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LA GUERRA DEI TRENTANNI

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La Guerra dell'Interdetto (1605-1607).

Guerra dei Trentanni.


Le Catene alla Gola dell'Italia ed ai Piedi dei Grigioni.
Nella Lega dei Grigioni (Graubünden) cattolici e riformati si accordano concedondo libertà di religione ma i constrasti permangono, alimentati dalle grandi potenze. La Valtellina, soggetta ai grigioni, è infatti un'importante via di transito tra Italia e Germania, necessaria alla Spagna per inviare truppe nei Paesi Bassi ed una via di collegamento tra la Francia ed i suoi alleati italiani.
La Francia rinnova il trattato del 1586, che permette il transito delle sue truppe per le valli dei Grigioni (26 XII 1601), seguita dalla repubblica di Venezia (15 VIII 1602, ratificato IX 1603).
In risposta ai trattati il governatore spagnolo di Milano conte di Fuentes blocca il traffico commerciale tra Milano ed i Grigioni, rafforza il presidio delle Tre Pievi, sul lago di Como, e fa erigere un forte all’imboccatura della Valtellina, chiamato “Forte Fuentes” e firma un trattato di amicizia con i cantoni svizzeri cattolici (1605), garantentosi una via di transito alternativa verso il nord.
Enrico IV di Borbone re di Francia commenta con la frase "Fuentes vuole mettere le catene alla gola dell'Italia ed ai piedi dei Grigioni".

La Guerra dell’Interdetto (1605-1607).
La repubblica di Venezia vieta la pubblicazione della bolla In Coena Domini, nella quale papa Pio V (1588) vieta di accogliere i non cattolici, vieta di appellarsi ad un concilio per le decisioni papali e dichiara l'immunità del clero. Il senato di Venezia elegge patriarca di Venezia dei laici: Matteo Zane (1600) e Francesco Vendramin (1605).
Il canonico Scipione Saraceni è arrestato (VIII 1605); il conte Marcantonio Buandolin abate di Neversa è arrestato per omicidi e stupri (10 X 1605). Papa Paolo V (Camillo Borghese) dichiara nulli gli atti processuali (XII 1605).
L'intransigente Leonardo Donà è eletto doge (10 I 1606) ed assegna una carica pubblica a Paolo Sarpi, autore della discussa "Storia del Concilio di Trento".
Il papa emette una bolla con la quale revoca l'enfiteusi ecclesiastica (1606), chiede la scarcerazione e l'abrogazione dell'enfiteusi entro 24 giorni pena l'interdetto e la scomunica del Senato (17 IV 1605). Paolo Sarpi pubblica un "Protesto" con il quale dichiara nullo l'ultimatum papale (6 V 1606).
Venezia espelle i gesuiti dai suoi territori, obbliga i preti a continuare le funzioni, arma la flotta, assolda 6.000 uomini in Lorena e chiede ai Grigioni il permesso transito prevvisto dal recente trattato. La repubblica è alleata alla Francia, ottiene sostegno dall'Inghilterra. Iurchi offrono il proprio aiuto ed inviano una flotta in Adriatico.
Il papa proclama l'interdetto (Venezia è l'ultimo stato contro il quale sia stato proclamato), assolda 2.000 cavalieri e 10.000 fanti ed induce gli spagnoli ad inviare una flotta in Adriatico. Durazzo è saccheggiata.
Filippo III re di Spagna invia un proprio ambasciatore. Enrico IV re di Francia invia il cardinale di Joyeuse; questi ottiene che i due ecclesiastici siano consegnati agli incaricati pontifici (21 IV 1607) e toglie l'interdetto.
Il doge revoca il "Protesto" e sospende le tre leggi contestate, ma i gesuiti non sono riammessi, Marcantonio Corner è condannato a morte per rapimento. Scipione Borghese, nipote del Papa, non ottiene la nomina ad abate di Vangadizza.
I libri filo-veneziani sono messi all'indice. Paolo Sarpi è ferito da un sicario inviato dal cardinale Borghero (1617), Fulgezio Manfredi è giustiziato sul rogo, le navi veneziane subiscono la guerra di corsa da parte di pirati barbareschi, di Malta, di Santo Stefano (Toscana), inglesi, olandesi ed uscocchi.
L'episodio è chiamato anche "Guerra delle Penne".

L'Annus Rustica Dementiae.
Dopo la richiesta di Venezia per il transito delle truppe, nelle valli dei Grigioni il partito filo-spagnolo si raduna in armi (III 1607) ed ottiene l'annullamento dei trattati con la Francia e Venezia (3 IV 1607).
Il decreto illegale è affisso con la forza nelle valli dei Grigioni, degenera in violenze, saccheggi e vendette (VI-VII 1607), sedate da un tribunale speciale (strafgericht). L'anno è chiamato Annus Rustica Dementiae.
Il denaro francese convince i cantoni svizzeri cattolici a rompere il trattato d'amicizia con la Spagna (1610) che così vede chiudersi anche quest'altra via di transito dai domini italiani a quelli renani.

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