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LA GUERRA DEI TRENTANNI

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La Guerra della Lega di Avignone (1624-1627).

Guerra dei Trentanni.

La Lega di Avignone.
Dopo la pace di Montpellier con gli ugonotti (9 X 1622), la Francia firma con Venezia e con Vittorio Emanuele I duca di Savoia il trattato di Parigi (7 II 1623) impegnandosi a liberare le valli dei Grigioni.
Pressioni diplomatiche francesi inducono gli spagnoli a rispettare la smilitarizzazione prevista dal trattato di Madrid. I forti della Valtellina sono consegnati alle truppe di papa Gregorio XV, guidate dal nipote Orazio Ludovisi duca di Fiano (1623). I pontifici ottengono poi anche la consegna di Chiavenna e della Riva.
Dopo la morte di papa Gregorio XV (8 VIII 1623), è eletto Urbano VIII (Maffeo Barberini), favorevole alla Francia. La guarnigione pontificia in Valtellina è ridotta ad un migliaio di uomini.
La Francia ed i suoi alleati europei rinnovano la Lega ad Avignone (11 VII 1624), ed il papa è sospettato di aver favorito gli accordi.
Il conflitto franco-spagnolo in Italia durante la Guerra dei Trentanni è chiamato "Guerre Muette" (Guerra Silenziosa).

La "Ribellione" di Crevalcuore.
Carlo Emanuele I duca di Savoia fomenta alla rivolta i vassalli di Francesco Filiberto Ferrero-Fieschi principe di Masserano marchese di Crevacuore.
I ribelli assediano la fortezza di Crevacuore (1623), difesa dal principe che proclama un perdono generale e chiede aiuto alla Spagna. Il Tercio de Lombardía guidato dal maestro di campo Luis de Córdova y Aragón libera Crevacuore (1624).

La Campagna di Coeuvres.
François Hannibal d'Estrées marchese di Coeuvres (futuro maresciallo) raccoglie in Valcamonica 3.000 francesi, un reggimento mercenario svizzero ed alcune migliaia di esuli grigioni (4.000 tra svizzeri e grigioni), 500 cavalli, riceve aiuti da Carlo Emanuele I duca di Savoia e dalla repubblica di Venezia.
Coeuvres invade le valli dei Grigioni (X 1624), occupa Coira (XI 1624), occupa la Valtellina, prende Poschiavo (29 XI), toglie il castello di Piattamala ai pontifici ed ottiene la consegna di Tirano dal conte di Bagno, che ottiene l'onore delle armi e libera ritirata, assieme a Robustelli di Grossotto (capo durante il "Sacro Macello").
Respinto da Chiavenna, difesa dal comasco Francesco Gallo per la Spagna, Coeuvres scende verso le Tre Pievi ma è fermato alla stretta di Riva dagli spagnoli guidati dal generale Sarbelloni, sostituito poi da Pappenheim, che respinge i francesi fino a Traona.
La campagna, chiamata anche "Prima Guerra per la Valtellina" si trascina per un anno senza variazioni del fronte. Scipione d'Afflitto occupa Riva di Chiavenna (21 IX 1625) e cattura 11 cannoni.
Coeuvres rifiuta di consegnare la Valtellina ai Grigioni senza garanzie sulla sua autonomia politico-religiosa.

L'Invasione della Liguria.
Con la promessa di ingrandimenti territoriali in Liguria, la Francia convince Carlo Emanuele I duca di Savoia ad effettuare un attacco congiunto contro Genova (XI 1624).
Carlo Emanuele ottiene 12.000 francesi, attacca la repubblica di Genova, sconfigge gli avversari a Voltaggio (9 IV 1625) ed investe il porto di Genova (IV 1625).
In Valpocevora avanzano 7.000 sabaudi che trovano il passo di Petralavezzara fortemente presidiato dai genovesi, quindi deviano per il passo del Pertuso. Don Giovanni Maria Lucchini rettore di Montanesi raduna 80 paesani che resistono, soccorsi da 1.500 uomini con alcuni capitani di ventura, tra i quali Battino Maragliano (10 V 1625). I sabaudi sono costretti a desistere. Presso il passo del Petruso, chiamato anche Passo della Vittoria, è in seguito eretto un santuario dedicato a santa Maria della Vittoria.

L'Assedio di Verrua.
Il duca di Feria, governatore spagnolo di Milano, minaccia Alessandria, attacca Asti (VIII 1625) ma è respinto, quindi investe il forte di Verrua con 5.000 cavalieri, 25.000 fanti e 20 cannoni, dichiarando di riuscire a prenderlo in tre giorni. È presente il Tercio de Lombardía guidato dal maestro di campo Luis de Córdova y Aragón.
Il forte è difeso dal conte di Saint Reran con un reggimento ed è soccorso da Carlo Emanuele duca di Savoia con il figlio Vittorio Emanuele, che interrompe l'invasione della Liguria, si accampa a Crescentino, sulla sponda sinistra del Po, butta un ponte di barche e disturba gli assedianti.
Gli spagnoli lanciano tre assalti ma sono respinti. I sabaudi effettuano numerose sortite e dopo tre mesi (17 IX) gli spagnoli fingono un'attacco e si ritirano lasciando 2.000 perdite (10.000 in altre fonti). I franco-sabaudi hanno 8.000 perdite.
Carlo Emanuele definisce la rocca "Exigua et Celeberrima (Piccola e Celebre).

Il Trattato di Monzòn.
Una spedizione inglese attacca Cadige (1625), ma è respinta.
Una nuova sollevazione degli ugonotti induce la Francia ad aprire trattative con la Spagna e la mediazione di Urbano VIII, svolte senza consultare i suoi alleati: Inghilterra, Savoia e Venezia.
Il trattato di Monzòn (5 III 1626, ratificato il 2 V), castello in Aragona, prevede un'alleanza tra Spagna e Francia ai danni dell'Inghilterra, la smilitarizzazione della Valtellina e la sua restituzione ai Grigioni con larghe autonomie. La Francia riottene il diritto di transito nella valle.
Coeuvres consegna le fortezze al comandante pontificio Torquato Conti (II 1627), che ha il compito di distruggerle, ma il resto del trattato rimane inapplicato.
Carlo Emanuele I duca di Savoia prosegue da solo la guerra contro la Spagna in Piemonte.


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