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LA GUERRA DEI TRENTANNI

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La Battaglia della Montagna Bianca (8 XI 1620).

Guerra dei Trentanni - Periodo Boemo-Palatino.

I Boemi.
Christian principe di Anhalt-Bernburg, che ha ricevuto da Friedrich di Wittelsbach re di Boemia altri 7.000 uomini e 400 cavalieri slesiani malpagati, demoralizzati ed in cattive condizioni, è schierato sull'altura pianeggiante solcata da cave di gesso, chiamata Weißen Berge (Montagna Bianca o Vita Berget), affiancato nel comando da Henrik Matthias conte di Thurn e dal lussemburghese Peter Ernest II conte di Mansfeld:

In totale 15-16.000 boemi, tedeschi ed ungheresi. Altre fonti indicano 19.000 boemi ed 8-10.000 ungheresi o 21-22-30.000 uomini in tutto.

Gli Imperiali.
Maximilian I di Wittelsbach duca di Baviera schiera la truppe imperiali e della Lega Cattolica:

In tutto 20.000 tedeschi, valloni (7.000 fanti e 3.300 cavalieri guidati dal catalano Baltasar Marradas), francesi, irlandesi (guidati dal capitano Sorley MacDonnell), polacchi (4.000 lisowczyk, fanti e cavalieri irregolari arruolati in Ucraina con il permesso del re di Polonia).
Altre fonti indicano 12.000 bavaresi e 15.000 imperiali, oppure 25-30-50.000 uomini in tutto; 40.000 secondo Anhalt.
La cavalleria comprende 5 reggimenti di corazze (1.420 cavalieri in 29-31 compagnie) e 2 di archibugieri a cavallo (550 cavalieri in 10 compagnie). Sono presenti anche il vallone Ernest de Suys alla testa di un reggimento di corazzieri, Carlo Spinelli con un contingente napoletano, Torquato Conti, Scipione Filomarino e Rodolfo di Colloredo (entrambi già a Budweis).

La Battaglia.
Il primo attacco di cavalleria imperiale contro la “Stella” è respinto.
Dopo un massiccio bombardamento inizia l’attacco generale.
L’ala destra boema, guidata del figlio di Anhalt, tiene ma l’attacco di Tilly è rinforzato dagli imperiali mentre le fanterie raggiungono il pianoro ed i Boemi male armati cedono quasi subito.
Tilly lancia 500 corazzieri valloni guidati dal sire di Herzele e gli archibugieri a cavallo guidati da Jean van der Meeren nell'intervallo tra le due linee boeme.
Sull'altra ala gli ungheresi sconfiggono la cavalleria imperiale, ma dopo essere stati respinti dalla fanteria vallona e napoletana credono la battaglia oramai perduta e fuggono in disordine. Molti muoiono nelle acque del fiume Smichov.
Bocquoy interviene con le riserve e quando il figlio di Anhalt cade anche l’ala destra boema va in rotta.
L’ala sinistra si ritira velocemente a Praga, dove però la popolazione chiude le porte ai fuggiaschi, mentre la guardia boema resiste a lungo asserragliata nella Stella, ed anche la guardia palatina si fa massacrare sul posto. Gli sconfitti lasciano 4.000 caduti e 1.000 prigionieri, contro 500 caduti imperiali.
I vincitori catturano lo stendardo reale, 100 bandiere, l’artiglieria.

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