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Le Truppe del Re.
Il re è il capo dell'esercito, composto da contingenti feudali, ma può radunarlo solo con il consenso della dieta. Ha
diritto di nominare gli ufficiali ma non può destituirli.
Le pospolite ruszeni (leve feudali), levate nel medioevo in caso di difesa, sono convertite in tassa (1497).
Sigismondo Jagellone "Il Vecchio" I re di Polonia e II granduca di Lituania (1506-1548) tenta di istituire una tassa per mantenere un
esercito permanente ma ottiene un rifiuto dalla dieta polacca (1510, 1511). Propone allora di dividere il paese in 5 distretti che a
turno garantiscano la sicurezza sulle frontiere, imponendo una tassa a chi intende esimersi; le diete provinciali della Grande e Piccola
Polonia appoggiano la proposta (1512), ma la tassa non può essere calcolata ed il sistema non diviene operativo.
La guardia è tradizionalmente formata da nobili a cavallo ai quali in seguito sono affiancati cavalieri mercenari veterani, anche
stranieri (poche centinaia in tutto). Ussari armati alla leggera fungono da scorta e messaggeri, sostituiti da cosacchi e tartari dopo il
1600. Verso il 1630 alla guardia sono aggiunti un reggimento di 600-1.200 mercenari "tedeschi" in uniforme blu, metà
picchieri e metà moschettieri, ed un reggimento di dragoni.
Vladislao IV Vasa (1632-1648) crea i primi reggimenti di cavalleria polacchi, su 4 stendardi delle diverse specialità: ussari e
cavalleggeri.
Le truppe di presidio ammontano a 4.200 uomini (1648).
Per fronteggiare i tartari è istituito uno dei primi eserciti permanenti europei, formato da volontari pagati con il 25% delle
entrate regie e quindi chiamati "Truppe del Quarto".
Dal 1640 il re dispone anche delle Zolnerz Powiatowy (Truppe Distrettuali), reclutate direttamente dai Palatinati
(Wojewodztwa), guidate dai Woyevoda, governatori provinciali con scarsi poteri politici.
I Contingenti dei Magnati.
I magnati, chiamati anche reucci, sono i 140-150 nobili maggiori, laici ed ecclesiastici.
Hanno l'obbligo di mantenere e presidiare le proprie fortezze e posseggono eserciti personali formati dalla nobiltà minore,
dai servi ed in alcuni casi anche di reggimenti di mercenari stranieri. Gli effettivi a loro disposizione possono raggiungere i 10.000
uomini, in alcuni casi superiori al contingente regio (guardia e "truppe del quarto"), ma preferiscono impiegarli per scopi
personali.
Alla dieta di Vilno (1527), il re e la szlachta emanano una legge per la quale i nobili, compresi i magnati, devono
fornire contingenti militari proporzionali alle loro ricchezze.
Le principali famiglie sono quelle di Radziwill (controllano 16 città, 583 villaggi e devono fornire 6.000 uomini nel 1589),
Zamoyski (200 uomini nello stesso anno), Myszkowski (150 uomini nel 1601), Ostrogski (6.000 uomini nel 1609), Potocki (tre
milioni di acri di terreno e 130.000 servi verso il 1600), Koniekpolski, Opalinski, Lubomirski, Sieniaswki, Zolkiewski, Sapienha,
Chodkiewicz e Pac. Lubienski vescovo di Polk si presenta all'elezione regia del 1632 con 1.000 dragoni, 2.000 fanti e 10
cannoni. La Chiesa comunque deve per legge pagare la tassa per la difesa del regno (kwarta).
Più tardi (1648) Jerama Wisnoioweicki dipone di 1.500-3.000 uomini permanenti e 3-6.000 leve.
La leva di tipo feudale permane fino al XVII sec. ed è distinta in piccola o grande leva, questa è stimata sui 40.000
uomini, anche se le cronache ne indicano oltre 100.000. La qualità delle leve è scarsa, soprattutto nelle provincie
occidentali meno sottoposte ad attacchi esterni, mentre quelle della Lituania e della Russia Polacca sono allenate dai frequenti
attacchi dei tartari e rapide da mobilitare.
La Szlachta.
