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L'arciduca Alberto d'Asburgo governatore dei Paesi Bassi invia da Bruxelles a suo
nipote Filippo d'Asburgo, erede al trono spagnolo (Filippo IV), una collezione di soldatini in
legno fabbricati da Alberto Struzzi (1604).
La collezione comprende reggimenti e compagnie con le diverse bandiere ed armi, un castello che
poteva essere assediato, i materiali per costruire un fiume o un lago e per gettare un ponte.
Gli effettivi degli eserciti e delle guarnigioni di Filippo IV sono stimate sui 300.000 uomini (1626).
La cavalleria.
La cavalleria mantiene la tradizionale composizione:
Guardias Reales: la prima compagnia è di 100 uomini d’arme, le altre di 40 uomini d’arme;
con armatura completa e lancia, poi anche pistola a ruota.
celadas: compagnie di 100 cavalieri teorici, 50 effettivi; armati con lancia corta, pistola a
ruota, spada, elmo aperto, corpetto di cuoio e qualche pezzo d’armatura, impiegano ancora il caracollo.
caballos corazas: chiamati anche coraza, herreruelo o reiter, sono armati di pistola a ruota.
arcabuceros a caballo: sono tenuti in alta considerazione, prevalentemete spagnoli, armati di
archibugio a miccia (arcabuz), spada, elmo aperto e corpetto di cuoio. Solitamente una compañias fa da
guardia personale al generale e dispone di cavalcature scelte.
jinetes: cavalleggeri.
Ogni compañias comprende un capitán ed un jefe che custodisce la bandiera
e fa da vice capitano.
La Fanteria.
Un'ordenanzas (8 V 1603) riorganizza il tercio su 15-20 compañias di 100 uomini: 12
compañias di piqueros e 2 arcabuceros, per un totale di 2.000 uomini, oppure 17 di
piqueros e 3 arcabuceros per un totale di 3.000 uomini.
Un'altra ordenanzas (1632) inquadra i 3.000 uomini in 15 compañias di 200 uomini in Italia e Fiandra,
oppure 12 compañias da 250 uomini in Spagna.
Ogni compañias comprende 1/3 di picas, chiamate anche corsalete (con morione e corazza, 4 scudi
mensili di paga) e di picas secas (senza protezione, 3 scudi mensili di paga), 1/3 di arcabuceros ed 1/3 di
mosqueteros (4 scudi al mese e un extra per le munizioni).
Ogni compañias comprende inoltre un capitán, un alférez che custodisce la bandiera
e fa da vice capitano, alcuni segentos e cabos (caporali), ed i músicos, in particolare 2
tambores, il cui compito è trasmette gli ordini del capitano e riconoscere le posizioni del nemico.
Il tercio è guidato da un maestre de campo.
Le truppe sono generalmente volontarie, arruolate con commissioni e contratti, disciplinate ed animate da spirito
nazionale.
La guarnigione dei Paesi Bassi è rafforzata istituendo 4 reggimenti ispano-irlandesi
(1632-46) per un totale di 7.000 uomini, che affiancano i tercios spagnoli e valloni, i
reggimenti mercenari tedeschi ed il reggimento irlandese di Tyrone.
Dopo l’intervento diretto della Francia nella Guerra dei Trentanni (1635), Filippo IV cerca di
incrementare le truppe a sua disposizione istituendo dei nuovi tipo di unità:
tercios temporaires (1635) di 1.375 uomini, di pessima qualità.
tercios provincial (1637) su 12 compagnie di 100 uomini ciascuna, di qualità migliore rispetto ai precedenti.
Cinque tercios provincial fixe, su 16 compagnie di 62 uomini.
L’artiglieria.
L’artiglieria è ridotta a 23 calibri dal generale d’artiglieria Diego Uffano (1609), poi a 8, 6 ed infine 4: cannone (48 libbre),
mezzo cannone (24 libbre), quarto di cannone (10 e 12 libbre) e quarto di colubrina (5-6 libbre).
Cenni sul Presidio della Sardegna.
Il viceré di Sardegna dispone di un corpo di alabardieri come guardia personale, dei presidios, truppe del re
di Spagna acquartierate nelle fortezze, e di milizie locali, incaricate di pattugliare le coste e le strade reali.
I presidios sono inquadrati in tercios di fanteria e di cavalleria italiani o spagnoli.
Le milizie sono formate dagli uomini con minimo diciotto anni, inquadrati in compagnie di fanti e cavalieri. Le compagnie
possono essere cittadine (inquadrate secondo i quartieri), di campagna o dei nobili, sono guidate da capitani sono divise
in squadre guidate da cabos de scadra, armate di lance, archibugi, spade e balestre.
Lo squadrone di cavalleria del marchese di Laconi ammonta a 174 cavalli e 274 uomini, inquadrati in 8 compagnie (1643).
I capitani hanno anche l'incarico di custodire le armi ed appartengono alla nobiltà indigena o immigrata.
Le cariche superiori comprendono il comissario generale, il comissario della fanteria ed il comissario dell'artiglieria.
Truppe sarde combattono in Fiandra, in Monferrato, in Catalogna, a Napoli e in Sicilia.
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