La Seconda Battaglia di Breitenfeld (2 XI 1642).
Guerra dei Trentanni - Periodo Franco-Svedese.
La Battaglia.
Lennart Torstensson con 18.000 svedesi è attaccato all'alba da Leopoldo Guglielmo d’Asburgo arciduca d’Austria e da
Ottavio Piccolomini con 25.000 imperiali.
Mentre la cavalleria imperiale si schiera alle ali, Leopoldo inizia un forte cannoneggiamento sui dieci reggimenti svedesi all’ala destra
guidati dal generale Wittenberg. Il conte Bucheim con 26 squadroni di cavalleria imperiale all’ala destra tenta un aggiramento.
Torstesson carica prontamente l’ala sinistra imperiale prima che si sia schierata, la sconfigge, la travolge e cattura i cannoni.
Leopoldo tenta invano di fermare i suoi.
La fanteria imperiale subisce il tiro dei cannoni svedesi, molti reggimenti si sfasciano. Quattro reggimenti formano un
grosso quadrato.
La cavalleria svedese vincitrice sull’ala sinistra imperiale prende sul fianco la fanteria avversaria, premuta frontalmente
dalla fanteria guidata da colonnello Mikolajo e dal generale Soye, costretta a cambiare la sua avanzata in ritirata. La
cavalleria vincitrice interviene quindi contro la cavalleria imperiale all’altra destra, che si trova quasi accerchiata, in
parte si arrende e in gran parte fugge inseguita dagli svedesi.
Il reggimento di fanteria di Wrangler si ritira dentro Lipsia respingendo numerose cariche della cavalleria svedese.
Il reggimento di fanteria del principe di Holstein (circa 700 uomini) rimane solo, respinge alcune cariche della cavalleria
svedese ma è decimato dal tiro dell'artiglieria avversaria.
Alle 10:00 la battaglia è finita.
Bilancio della Battaglia.
Gli svedesi hanno 2.000 caduti e 2.000 feriti.
Leopoldo lascia perdite soprattutto tra la fanteria; circa 5.000 caduti e 4.500-5.000 prigionieri (1/2 esercito) che passano nell’esercito
svedese, tutti i 46 cannoni, 50 carri di munizioni, le sue carte ed i suoi soldi, 69 stendardi, 121 bandiere, e giustizia gli ufficiali di un
reggimento ritenuto responsabile della sconfitta.