La Guerra di Liberazione della Svezia (1497-1523).
Guerre Rinascimentali sul Baltico.
La Prima Rivolta di Sten Sture “Il Vecchio” (1497).
Il consilio svedese chiede a Sten Sture di dimettersi ma ottiene un rifiuto. Sture ripara nel Dalarna e raduna un esercito popolare.
Giovanni II re di Danimarca e Norvegia interviene in Svezia con 30.000 uomini (VII 1497), assedia Stoccolma e sconfigge l'esercito
popolare di Sten Sture a Rotebro (1497).
Giovanni II offre condizioni favorevoli, si rappacifica con Sten Sture ed ottiene la corona svedese (IX 1497), ma rifiuta di cedere alla
Russia i territori di confine promessi. Sten Sture è nominato primo ministro. Giovanni II è incoronato re di Svezia a
Stoccolma (1497), promette una maggiore autonomia e torna in Danimarca (1498).
La Guerra del Dithmarschen (1500).
La provincia del Dithmarschen (Germania Settentrionale) appartiene nominalmente al ducato d'Holstein ma i contadini possiedono
notevoli autonomie paragonate spesso a quelle degli Svizzeri.
Giovanni re di Danimarca e suo fratello Federico duca d'Holstein chiedono il riconoscimento della loro sovranità ed un
tributo ma ottengono un rifiuto, quindi raccolgono 2.000 cavalieri nobili e 5-8.000 tra leve cittadine e contadine della Danimarca,
Schleswig e Holstein, poco valide militarmente ed interessate al saccheggio. Inoltre ingaggiano la Schwarzen Garde (Guardia
Nera), compagnia di lanzichenecchi mercenari sorta nel 1488 presso Groninger, in Frisia, che ammonta a 4.300-5.000 uomini,
dei quali 3.000 veterani, guidati da Thomas Schlentz, con alcune artiglierie.
L'esercito danese, circa 15.000 uomini, devasta il villaggio di Meldorf (13 II 1500) ed avanza verso Hemmingstedt dove si sono
trincerati 7.000 contadini del Dithmarshen guidati da Wulf Isebrand e Reimer von Wiemerstedt. I difensori aprono le dighe allagando
il terreno, respingono l'attacco della Schwarzen Garde e contrattaccano i danesi, la cui cavalleria è impossibilitata a
difendersi a causa de terreno allagato (17 II 1500) . Gli invasori sono sbaragliati perdendo numersi nobili, Thomas Schlentz, il
Danebrog (lo stendardo reale da guerra), la cassa militare, numerosi carriaggi e materiale.
La Seconda Rivolta di Sten Sture “Il Vecchio” (1500-1509).
Dopo la sconfitta subita dai Danesi in Holstein (1500), il consilio svedese si ribella poiché le promesse d'automia non sono
state mantenute.
Sten Sture è nominato cancelliere e raduna nuovamente un esercito popolare in Dalarna (VIII 1501). Il principe Cristiano,
figlio di Cristiano II, saccheggia le coste svedesi (IX 1501) ed incendia il castello di Älvsborg. I danesi occupano Åbo
(in Finlandia) e Viborg (V 1502).
Svante Nilsson guida un'invasione svedese in Norvegia (1502), prende Akerus e Törnsberg ma è respinto; dopo la
morte di Sten Sture (1503), è nominato reggente (1504).
L'imperatore vieta alle città anseatiche di commerciare con i ribelli svedesi (1505) che riconoscono Cristiano II e gli
promettono un tributo (Copenaghen, 1509).
Lubecca dichiara guerra alla Danimarca ma è sconfitta (1510), deve pagare una grossa idennità e si allea alla
Svezia.
La Rivolta di Sten Sture “Il Giovane” (1512-1520).
Svante Nilsson muore accidentalmente mentre visita una miniera (2 I 1512). Il consiglio svedese nomina cancelliere Erik Trolle che
però è destituito a favore del ventenne Sten Svantesson, figlio di Svante Nilsson, e poi l'abile
diciannovenne Sten Sture "Den Yngre" (Il Giovane), figlio di Sture “Il Vecchio” (23 VII 1512).
Giovanni II re di Danimarca muore annegato al largo della Norvegia (20 II 1513) e gli succede il figlio Cristiano II “Il Buono” che non
è riconosciuto dal consiglio svedese, invia una flotta a Stoccolma ma è respinta (1513).
Gustav Trolle, figlio di Erik, è eletto arcivescovo di Uppsala (1515), reclama il feudo ecclesiastico di Almare-Stäke;,
guida l'opposizione contro Sten Sture, è costretto a ritirarsi nel castello di Stäke;, dove raccoglie truppe ed è
assediato (X 1515). Cristiano II sposa Isabella, sorella dell'Imperatore Massimiliano I d'Asburgo, si allea a Ivan III, ottiene che il
papa dichiarari eretici i ribelli ed proclama una crociata. Joakim Trolle, zio dell'arcivescovo di Uppsala, salpa da Copenaghen con
4.000 danesi (V 1517), investe Stoccolma (3 VIII) ma Sten Sture effettua una sortita e lo sconfigge presso il villaggio di Vädla
(VIII 1517), costringendolo a reimbarcarsi. L'arcivescovo è deposto (XI) e si arrende (XII); il castello di St&aulm;ke;
è raso al suolo (1518).
Cristiano salpa con grosso esercito (6 VI 1518) e mette l'assedio a Stoccolma, che per la prima volta è bombardata.
