La Scalata di Richelieu (1618-1624).
Guerra dei Trentanni.
La Riconciliazione.
Luigi XIII prosegue la politica dei favoritismi, non attua le riforme promesse, inoltre ordina la
restituzione dei beni ecclesiastici nella provincia del Bearn. Il provvedimento non è
eseguito dalle autorità locali.
Il malcontento trova un centro nella corte della regina madre a Blois. Richelieu lascia Blois ma
rimane sospetto ed il re lo esilia ad Avignone (7 IV 1618).
Cadernet, fratello del favorito Charles d’Albert duca di Luynes, è nominato maresciallo
(1619).
Le Guerre tra Madre e Figlio (1619-1620).
Maria de’ Medici fugge dal castello di Blois attraverso una finestra (21/22 II 1619), ripara ad
Angoulâme, presso il duca d’Epernon e raccoglie truppe.
Luigi XIII richiama Richelieu e lo incarica di mediare un accordo (III 1619). La regina ottiene il
governo dell’Anjou in cambio di quello della Normandia ed è riammessa nel consiglio di
governo ma deve rimuovere i consiglieri che l’hanno aiutata a fuggire. Richelieu rimane il suo
principale consigliere.
Il conflitto è chiamato “Prima Guerra tra Madre e Figlio”.
Luigi XIII incontra la madre per la riconciliazione ufficiale (IX 1619) e libera il principe
di Condè (20 X 1619), imprigionato a suo tempo dalla madre che quindi si ribella nuovamente,
con l’appoggio dei principi che non hanno visto manenute le promesse: César duca di
Vendôme (in Bretagna), suo fratello gran priore di Vendóme, il duca di Longueville
(in Normandia), il duca di Montmorency, il duca di Rohan (nel Poitou), suo fratello Benjamin de
Rohan barone di Soubise, Epron nell’Angoulême e Mayenne in Guienne.
Il diciannovenne Luigi XIII scende personalmente in campo (25 IV 1620).
Il maresciallo de Créqui con l’esercito regio avanza per investire Rouen e Caen ed incontra
l’esercito ribelle a Ponts-de-Cé (7 VIII 1620), ponte sulla Loira presso Angers. I ribelli
sono guidati da César duca di Vendôme con suo fratello e comprende truppe fornite dal
duca d’Epernon, dal duca di Retz, dal duca del Maine, dal duca di Nemours, dal duca di Montmorency,
dal conte di Soisson ed altri ribelli, per un totale di circa 4.000 uomini.
Il duca di Retz abbandona l’esercito ribelle con 1.500 uomini. Il duca di Vendôme quindi
abbandona le truppe e fugge verso Angres, dov’è la corte della regina madre. Il maresciallo
de Créqui attacca i ribelli e li mette facilmente in rotta. Il combattimento è
chiamato “Drólerie” di Ponts-de-Cé.
Il duca di Vendôme porta la notizia ad Angres commentando con la frase “Madame, vorrei essere
morto”. Sua figlia Elisabetta, di sei anni, risponde “Signor Padre, se eravate di questo desiderio
non dovevate lasciare il luogo dov’era possibile esaudirlo”.
Richelieu partecipa alle trattative che portano ad un nuovo trattato (10 VIII 1620); il trattato
d’Angoulême è confermato, i ribelli ottengono completa amnistia e la restituzione
delle piazze occupate.
Il conflitto è chiamato “Seconda Guerra tra Madre e Figlio”.
Luigi XIII occupa le fortezze del Bearn, rende effettivo l’editto di restituzione, annette il Bearn
al regno di Navarra ed entrambi al regno di Francia, chiede al papa la nomina a cardinale per
Richelieu e nomina conestabile il favorito Charles d’Albert duca di Luynes (31 III 1621).
Prima Guerra Ugonotta di Luigi XIII (1621-1622).
Un’assemblea ugonotta non autorizzata si riunisce a La Rochelle (XII 1620) e determina di non
sciogliersi finché non ottiene risposta alle proprie richieste: la conferma dell’editto di
Nantes ed il ripristino della situazione nel Bearn.
Il re rigetta le richieste di un’assemblea non autorizzata. Gli ugonotti dividono il regno in otto
distretti militari e nominano otto comandanti, ma Lesdiguiéres appoggia la corte mentre il
duca di Buglione rimane neutrale.
Luigi XIII scende in campo (IV 1621) e saccheggia le fortezze ugonotte sulla Loira. Il duca di
Soubise è assediato a St-Jean-d’Angely (16 V) e dopo tre settimane è costretto ad
arrendersi (24 VI).
Contro gli ugonotti intervengono Condé, Mayenne, che occupa le fortezze ugonotte in
Guienne, Eperon, che occupa quelle nel Beam.
Il connestabile Charles d’Albert duca di Luynes fallisce l’assedio della munita piazza di
Montauban (VIII- 18 IX 1621) e per rifarsi del prestigio perduto prende ed incendia la piccola
piazza di Monheur ma due giorni dopo muore a causa della febbre contratta all’assedio (14 XII
1621).
Il re sottomette Royan (III 1622), Mont-de-Marsan, Aigues-Mortes, Négrepelisse (dove
la popolazione è massacrata per rappresaglia) ed altre piccole cittadine ribelli.
Gli ugonotti guidati dal duca di Soubise sono sconfitti ad Isle-de-Riez, in Poitou (IV 1622). I
regi investono Montpellier che tuttavia resiste.
Gli ugonotti firmano la pace di Montpellier (9 X 1622), conservano le piazze di Montauban e La
Rochelle, ma devono cedere le altre circa 200 concesse loro con l’editto di Nantes. Anche le
fortificazione di Montpellier sono distrutte.
Richelieu Primo Ministro.
La regina è riammessa nel consiglio di corte. Richelieu, che la accompagna, ottiene la
nomina a Cardinale (IX 1622), entra a sua volta nel consiglio (IV 1624), reclama la precedenza
sugli altri ministri in base al titolo cardinalizio, ed è infine nominato primo ministro
(VIII 1624).
Richelieu riprende la politica anti-asburgo ed inizia la "Guerra di Diversione" della Francia: Mansfeld e Cristiano IV re di
Danimarca ottengono finanziamenti, promessi anche alle Provincie Unite in guerra con la spagna; altre trattative sono
aperte con con Massimiliano duca di Baviera, con il duca di Savoia e Venezia per la questione dei Grigioni.