Piccola nobiltà rurale polacca, lituana e ruthena (in Ucraina), borghesi delle città baltiche (di origine germaniche), pari
ad un decimo della popolazione (sono 300.000 nel XVII sec.).
Controlla il governo locale nei 18 palatinati riunendosi in seymiks (diete provinciali, istituite nel 1454) e quello centrale inviando
rappresentanti al sejm (dieta, istituita nel 1493): un senato di 81 ecclesiastici e dignitari ed una Izba Poselska (Camera
dei Deputati di 54 rappresentati della eletti della szlachta e delle città. L'unione tra Polonia e Lituania aumenta
i rappresentati rispettivamente a 149 ed a 168 (1569).
Hanno il diritto riunirsi in confederazioni (rokosk, dal villaggio ungherese di Rokos dove ha avuto luogo una dei primi
raduni) e quello di disobbedire il re se non rispetta i "Pacta Conventa" giurati al momento dell'elezione (De non
praestanda obedientia).
La dieta Lituana emana uno statuto che aumenta i diritti dei nobili (11 III 1566), seguito da un censimento delle ricchezze che
stabilisce i criteri di arruolamento (1567).
Sono mobilitati con coscrizione generale, indetta dal re con il consenso della dieta, ma sempre più di rado. Devono servire
interamente equipaggiati come cavalleria pesante o cavalleria leggera (poi ussari, ulani e dragoni). Un censimento è effettuato
ogni 5 anni a fini militari.
I towaraysze (compagni) sono accompagnati da uno a cinquanta pocztowi (seguaci della szlachta minore),
insieme costituiscono il poczet. Provvedono al proprio equipaggiamento ma ricevono una paga quando sono
in servizio. Il rotamistrz arruola e guida una choragiew (bandiera) di 60-300 cavalieri, affiancato da un
poruznik (luogotenente), un porta-stendardo ed altri ufficiali. Le bandiere sono unite per formare unità più
grandi chiamate pulk, simili a piccoli reggimenti.
Gli Ussari.
Adottati su imitazione dei mercenari ungheresi o serbi chiamati raklowice o usaria (XVI sec.). Privi di armatura,
armati di spada, lancia e scudo, danno buona prova contro i tartari nella battaglia di Kleck (1506).
Sono equipaggiati con koncerz (spada senza filo, usata di punta), nadziak, obuch o czekan (martello a
manico lungo), sciabola di imitazione ungherese. La prima linea è armata anche di lunga lancia (4,5-5,5 m), con pennoni
bicolori (per lo più rosso/bianco, blu/verde o bianco/nero).
Il re Stephan Bathory alleggerisce l'armatura e l'equipaggiamento, cura l'addestramento, aumenta la paga ed emette un editto che
obbliga ad includere nell'equipaggiamento due pistole (1570), ma il loro uso rimane limitato. In misura minore sono impiegati scudi,
archi, archibugi, moschetti, corte carabine, mentre la karabela è una spada riccamente decorata impiegata solo nelle
cerimonie. I comandanti dispongono anche di buzdygan (mazze).
L'armatura, sempre meno usata, è di importazione germanica con l'aggiunta di decori che indicano la ricchezza del
proprietario. Le gambe sono protette da alti stivali di cuoio, in testa si impiega borgognotte e morioni, spesso crestati.
Le unità sono organizzate secondo modello tradizionale (narodnie autorament) o, in misura notevolmente inferiore,
su modello straniero (niemiski autorament).
I Cavalieri Cosacchi e Tartari.
I cavalieri del seguito sono chiamati "cavalieri cosacchi", equipaggiati come cavalleria media (czeremisy) o leggera e
accompagnati da cosacchi. Sono poi chiamati pancerni per distinguerli dai cosacchi di zaporog ribelli (1648).
I czeremisy sono equipaggiati con maglia di ferro, elmo o misurka (elmo di cotta), scudo, sciabola, nadziak,
obuch o czekan (tre tipi di martelli da guerra spesso vietati dalla dieta tranne contro nemici esterni), arco (mantenuto
come status simbol), poi archibugio o carabina, a volte di corta lancia.
I cavalleggeri sono privi di lancia, scudo e spesso anche di cotta di maglia.
Nel medioevo e nel rinascimento, in Lituania, ed in misura minore in Polonia, sono ingaggiati cavalleggeri tartari, circassi, cosacchi e
petyhoriani, sia direttamente dal sovrano che dai nobili. Sono inquadrati in bandiere di 60-200 uomini.