L'esercito di soccorso guidato da Sten Sture ` attaccato da 500 cavalieri pesanti a Brännkyrka (27 VII 1518) e li
sconfigge, seppure al prezzo di 1.600 caduti e feriti. I danesi proseguono l'assedio e devastano i dintorni ma soffrono numerose
diserzioni. Giovanni II apre trattative (VIII 1518) ed ottiene sei giovani nobili in ostaggio ma non si presenta all'incontro e torna in
Danimarca (X 1518).
La successiva spedizione danese invece di puntare direttamente su Stoccolma intende prima occupare la Svezia meridionale. I danesi,
rafforzati da numerosi mercenari francesi, tedeschi e scozzesi, occupano il Västergötland, (I 1519),
riedificano il castello di Älvsborg, procedono con l’occupazione delle isole di Öland (VI) e Borholm (VIII), ma sono
respinti da Kalmar (IX 1519). Gli svedesi tentano invano di riprendere Borholm ed Älvsborg
I danesi riprendono l'avanzata, prendono l'Helsingborg (I 1520) e dilagano nell'Östergötland. Sten Sture promette
l'esenzione delle tasse a chi si arruola portando un arma, interviene in Svezia meridionale con l'esercito popolare ed affronta Otto
Krumpen al lago Åsunden/Åsundens, presso Bogesund (odierna Ulricehamn), ma è ferito da un colpo di
halvslanga (cannone leggero) all’inizio della battaglia (19 I 1520). I cavalieri pesanti danesi travolgono gli avversari che si
ritirano nella foresta di Tiveden. La battaglia causa in tutto 10.000 caduti. Sten Sture muore sul lago ghiacciato di Mälaren
mentre torna a Stoccolma (3 II).
I danesi procedono l'invasione e sconfiggono gli svedesi guidati da Erik Pedersson a Badelundaåsen (29 III 1520). Kristina
Nilsdotter Gyllenstierna, vedova di Sten Sture, dirige la difesa di Stoccolma con due grossi cannoni battezzati
"Djävulen" e "Djävulen Moder (Demone e Madre dei Demoni), ma è abbandonata da numerosi
nobili svedesi e chiede invano aiuto in Germania e Polonia. L'esercito popolare svedese, rinforzato dai cittidini di Stoccolma, si
scontra con i danesi presso Uppsala (venerdì santo 6 IV 1520). Gli svedesi sono inizialmente vincitori (Otto Krumpen
è tra i feriti) ma si disperdono per saccheggiare. I danesi si riordinano e riportano la vittoria.
Cristiano II promette un'amnistia ed ottiene la resa di Stoccolma (5 IX 1520) ma dopo l'incoronazione (4 XI 1520) rende pubblica
una bolla papale che dichiara eretici i ribelli e nomina giudice ecclesiastico Gustav Trolle arcivescovo di Uppsala. I nobili svedesi
presenti a Stoccolma sono arrestati con numerosi cavalieri e borghesi (7 XI) e giustiziati pubblicamente (8 e 9 XI): tra le 82 vittime ci
sono 2 vescovi, 6 nobili e 17 membri del consiglio cittadino. L’evento è chiamato “Massacro di Stoccolma”.
Cristiano II, che in Svezia è chiamato “Il Tiranno”, torna in Danimarca ordinando altre esecuzioni, lascia la Svezia in mano
alle truppe ed apre il commercio agli olandesi.
La Rivolta di Gustavo Vasa (1520-1524).
Gustavo Eriksson Vasa, uno dei nobili dati in ostaggio dopo la battaglia di Brànnkyrka (1518), fugge in Germania (VII
1519), con l’aiuto di Lubecca torna in Svezia (13 V 1520) e cerca invano di radunare un esercito in Dalarna.
La presa della cittadina di Falun con un colpo di mano (II 1521), gli fornisce provviste e denaro, raccoglie un altro esercito di
4-5.000 uomini (1521), sconfigge i regi a Västerås (29 IV 1521), occupa Uppsala (V 1521), assedia Stoccolma
raggiunto da altri nobili e truppe, ed è riconosciuto reggente di Svezia (23 VII 1521). Il governo filo-danese lascia
Stoccolma e ripara in Danimarca. Lubecca invia 10 navi, 750 mercenari, armi, viveri ed aiuti finanziari agli svedesi (VI 1522) ed
una seconda flotta che cattura un convoglio danese diretto a Stoccolma (X 1522).
Federico duca d'Holstein è eletto re di Danimarca (III 1523) e costringe il nipote Cristiano II a fuggire in Olanda (IV
1523).
Gustavo Vasa è eletto re di Svezia (6 VI 1423), ottiene la resa di Stoccolma (16 VI) ed infine anche del castello (24 VI). I
successi svedesi proseguono con la resa di Kalmar (VII 1523) e l'occupazione della Finlandia (XI 1523).
Il tedesco Berend von Melen al soldo svedese sbarca nell'isola di Gotland (V 1524) ed assedia il covo di pirati di Norby ma è
privo di artiglieria pesante ed i mercenari tedeschi privi di paga disertano. I pirati di Norby riconoscono la sovranità di
Federico I re di Danimarca.
I due sovrani si incontrano a Malmö (31 VIII 1524) e con la mediazione di Lubecca firmano la pace (1 IX 1524) con la quale
Federico I re di Danimarca riconosce Gustavo I Vasa re di Svezia in cambio della cessione delle provincie meridionali: Scania,
Holland, Blekinge e Gotland. I pirati di Norby sono trasferiti. I nobili di Svezia e Danimarca mantengono le proprietà nei due
paesi, ma sono sconsigliati i matrimoni misti.