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LA GUERRA DEI TRENTANNI

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La Battaglia di Breitenfeld (17 IX 1631).

Guerra dei Trentanni - Periodo Svedese.

Gli Imperiali.
Jan Tserclaes conte di Tilly si schiera a nord di Lipsia in una sola linea su un’altura, a cavallo della strada.

Per gli imperiali (con le bande bianche ed il motto "Sancta Maria") combattono Johann Aldringen signore di Roschitz ed Mattia Galasso conte di Campo (di Trento). In totale 32-36.000 uomini, dei quali 14.000 composti da truppe fresche (giunte il 31 VIII). Altre fonti indicano 11.000 cavalieri, 21.000 fanti e 36 cannoni oppure 40-50.000 uomini.

I Sassoni e gli Svedesi.
Gustavo Adolfo schiera all'ala destra sinistra i sassoni: 12.000 fanti e 5.000 cavalieri (15.000 in tutto in altre fonti) guidati da Giovanni Giorgio von Arnim, in tre linee di grossi battaglioni e squadroni a scacchiera, e gli svedesi a sinistra (con un ramoscello di quercia sul cappello ed il motto "Godt mit Ins") in due linee:

In totale 28 squadroni pari a 9-10.000 cavalieri svedesi, 12.000 fanti svedesi.
Sassoni e Svedesi ammontano a 13.000 cavalieri e 26.000 fanti, oppure 35-37-40-42-46-47-50.000 uomini in tutto con 100 pezzi d’artiglieria (12 pesanti e 54 reggimentali in altre fonti). Altre fonti elevano a 15.000 i cavalieri sassoni ed a 22.000 i cavalieri svedesi. Il rado schieramento svedese sorprende gli imperiali, ma si rivelerà flessibile e micidiale.

La Battaglia.
Tra le 9:00 e le 14:30 lo scontro si limita a duelli d’artiglieria ma il fuoco svedese si rivela tre volte più rapido di quello imperiale.
Pappenheim con 5.000 cavalieri aggira l’ala svedese che grazie alla sua mobilità si volta subito ad affrontarlo, respinge le sue 7 cariche e lo costringe a ritirarsi.
Mentre gli svedesi sono impegnati, la cavalleria imperiale appoggiata da moschettieri carica frontalmente i sassoni, che hanno il sole ed il vento in faccia e benché siano poco addestrati resistono due ore prima di cedere alle cariche dei fanti imperiali e dei cavalleggeri croati. I cannoni sassoni vengono girati, 2 reggimenti di cavalleria sassoni fuggono, seguiti dall’elettore. Alcuni sassoni saccheggiano i carriaggi svedesi. Uno dei quadrati della fanteria imperiale, invece che rivolgersi contro gli svedesi, insegue i fuggitivi.
La carica della cavalleria imperiale è respinta dalla cavalleria svedese, intanto il sole tramonta ed il vento gira, soffiando contro gli imperiali. Anche i moschettieri svedesi effettuano un fuoco tre volte più rapido di quello dei loro avversari.
Con la prima fila Gustavo Adolfo riesce a risalire la collina, cattura le artiglierie avversarie, ed il fuoco incrociato di 50 cannoni fa strage di fanti imperiali, caricati infine da 2.000 cavalieri e 2.000 moschettieri, compresa la riserva di 1.000 cavalieri svedesi. La brigata verde avanza con i tamburi che suonano la "Marcia degli Scozzesi".
Solo due reggimenti imperiali, coperti dal fumo, rimangono intatti. I veterani valloni si ritirano ordinatamente, coperti da 5 cariche della cavalleria guidata da Ottavio Piccolomini che ha 5 (o 7) cavalli uccisi sotto di sé.

Bilancio della Battaglia.
Tilly viene ferito due volte ma riesce a fuggire con 2.000 uomini, lascia 6-7.000 caduti (12-13.000 in altre fonti), 20 cannoni e 90-100 bandiere, oppure 7.600 caduti e 6.000 feriti. Gli svedesi perdono 1.000-2.100 uomini, in maggioranza cavalleria, i sassoni 2.000 (oppure 1.500 o 2.100 in tutto).
Il re con 1.500 cavalieri svedesi insegue gli sconfitti per 3 giorni ed i prigionieri sono infine 7.000 che passano con i protestanti. Raimondo Montecuccoli, gravemente ferito, è catturato. Poppeneheim ripara a Lipsia con i resti di 4 reggimenti (3.000 uomini).

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