pag. 18                                 Indice Islanda

 

venerdi', 11 agosto

 

 

 




 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

sabato, 12 agosto

 

Akureyri - Eyjafjordur

Il mattino dopo splende il sole, e noi, dopo aver caricato i bagagli e salutato il confortevole ostello che ci ha ospitato per due giorni,  dedichiamo qualche ora alla visita della citta' di Akureyri, considerata la piu' bella d'Islanda.

 

 

 

Akureyri

La citta' si   trova al termine del lunghissimo fiordo di  Eyjafjordur, e questa posizione ne influenza beneficamente il clima. Infatti diversi tipi di piante e di fiori vi crescono agevolmente, e nelle sue strade e nei giardini delle case si puo' assistere a delle magnifiche fioriture.

 

 

 

Akureyri

Visitiamo la zona centrale, sovrastata da una grande chiesa al culmine di lunga gradinata, in posizione panoramica. Proprio ai piedi della scalinata si trova la strada pedonale di Hafnarstraeti, ricca di negozi dove ci aggiriamo per l'acquisto di souvenir. Verso fine mattinata infine riprendiamo il nostro fuoristrada e ci rimettiamo in cammino per la lunga tappa di oggi, che ci portera' nella zona occidentale dell'isola.

 

Glaumbaer

Dopo un centinaio di chilometri, lasciamo la strada circolare prendendo una deviazione sulla destra, che ci porta in pochi minuti alla fattoria di Glaumbaer, la cui visita ci era stata consigliata ad Akureyri. Questa fattoria consiste in una serie di costruzioni risalenti al 1700, e rappresenta un bellissimo esempio di architettura e folclore islandese. Gia' la sua posizione e' molto pittoresca, al culmine di un piccolo rialzo circondato da prati verdissimi che ben si sposano con i tetti coperti di torba.

 

Glaumbaer

All'interno si trova un ricco museo che raccoglie tutti i vari ambienti di vita, dalla cucina alle zone per il soggiorno e il pernottamento, corredate da moltissimi oggetti d'epoca. I vari locali sono collegati da corridoi lasciati com'erano in origine, completamente bui e col pavimento in terra battuta, il che favorisce una grande umidita'.  Dopo l'interessantissima visita ci prepariamo un bel pic-nic sui tavoli adiacenti la costruzione, su di una foltissimo tappeto erboso.

 

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Dopo pranzo riprendiamo il percorso, lungo ancora piu' di 250 chilometri. Tocchiamo diversi fiordi, sotto un cielo sempre piu' cupo, finche' arriviamo sulla costa settentrionale della lunga penisola di Snaefellsnes, che si protende dalla costa ovest dell'Islanda  per piu' di 100 chilometri.

 

Stykkisholmur

 

Il panorama costiero e' molto pittoresco, caratterizzato da diverse isolette non distanti, e da lontano gia' si vede la nostra destinazione per la sera, il villaggio di Stykkisholmur.

 

 

 

Stykkisholmur

Quando arriviamo in paese il tempo si e' guastato del tutto e cade una fitta pioggia. Troviamo subito il locale ostello, che con noi risulta veramente al completo, e ci sistemiamo per la sera. Ci prepariamo per cena due bei polli arrosto che avevamo comprato strada facendo, e in compagnia di alcuni spagnoli passiamo la serata.

 

 

Stykkisholmur

Il  mattino dopo il tempo si e' rimesso al bello, e ne approfittiamo per una passeggiata nei dintorni del pittoresco porticciolo di Stykkisholmur. Questo e' protetto da un isolotto formato da rocce basaltiche a colonne, piuttosto antiche data l'erosione. Un sentiero conduce fino in cima, su cui spicca un coloratissimo faro, e da cui si ha una magnifica vista sul grande golfo di Breidafjordur.

 

Stykkisholmur

Ricarichiamo quindi tutti i nostri bagagli e ci avviamo verso Reykjavik per quest'ultima tappa. Attraversiamo altri due grandi fiordi, di cui il secondo, Hvalfjordur, e' noto, come dice il nome, per la presenza occasionale di diverse specie di balene. Non pero' non ne avvistiamo, e lo attraversiamo imboccando un lunghissimo tunnel sottomarino a pagamento, che ne abbrevia il periplo di almeno una cinquantina di chilometri.

 

Laguna Blu

E cosi', dopo un'altra mezz'oretta di strada, completiamo la strada circolare d'Islanda e siamo di nuovo a Reykjavik. Visto che e' solo mezzogiorno, e l'aereo per il ritorno parte solo in tarda serata, ne approfittiamo per recarci presso quella che e' una delle attrattive piu' conosciute dell'isola. Percorriamo buona parte della penisola di Reykjanes, in direzione dell'aeroporto, e dopo una quarantina di chilometri arriviamo nei pressi della Blaa Lonid, o Laguna Blu. Il territorio circostante e' caratterizzato da grandi distese di lava solidificata, e proprio il calore della lava, in profondita',  fornisce energia alla grande centrale idroelettrica locale.

 

Laguna Blu Da questa, l'acqua marina utilizzata defluisce e forma dei grandi stagni, che assumono, per la presenza di particolari alghe e fanghi, una colorazione caratteristica. Nonostante una descrizione cosi' poco poetica, l'ambiente e' decisamente affascinante, e i fanghi presenti sono considerati curativi.  Lasciamo il nostro mezzo nel posteggio ed entriamo nei locali attigui, affollatissimi anche per una sfilata di moda in corso. Da qui si accede, a pagamento, alle grandi piscine di acqua calda, frequentatissime dagli islandesi.

Laguna Blu

Lo scenario delle grandi nuvole di vapore che volteggiano sulle acque tiepide e' decisamente successivo e invogliante, anche se per fare il bagno, oltre al costume sarebbe indispenděsabile avere a portata di mano una giacca a vento, non appena usciti dalle acque. Il cielo infatti e' coperto e soffia un gelido venticello.

 

 

Per pranzo ci ripariamo quindi ancora una volta nel nostro confortevole mezzo, che sistemiamo in posizione panoramica sulle impressionanti distese laviche circostanti, e diamo fondo alle ultime provviste. Ora purtroppo il viaggio volge veramente al termine, e nel pomeriggio ritorniamo a Reykjavik per riconsegnare il fuoristrada. Qui otteniamo, per un modico sovrapprezzo (niente e' gratis), di poterlo riconsegnare direttamente all'aeroporto. Ci riavviamo quindi con tutta calma sulla strada prima percorsa, per riprendere verso mezzanotte l'aereo che, via Zurigo, ci portera' via da questo mondo di favola.    

 

 

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