Sono di questo tipo i Lisowski o Lisowczyky, cavalieri e fanti irregolari ucraini impiegati sulla frontiera russa dal 1608,
chiamati così per il loro fondatore Alessandro Lisowski. Dopo l'inizio della Guerra dei Trentanni (1619) gli Asburgo ne
arruolano 8-10.000 impiegandoli in Transilvania, Boemia, Slesia, Platinato, ma si dimostrano indisciplinati. Sono in parte liceziati ed
impiegati nell'esercito Polacco (dal 1621).
La dieta polacca stabilisce il divieto di servire in eserciti stranieri (1625) ma il re rinnova il trattato con gli Asburgo (1633) e ne
stipula uno simile con la Francia (1637).
Cosacchi "Registrati" e Zaporog.
La prima menzione dei "cosacchi ucraini" risale al 1492.
Sul basso Dnieper si formano delle repubbliche militari (kosh) di Cosacchi ortodossi. Il nome è dato loro dai tartari
(quzzags, cavallerizzo, reso anche kazaki). È loro affidata la difesa della dzikie pola (steppa
selvaggia), chiamata anche Ukraine (terra di frontiera), riuniti in compagnie (verso il 1504) sotto la guida di starostas
(signori di frontiera), i principali dei quali risiedono sul Don a Kaniev, Kamenets e Czerkask.
Poiché il sistema si rivela inadeguato, Ostafi Daszkiewicz, eroe di Kaniev nelle lotte contro i turchi ed i tartari, propone la
realizzazione di fortezze sulle isole del Dnieper, con presidî di 2.000 uomini, alla dieta polacca (1533) che affida il progetto ad
una commisione, ma non se ne fà nulla.
Il principe lituano-ucraino Dmytro Vyshnyvytsky fonda un centro amministrativo-militare fortificato sull'isola di Mala Khortytsja
(1552), chiamato sich, che diviene la base delle sue scorrerie ai danni dei tartari di Crimea e dei turchi osmani. Il sich
restiste ad un assedio dei tartari di crimea (1557) che riescono però a distruggerlo l'anno seguente (1558).
Si susseguono i sich di Tomakivka (1564 c.a.-1593), Bazavluk (1593-1638, distrutto a seguito di una rivolta), Mykytyn Rih
(1638, abbandonato verso il 1652) e Stara Sich (1652, diviene protettorato dei russi che lo distruggono nel 1709).
I cosacchi sono censiti dal governo polacco in un apposito registro (dal 1572) e pagati in cambio del servizio militare, radunati in
stanitsa (tribù o comunità) con un proprio hetman (capo) eletto, che riceve dal re di Polonia il
bastone di comando (bulawa) e lo stendardo a coda di cavallo (bunchuk) a conferma della sua elezione. Risponde
del suo operato alla obschaya shkoda (assemblea generale) e può essere destituito a seguito di sconfitte militari,
impopolarità o condotta immorale.
Stefano Bárthory istituisce il primo reggimento di cosacchi "registrati" (1578), che affianca poi ad altri 5 reggimenti di 1.000
cosacchi "registrati", con quartier generale sull'isola di Hortica, a monte delle cascate del Dnieper. I loro villaggi sono quindi
chiamati Zaporoskskaya Syech (Villaggi sopra le Cascate).
I cosacchi non registrati sono invece chiamati Zaporozhians (Uomini sotto le Cascate) o semplicemente zaporog,
conducono la guerra autonomamente e si distinguono contro i tartari ed i turchi (Età Eroica, 1613-1620).
L'esercito è organizzato in 8 reggimenti territoriali di 500-4.000 uomini guidati da palanky (colonnelli) nominati dal
sich. Ogni reggimento ha la propria bandiera, un trombettiere ed tamburo, ed è inquadrato in compagnie di 100
uomini, a loro volta divise in kurins (squadre) di 10 uomini guidati da un atman. I reggimenti dispongono di artiglieria
leggera trasportata su cavalli o carri.
Le armi comprendono sciabole, scimitarre, kilitch turche (a lama larga e fortemente incurvata) e le derivate karbela
polacche (meno incurvate), picche leggere lunghe 3,5 m, a volte con la punta su entrambe le estremità, archibugi, sostituiti
poi dai moschetti.
