiore e' pero straordinariamente ravvivato da centinaia di pulcinella di mare, che nidificano proprio in prossimita' della scogliera e svolazzano tutt'intorno.
Un tratto di scogliera eroso consente di scendere sulla spiaggia color catrame, e di avvicinarsi alle nere pareti di roccia. Qui lo spettacolo delle pulcinella diventa veramente affascinante, perche' possiamo avvicinarci di molto agli uccelli che hanno i loro numerosissimi nidi negli anfratti a picco sulla spiaggia.
Il mare in tempesta riversa onde spumeggianti sulla grande spiaggia, e, anche se non vorremmo mai andar via, dobbiamo ripartire visto che si e' fatto quasi sera e abbiamo ancora molti chilometri prima di arrivare alla nostra nuova sistemazione. Per cena ci fermiamo nella vicina e pittoresca cittadina di Vik, in un tipico locale islandese un po' spartano ma accogliente. Ripartiamo quindi quando il tempo si e' un po' rimesso, e da lontano si avvista la grande distesa del ghiacciaio Myrdalsjokull, il quarto d'Islanda, al di sotto del quale si trova uno dei vulcani piu' distruttivi, il Katla. Una mezz'ora dopo arriviamo nella localita' di Hvoll, che in realta' consiste in una fattoria con vicino l'edificio adibito ad accogliere gli ospiti, dove finalmente ci riposiamo di questa lunghissima giornata.
Il mattino dopo, possiamo apprezzare pienamente la bellezza del luogo in cui ci troviamo. L'ostello e' situato su di una bassa collina coperta da un tappeto erboso naturale folto e verdissimo, e a 360 gradi c'e' solo la natura d'Islanda in tutta la sua maestosita', senza una sola abitazione avvistabile a occhio nudo. Verso nord, nord-ovest il panorama e' caratterizzato dall'immenso ghiacciaio Vatnajokull, il piu' grande d'Islanda e d'Europa, che, sebbene sia distante da qui piu' di cento chilometri, occupa con la sua vastita' una buona fetta dell'orizzonte. Verso sud, sud-est si vede solo la pianura attraversata da corsi d'acqua, con un ruscello cristallino che scorre a poche decine di metri di distanza, serpeggiando attorno ad alcuni boschetti. Piu' in distanza si avvista il campo di lava Landbrot, formato dalle eruzioni del vulcano Laki. La giornata di oggi e' dedicata proprio all'escursione verso questo vulcano, noto per avere prodotto, nel 1783, la piu' grande eruzione del mondo misurata in tempi storici.
Il nostro percorso ritorna sulla strada circolare, dove per parecchi chilometri si attraversa l'immenso campo lavico creato dall'eruzione; la strada e' circondata sui due lati da un terreno formato da pinnacoli, cavita', grandi forme tondeggianti completamente ricoperte da uno spesso strato di muschio. Prendiamo quindi la deviazione per il vulcano, e la strada si fa subito a tratti piuttosto difficile.
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