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LA GUERRA DEI TRENTANNI
DEL BRASILE (1624-1654)

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IL GOVERNO DI MAURIZIO DI NASSAU (1637-1644).

Guerra dei Trentanni del Brasile.

L’Organizzazione della Conquista.
Johan Maurits conte di Nassau-Siegen, nominato governatore generale della Nuova Olanda per cinque anni, arriva a Recife (23 I 1637) con 22 vascelli (sui 32 promessi) e 2.700 uomini deciso a ristabilire la sicurezza della città e spezzare la volontà di resistenza dai portoghesi.
Porto Calvo, difeso dal conte di Bagnoli, è investito da forze dieci volte superiori (3.000 soldati, 1.000 marinai, 500-1.000 indios) con pezzi di grosso calibro e cede dopo 15 giorni di lotta (5 III 1637). Il conte di Bagnoli ripiega a sud del fiume São Francisco, sulla cui sponda sinistra Naussau fa erigere due forti, assicurandosi il controllo del ricco territorio da questo fiume al Rio Grande do Norte.
Nassau con una politica di tolleranza migliora le condizioni politiche interne della conquista e di conseguenza anche quelle economiche. Recife è rafforzata, ingrandita e ribatezzata Mauritsstad. L’occupazione di Elmina (28 VIII 1637), sulla Costa d’Oro, permette di incrementare l’importazione di schiavi neri per le piantagioni di zucchero (in tutto si stima che gli olandesi abbiano introdotto 2.300 schiavi dall’Africa). Il colonnello tedesco Sigismund Von Schkoppe, al servizio della Compagnia, occupa la provincia di Sergipe cacciando il conte di Bagnoli (IX 1637), ed è poi occupata anche la provincia di Cearà (XII 1637).
Maurits di Nassau guida personalmente 3.600 soldati olandesi e 1.000 indios contro Bahia (16 IV 1638), le cui difese sono però state rafforzate con 11 fortini ed una rete di trincee; inoltre i difensori sono più numerosi degli attaccanti. L’attacco, tentato da 3.000 olandesi (18 V), è accolto dal contrattacco alle spalle di sorpresa dall’abile comandante Luís Barbalho, che causa numerose perdite agli olandesi. Nassau è costretto a rientrare a Recife (26 V). L’abile capitano Sebastião Souto, distintosi nella guerriglia, è tra i caduti portoghesi nella difesa di Bahia, ma il suo posto è preso dall’altrettanto abile Antônio Dias Cardoso.

La Battaglia di Punta Pedras.
La riconquista del Pernambuco è l’obbiettivo della squadra di 46 navi e 12.000 uomini guidata da Fernando Mascalenhas conte di Torre, che però è colpito da un’epidemia presso Capo Verde, si limita a sfilare davanti Refice (10 I 1639) e raggiunge Bahia per reintegrare le proprie truppe (23 I 1639). Con 11-12.000 uomini tenta di sbarcare sulla spiaggia di Pau Amarelo (19 IX) ma è accolto da 40 vascelli olandesi guidati dall'ammiraglio Loos, accetta il combattimento presso punta Pedras ed è duramente sconfitto in una battaglia durata più giorni (12, 13, 14 e 17 I 1640). La battaglia è chiamata anche di Itamaraca.
Circa 2.000 superstiti portoghesi approdano a Ponta do Touros e guidati da Luiz Barbalho si aprono la strada a forza fino a Bahia, dopo quattro mesi di epica marcia attraverso i territori controllati dagli olandesi (la marcia è paragonata a quella dei Diecimila, Luiz Barbalho a Senofonte). Bahia è difesa dalle truppe rientrate con le navi rimaste, dalle forze del prete Henrique Dias e dalle truppe raccolte da Raposo Tavares nel sud-est del Brasile, a São Paulo ed a Rio De Janeiro.

La Restaurazione in Portogallo.
Il duca di Braganza solleva il Portogallo contro la dominazione spagnola (1 XII 1640), sale al trono con nome Giovanni IV (15 XII) e firma con l’Olanda una tregua di dieci anni nelle colonie oltre ad un trattato offensivo e difensivo contro la Spagna (12 VI 1641), riconoscendo agli olandesi il possesso delle provincie di Pernambuco, Paraíba, Rio Grande do Norte, alcune franchigie commerciali (compreso il permesso di commerciare con il Brasile), promette libertà di coscienza e limita i poteri dell’inquisizione. L’Olanda si impegna a rendere le conquiste in Africa, a non attaccare le navi portoghesi ed a fornire ufficiali e munizioni per la guerra contro la Spagna.
Matias de Albuquerque torna libero, si distingue nella lotta contro la Spagna vincendo a Montijo (26 V 1644) e riceve il titolo di conte di Alegrete (muore a Lisbona nel 1647).
La ratifica del trattato e ritardata (18 IX) e diviene operativa in Brasile ancora più tardi (II 1642). Frattanto Maurizio di Nassau ha ricevuto dalla Compagnia l’ordine di ridurre le forze militari a 18 compagnie (1640) ma non vi si attiene, occupa Sergipe ed il Maranhão (1641), mentre l’ammiraglio Jol con 21 navi e 3.000 uomini occupa la capitale dell’Angola São Paulo de Luanda (26 VIII 1641) e l’isola di San Tomè (16 X 1641), portando i possedimenti della Compagnia delle Indie Occidentali alla massima estensione.
I portoghesi disarmano le poco numerose truppe spagnole, proseguono le azioni di guerriglia e spingono alla ribellione il Maranhão (X 1842), che si libera del dominio olandese (28 II 1644). La guerra prosegue con atti di crudeltà, soprattutto da parte degli indigeni.
Maurits di Nassau-Siegen è ritenuto dalla Compagnia delle Indie Occidentali responsabile del mancato sfruttamento economico della colonia, è rimosso dall'incarico, torna in Olanda (V 1644) ed è detto "Il Brasiliano".


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