In battaglia si schierano su tre lava (linee incurvate), in formazioni aperte per diminuire l'efficacia del tiro nemico, e si
appoggiano ad un tabir, fortezza di carri spesso circondata da un fosso.
Le Chaika Cosacche.
I cosacchi conducono scorrerie sul Mar Nero ai danni degli osmani, con flottiglie di Chaika (Gabbiani), imbarcazioni di
10-40 ton, lunghe 15-25 metri, larghe 2,4-3,7 m, per 20-70 uomini, 8-20 paia di remi e a volte 4-6 cannoni. Spesso sono rinforzate
con fascine di canne.
La prima grossa scorreria è con 100 imbarcazioni e 2.500-3.000 uomin contro Caffa dove sono affondate 4 galee turche
(1601). È poi la volta di Trebisonda (1604), di Varna, dove sono affondate alcune galee ed un mercantile (1606) e contro
i tartari di Crimea (1613). L'hetman Sahajdaczny saccheggia i sobborghi di Istambul (Misevna e Arhioka) e respinge il contrattacco
turco (1615).
A seguito delle proteste osmane, la dieta polacca vieta ai cosacchi di proseguire la pirateria nel Mar Nero (1619), promettendo in
cambio un'indennità e 170 carri di vestiti ad ogni autunno, ma i termini non sono rispettati.
Una flottiglia cosacca è impegata nel Baltico contro gli svedesi (1635).
La Fanteria.
Stefano Bárthory (1578-1582) istituisce la fanteria chiamata haiduk, arruolata tra volontari o leve di tipo feudale ed
inquadrata su modello tedesco in formazioni di 200 uomini, ed i piechota wybraniecka (Fanti Scelti, 1577), formati da un
uomo ogni 823 acri, introdotti anche in Lituania (1592).
I Piechota Wybraniecka, addestrati e motivati, tenuti di riserva o impiegati come polizia nelle terre regie. Sostituiscono
progressivamente gli haiduk durante la seconda guerra con la Svezia (inizio del XVII sec.). Ammontano mediamente a 2.000
uomini nelle terre della corona e 1.000 in Lituania.
La fanteria è priva di elmo e corazza, armata di moschetto, spada e ascia; un uomo su otto è armato di picca. I fanti
volontari mercenari occidentali sono in gran parte tedeschi ed in numero minore ungheresi, inquadrati in reggimenti agli ordini di un
colonnello, addestrati e disciplinati. Gli ufficiali sono meno numerosi che nelle unità polacche e di conseguenza il loro
ingaggio è meno dispendioso. Reinhold Rosen forma il primo reggimento di questo tipo ma di polacchi (1628), che si
dimostrano più veloci da addestrare.
Vladislao IV Vasa (1632-1648) riforma la fanteria che è aumentata formando il 50-60% dell'esercito. È di tre tipi:
"polacco-ungheresi", mercenari "stranieri" e dragoni.
I polacco-ungheresi sono arruolati prevalentemente nelle provincie meridionali. In battaglia sono un piccolo nucleo con compiti di
riserva difensiva presso il tabor o le fortificazioni, lo schieramento è ridotto da 9 o 10 ranghi a 6. Gli eserciti privati hanno
unità simili ma composte da cosacchi.
I dragoni sono fanteria montata inquadrata in unità di 2-600 uomini, con alcuni reggimenti di un migliaio di uomini. Sono
impiegati soprattutto nelle pianure meridionali, armati di moschetti leggeri, sciabole ed asce.
I mercenari "stranieri" formano la maggioranza della fanteria (fino al 75%). Inquadrati in reggimenti di 1.000-1.600 uomini nominali su
8-10 compagnie, ridotti poi a 600 (500 in pratica) in 6 compagnie o meno (verso il 1660). Due o tre reggimenti piccoli sono riuniti
per formare una brigata. Inizialmente sono per lo più tedeschi e svedesi, affiancati poi da numerosi reggimenti polacchi con
ufficiali tedeschi.
L'Artiglieria.
