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STORIA E WARGAME.

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Introduzione al Wargame Napoleonico.

La prima scelta di chi desidera dedicarsi al wargame è quella del periodo storico. Spesso questa scelta è fatta in base a preferenze e simpatie personali, oppure si è condizionati da altri appassionati in cerca di avversari per i tavoli di gioco.
Indubbiamente ogni periodo presenta i propri vantaggi e svantaggi oggettivi. Senza analizzare qui tutti i periodi, egualmente affascinanti, ci soffermiamo sulle Guerre Napoleoniche.

Salta immediatamente agli occhi la bellezza e la varietà delle uniformi dell’epoca, che offrono anche sul tavolo di gioco una splendida visuale. Le divise blu dei francesi fronteggiano quelle bianche degli austriaci o le rosse linee inglesi, mentre è soprattutto tra la cavalleria che troviamo la maggiore varietà di colori e di rifiniture. La disponibilità dei soldatini rispetto agli altri periodi è notevolmente maggiore, ad un buon prezzo, ed anche la documentazione è facilmente reperibile. Uno svantaggio può essere quindi l'imbarazzo della scelta.

Un altro aspetto del periodo è la relativa uniformità negli armamenti e nell’organizzazione degli eserciti, cosa che rende fondamentale per la vittoria il grado di addestramento delle truppe, la catena di comando e le capacità del comandante in capo. Tutti gli eserciti schierano battaglioni, brigate, divisioni e corpi di fanteria di linea, fanteria leggera, cavalleria ed artiglieria, ed il giocatore deve saper realizzare al meglio la cooperazione tra le armi. Nessuno dispone di armi risolutive, anche se una batteria da 12 libbre o la "Vecchia Guardia" di Napoleone fanno sentire la loro presenza in battaglia. Il periodo è stato tra i primi ad essere giocati, ha da tempo una vasta diffusione e quindi i regolamenti reperibili hanno raggiunto ottimi livelli e sono ben conosciuti dai giocatori. Chi inizia avrà quindi lo svantaggio di trovarsi di fronte qualche giocatore esperto che gli darà qualche sonora lezione tattica, ma anche la possibilità di imparare dai propri errori.

Il teatro delle guerre napoleoniche offre possibilità difficilmente egualiabili dagli altri periodi, infatti comprende tutta l’Europa, da Lisbona a Mosca, da Varsavia a Napoli, e nessun paese europeo ne rimane escluso essendo coinvolti i grandi stati nazionali come la Francia (ovviamente), l’Inghilterra, l’Austria, la Russia, la Spagna e la Turchia, ed i piccoli stati come l’emergente Prussia, il Portogallo, i principati tedeschi ed italiani, ed in ruolo minore anche la Danimarca e la Svezia, senza dimenticare il tocco esotico fornito dalla spedizione di Napoleone in Egitto e Siria, il conflitto tra l’Inghilterra e gli Stati Uniti per il possesso del Canada, i conflitti in America Latina.
Questo immenso teatro di guerra influisce anche sulla varietà di paesaggi che possiamo rappresentare sul tavolo di gioco, tanto più che la tattica dell’epoca ha oramai abbandonato il classico scontro frontale in campo aperto, appoggiando le linee di battaglia ai capisaldi offerti dal terreno: ai centri abitati, ai corsi d’acqua ed ai boschi, questi offrono il terreno ideale per l’impiego sparso della fanteria leggera.

Il periodo non dura mezzo secolo, dal 1792 (battaglia di Valmy) al 1815 (Waterloo), e questo ci permette di conoscere, apprezzare ed ammirare tutti i principali protagonisti delle guerre, i generali di Napoleone e quelli avversari: Ney, Murat, Wellington, Blücher e tanti altri; le loro gesta eroiche ma anche quelle sconsiderate, i loro gravi errori, i loro episodi fortunati o sfortunati. Possiamo trovare in una battaglia delle "vecchie conoscenze", immedesimarci in loro, scoprirli simpatici od antipatici. Primo tra tutti sua maestà l’Imperatore dei Francesi Napoleone I Bonaparte.
Qualunque guerra, scontro o battaglia si combatte per lui o contro di lui, ed è impossibile non sentire il fascino di questo grande personaggio storico, genio nel governo e nella strategia, ma anche geloso ed accentratore; ci si trova sempre a combattere per diffondere in Europa le libertà conquistate dalla Rivoluzione Francese o per sconfiggere l’imperialismo di Napoleone. Tuttavia questi "nobili" ideali spariscono di fronte al divertimento ed alla scelta delle migliori mosse per risolvere i problemi tattici; le sconfitte non influisco sui destini dei popoli ma solo sul nostro umore di una serata. I soldatini tornano nelle scatole ma noi giocatori confrontiamo le nostre tattiche e discutiamo sui nostri errori.



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