Monsampolo del Tronto - Costume e Società nell'Ottocento | aaaaa | |
. La festa di Santa Teopista, vigilata dai gendarmi locali (dal 1830 a Monsampolo), era per tutti un appuntamento fisso, irrinunciabile, un ponte che la fede cristiana lanciava a tutti i cittadini affinché il suo messaggio diventasse fecondo di aggregazione. In tale coinvolgimento gioioso,
quasi nessuno rimaneva ai margini sentendosi lontano. In
chiesa nessuno apriva bocca, ma Io smanioso indagare
degli sguardi era un rito assai diffuso.
I nostri bisavoli, invece, nei
giorni festivi si divertivano col Gioco del Formaggio
così detto a stecco nell'ampio spazio
all'aperto accanto al convento del SS. Crocifisso (oggi
impropriamente detto di San Francesco); mentre nei fumi
delle bettole, tra i giri di bevute e le confidenze
condivise, essi prediligevano il gioco delle carte e
della conta, ossia la Passatella. |
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I soprannomi, riservati ai poveri e ai contadini di sesso maschile, costituivano uno stimolo alla burla ironica di paese venato di evidente canzonatura:
Erano tempi in cui la morale veniva
dettata dalla Chiesa, la quale, nel 1828,
vietò nel suo Stato ogni esibizione speculatrice degli
stranieri che proponevano ginnastiche acrobatiche, prove
di forza, balli con corde, serragli di animali, canzoni e
musiche per le strade, fantasmagorìe, giochi con
cavalli, cani, orsi, scimmie e tanti altri esercizi che
potessero esercitare una grande attrattiva sui popolo. |
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La condizione della normalità paesana era assicurata da tutta una serie di doveri da rispettare: ad esempio le allegre riunioni danzanti in case private, musicate da pifferi, violini e chitarre francesi, veniva inteso dalla municipalità come una pubblica festa che implicava l'autorizzazione da parte delle autorità ecclesiastiche e la vigilanza dei gendarmi. Va anche detto che a Monsampolo il gioco del pallone, che certamente aveva dato il nome all'omonima via (de' morti, o sia del Pallone, oggi Mazzini), procedeva nel segno di un beffardo e fastidioso rumoreggiamento: ad esempio nel 1846 troviamo Nicola Gaetani Tamburini con i fratelli Pietro, Francesco e Fortunato Tassetti e Felice e Giuseppe Rainaldi, a fare il così detto gioco del Pallone nell'interno dell'abitato, e precisamente nella strada del Pallone Municipale, adunando studiosamente una buona ciurma di ragazzi, ed altro non fanno che un riprovevole baccano, con insopprimibili grida, disturbando così la quiete pubblica di tutto il vicinato. Fino al 1825 nel paese regnarono scandali e indecenze di vario genere, nonché l'abuso di tenere aperte le bettole in occasione delle sacre funzioni dei giorni festivi (Santa Teopista incluso). Ci volle la determinazione del vescovo di Teramo per reprimere gli audaci disordini con un decreto straordinario emesso nell'ambito della sua visita pastorale.
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Dobbiamo registrare anche con piacere che nel 1861 a Monsampolo la produzione bacologica era fiorentissima. Nel paese lavorava un maestro per eccellenza, quel Nicola Gaetani Tamburini - che già conosciamo - famoso per le sue ricerche e sperimentazioni seriche da quando, nel 1850, si dette al miglioramento dell' educazione de' Bachi sì per giovare il proprio Paese sì per togliersi dall'inerzia della vita nella quale lo avevano posto il Governo Clericale e Tedesco [era infatti un sorvegliato politico che non trovava nella Monsampolo pontificia la patria stabile della sua vocazione liberale]. Deve a lui il Paese, e i Paesi circonvicini, il miglioramento educativo del Baco... e di tali studii si è avvantaggiato in un modo veramente civile questa industria nel Paese, ed oggi è la prima e più sentita utilità di tutte le famiglie. Nel 1882 lo
stabilimento bacologico dei Tamburini, premiato
dall'istituto di Scienze ed Arti Umberto I, emergeva nel
tessuto castellano in linea gradevolmente sobrio. |
. Elaborazione grafica tratta da una carta intestata dell'epoca |
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I documenti non ci privano altresì delle caratteristiche geografiche, idriche e climatiche di questo periodo, certamente importanti per un quadro generale dell'epoca trattata: La natura del suolo è in parte sedimentaria fluviale, ed in parte siliceo-argillosa. il prodotto è sufficiente e si distingue a preferenza quello dei cereali e del vino... Il clima è mite in modo che la maggiore elevatezza è di 26 e la minore di 2 gradi... dei due torrenti Fiobbo e Icona che solcano il territorio, il primo si estingue del tutto nell'estate, ed invece il secondo denominato icona è sempre provvisto di acqua perenne e costante tanto nell'inverno che in tutte le altre stagioni... lungo la via dal mare ad Ascoli non vi è torrente che nell'estate porti acqua ad eccezione dell'icona. Da ultimo vale lo pena ricordare che lo comunità di Monsampolo rimase legata al suo ricco patrimonio di tradizioni religiose in ogni epoca storica di violenta mutazione politica (invasione francese, Regno italico, ecc .); ma la festa di Santa Teopista trovò la sua conclusione negli anni che fecero seguito all'ultimo conflitto mondiale. Ancora nel 1947 la processione votiva sfilava per le vie del paese iuxta solitum, vie ancora impregnate della magica atmosfera che in origine le caratterizzava. Forse i giovani di oggi e i nuovi cittadini si sono accorti di Santa Teopista solo adesso, ma gli anziani del paese ne parlano da sempre, come la più importante e la più amata dai tempi andati e dal paese tutto. Il suo culto, oramai, tra alti e bassi conta quasi 350 anni e risale al 1665, quando don Giovan Battista Corradi fece traslare le sue spoglie da Roma a Monsampolo. |
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