Il cannone più usato all'epoca è il cartouwen (colubrina) da 8 pollici, che tira palle di ferro da 52 libbre, pesa
8.000 libbre e richiede 20 cavalli o buoi per il traino. Altri cannoni tirano palle da 5 a 25 libbre e sono impiegati anche mortai di vario
tipo, alcuni lanciano palle in pietra fino a 225 libbre, altri proiettili incendiari. Gli svedesi nella Guerra Livoniana impiegano soprattutto
doppie-colubrine e mezze-colubrine.
In Lituania la prima fonderia di cannoni risale al 1468. I cosacchi iniziano ad usare l'artiglieria verso il 1580, principalmente i cosacchi
zaporog.
Il nobile lituano Kazimierz Siemienowicz (in Olanda per Federico Enrico d'Orange contro gli spagnoli), secondo in comando
nell'artiglieria reale polacca (1648), pubblica "Artis Magnae Artileriae" (Amsterdam, 1650), trattato illustrato sulla fusione di
cannoni e munizioni, impieghi civili e militari di razzi, preonfigura i razzi a stadi multipli, gli ordigni tossici da utilizzare contro i
tartari ed i turchi, l'impiego di malattie contagiose contro le città assediate. Il trattato è tradotto dal latino in
francese (1651), tedesco (1676), inglese (1729), danese (1729) e polacco (1963). Lo czar Pietro I lo adotta come manuale peri i suoi
granatieri.
Hetman Wielki Koronny (Grande Hetman della Corona).
Gli hetman guidano singoli contingenti, la carica che risale al 1410, su imitazione ceca (hejtman).
Il grande hetman guida l'esercito in assenza del re ed è la seconda carica del regno, istituita nel 1433. In seguito dirige la
diplomazia sul confine meridionale (Turchia, Ungheria, Transilvania, Moldavia, Tartari). Un altro Grande hetman guida l'esercito
lituano, entrambi affiancati da un hetman campale.
In alcuni casi gli hetman sono incaricati di raccogliere le tasse per il mantenimento dell'esercito.
I grandi hetman più famosi sono:
Jan Tarnowki (1488-1561, grande hetman della corona dal 1527), vincitore sui moldavi ad Obertyn (1531) e sui
russi a Strodub (1535). Sviluppa i servizi del comando, l'artiglieria ippotrainata, gli ospedali da campo regi ed il corpo degli
zappatori.
Pubblica il "Consilium Rationis Bellicae" (1558), trattato militare nel quale propone la tattica ussita del tabor (fortezza
di carri), la mobilità e la suddivisione dell'esercito in reparti minori flessibili. La cavalleria è proposta come arma
d'urto in battaglia, con attacchi in rotazione appoggiati da artiglieria leggera mobile, e per devastare in profondità le retrovie
nemiche.
Jan Zamoyski (grande hetman della corona dal 1581 al 1605), vincitore sugli austriaci a Byczyna (1588), sui valacchi a Bukowa (1600) e distintosi contro gli svedesi nella Guerra Livoniana (1601-1602). Riceve la carica a vita, come tutti i suoi successori.
Jan Karol Chodkiewicz (1560-1621, grande hetman lituano dal 1605), vincitore sugli svedesi a Bialy Kamien (1604) e Kircholm (1605), sui ribelli a Guzow (1607) e contro i turchi a Chocim (1621).
Stanislaw Zolkewski (1547-1620, grande heman della corona dal 1613), vincitore sui ribelli a Guzow (1607), sui russo-svedesi a Kluszyn (1609), cade contro i turchi a Cecora (1620).
Stanislaw Koniecpolski (1591-1646, hetman campale della corona dal 1618 e grande hetman della corona dal
1632), catturato dai turchi a Cecora (1620), vincitore sui tartari a Martynow (1624), Biala Cerkwa (1626), Sasowi Rog (1633) ed
Ochmatow (1644), contro i cosacchi ribelli (1625 e 1630), ferma i turchi a Kamienic Podolski (1632-1635), sconfigge Gustavo
Adolfo re di Svezia a Trzcina (1629).
Introduce l'impiego dei quadrati di fanteria di tipo occidentale, l'uso di fortificazioni campali ed aumenta la disciplina, a fianco della
tradizionale e mobile cavalleria polacca.
Presenta al re di Polonia il suo scritto “Dyskurs o Zniesieniu Tatarow Krymskich” (Discorso Sulla Distruzione dei Tartari di
Crimea).
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