La Guerra dei Klubbe (1596-1597).
Guerre Rinascimentali sul Baltico.
La Rivalità nella Famiglia Vasa.
Sigismondo Vasa re di Polonia è incoronato re di Svezia (1594) dopo essersi impegnato a non utilizzare cattolici in Svezia e
rispettare i luterani.
Nella dieta di Söderköping (1595), suo zio Carlo Vasa duca di Södermanland si fa nominare consigliere del regno,
rafforza il reggimento del Södermanland, che svolge compiti di guardia personale e polizia e fa espellere i cattolici.
Contro i nobili finlandesi, sostenitori di Sigismondo, Carlo Vasa sobilla i popolani finlandesi, già esasperati dalla tassazione
e dall'obbligo di ospitare le truppe mercenarie durante e dopo la guerra dei Venticinque anni contro la Russia, promettendo loro
armi, cannoni e l'esenzione delle tasse per cinque anni.
La Ribellione.
I popolani finlandesi insorgono armati di lance, archi e delle tradizionali mazze ferrate chiamate klubbe. La ribellione inizia
nell'Ostrobothnia meridionale (25 IX 1596, festa di Santa Caterina) guidata dal mercante Jaakko Ilkka, veterano di tre campagne
contro i russi. I soldati sono massacrati ma quelli che riescono a fuggire tornano con altre truppe guidate da Pietari
Gums, sorprendono i ribelli ubriachi per aver festeggiato la vittoria e li imprigionano a Vähäkyrö. La notte
seguente però altri ribelli sorprendono i soldati a loro volta ubriachi e liberano i prigionieri.
I ribelli marciano a sud verso Åbo (in finlandese Turku), uccidono i soldati che trovano per strada e sollevano altri popolani,
dividondosi poi in tre colonne.
La colonna 200 di ribelli guidata da Pentti Pouttu è sconfitta da 300 cavalieri guidati da Akseli Kurki presso
Ulfsby (20 XII).
La Reazione di Klaus Fleming.
Klaus Fleming governatore della Finlandia esce da Satakunda (23 XII) con 3.300 uomini ed affronta la colonna maggiore, che
ammonta a 2.500 ribelli guidati da Jaakko Ilkka, a Birkala, presso Nokia (31 XII 1596). Dopo un duro combattimento Fleming
promette il perdono a chi consegna le armi ma poichè alcuni ribelli tentano di fuggire ordina una carica di cavalleria. I ribelli
sono sbaragliati lasciando 5-600 caduti nello scontro e nell'inseguimento verso Jalasärvi. Jakko Ilkka ed altri capi sono
catturati nell'Ostrobothnia e giustiziati (23-29 I 1597).
La terza colonna dei ribelli, guidata da Martii Tuomaala, solleva la popolazione di Rautalammi e procede la marcia, dividendosi a sua
volta in due colonne che procedono su Joroinen e Mikkeli; quella che passa per Joroinen arriva a Rantasalmi (12 I) ed aspetta
l'altra colonna per investire il castello di Savolinna.
Gödik Fincke signore del castello di Savolinna non riesce a raccogliere truppe tra i paesani locali ma ottiene truppe da Arvid
Tawast, comandante di Käkislmi, mentre Matti Kruus signore del castello di Viborg gli invia da Savo 100 cavalleri e 100
moschettieri scozzesi. I ribelli, disturbati dalla guerriglia di un centinaio di uomini (14 e 15 I), si ritirano. Le truppe procedono per
Mikkeli guidate da Juusten ed assalgono i ribelli dell'altra colonna, asseragliati nella canonica di Savilahti (23 I), ne ottengono la resa
minacciando di incendiare la canonica ma poi tradiscono i patti e ne giustiziano 200, compreso il loro capo Tapani
Hänninen.
La battaglia di Kurikka.
La popolazione del'Ostrobothnia settentrionale ottiene alcuni successi e raduna un esercito di 3-4.000 uomini guidato dal balivo
Israel Laurinpoika, inviato dal duca Carlo Vasa, che all'avvicinarsi dell'esercito di Klaus Fleming incita le truppe (in svedese) e le
abbandona fuggendo a nord.
I ribelli marciano di notte per sorprendere il campo avversario ma giunti all'alba a Ilmajoki scoprono che il campo è invece a
Kurikka (24 II) e la sorpresa sfuma. Gli eserciti si schierano. Klaus Fleming chiede la resa ed ottiene che gli svedesi già con
i ribelli passino dalla sua parte. I ribelli sparano due cannonate ed abbattono cinque cavalieri dando inizio alla battaglia. Dopo aver
respinto numerosi assalti della cavalleria, i ribelli sono minacciati di accerchiamento ed iniziano a soffrire alcune defezioni. Parte delle
truppe regie insegue i fuggitivi mentre gli altri completano l'accerchiamento e causano centinaia di caduti. Fleming ottiene la resa dagli
ultimi 500 paesani. I vincitori saccheggiano la regione. La battaglia, chiamata anche "Armonlaakso" (Vallis Gratiae
per gli svedesi, cioè "La Valle della Grazia"), pone fine alla ribellione che ha causato in totale circa 3.000 caduti. Klaus
Fleming muore sessantaduenne durante il ritorno, nel saccheggio di una casa nell'Hindraböle (14 IV 1597).