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LA GUERRA DEI TRENTANNI

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La Guerra sui Pirenei (1635-1640).

Guerra dei Trentanni.

La Battaglia di Leucate.
Francisco de Andia e Irazval marchese di Valpariso e viceré di Navarra passa improvvisamente i Pirenei, entra in Guascogna, fallisce una sorpresa su Bayonne ed è costretto a ritirarsi (1635).
Hernique d’Aragona duca di Cardona e Segorbe viceré di Catalogna, con il milanese conte Giovanni Serbelloni, pone l’assedio a Leucate (5 IX 1637), difesa dal capitano Barry con due compagnie.
In soccorso giunge il duca d’Halluin governatore della Linguadoca con 900 cavalieri e 10.000 fanti francesi per Luigi XIII di Borbone re di Francia (24 IX).
A mezzanotte del 28 settembre, i francesi attaccano in cinque colonne. La colonna di destra si sbanda dopo il primo assalto e fugge. Serbelloni concentra le riserve all’ala sinistra. La colonna francese di sinistra prende Franqui ed appoggia efficacemente l’attacco contro il centro spagnolo.
I difensori con una sortita compromettono definitivamente la situazione degli assedianti e l’intervento delle riserve francesi ricaccia gli spagnoli nei trinceramenti.
Dopo cinque ore di lotta gli spagnoli sono costretti a ritirarsi abbandonando numerose artiglierie e molti bagagli.

L'Assedio di Fuenterrabia.
Enrique di Borbone principe di Condé con 20.00 francesi passa il Bidassoa, prende la cittadina di Irun, il porto di Pasages e pone l'assedio alla fortezza di Fuenterrabia (estate 1638), bloccata dal mare dalla flotta francese guidata dal cardinale di La Valette.
La flotta francese sconfigge quella spagnola a Guentaria (28 VIII 1638), presso San Sebastian.
Dai Paesi Bassi spagnoli due reggimenti irlandesi sono trasferiti in Spagna (1638).
Gli assedianti, dopo aver subito gravi perdite, sono costretti a desistere a causa della guerriglia della milizia basca e dall'esercito di soccorso guidato da Juan Alonso Henriquez de Cabrera ammiraglio di Castiglia, da Pedro Faxardo de Zuñiga y Requenses marchese di Los Velez e dal maestro di campo generale Carlo Andrea Caracciolo marchese di Torrescura (1638).

L'Assedio di Sálses.
L'anno seguente 16.000 francesi invadono il Rossiglione (VI 1639), fiancheggiati dalla flotta, ed occupano il munito castello di Sálses (15 VII 1639).
Gli Aragonesi chiedono aiuto a Madrid ma Olivares ordina si difendano da sola. Gli aragonesi mobilitano 10.000 uomini che bloccano Sálses ma sono decimati dalle malattie (X 1639).
Nuovi rinforzi aragonesi elevano gli assedianti a 5.000 fanti e 23.000 cavalieri, guidati dal genovese Filippo Spinola marchese di Los Balbases commendatore maggiore di Castiglia (figlio di Ambrogio Spinola).
Il castello, difeso da Espernan, è soccorso da Enrique di Borbone principe di Condé con 4.000 cavalieri, 22.000 fanti e 12 cannoni (oppure 20.000 uomini in tutto) ma una forte tempesta (24 X) costringe a rimandare l’attacco alle posizioni spagnole. L'attacco è poi respinto dalla resistenza degli assedianti (2 XI). I francesi lasciano 2.000 caduti e feriti contro 400 caduti e feriti spagnoli, e devono ritirarsi.
Filippo Spinola ottiene la resa di Sálses (6 I 1640) ma l’esercito spagnolo è colpito da un’epidemia che pone fine alla campagna.


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