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La Seconda Spedizione Inglese.
Dopo aver costretto gli inglesi a reimbarcarsi a La Coruña, i francesi riprendono l’avanzata su Lisbona:
Il II° C.A. (Soult), formato dalle divisioni Delaborde, Heudelet, Merle ed Hermet per un totale di 26.000
uomini, lascia in Galizia il VI° C.A. (Ney), passa il Miño, occupa Braga (III 1809), sconfigge gli spagnoli guidati da La
Romana a Chaves (6 III), occupa Oporto (29 III), difesa da 60.000 uomini e 200 cannoni, rimane con 20.000 uomini tolte le
guarnigioni e minaccia Lisbona.
Il I° C.A. (maresciallo Victor), formato delle divisioni Villatte, Rufin e Leval per un totale di 23.000
uomini, comprese truppe tedesche, avanza su Lisbona scendendo il Tago ma si trova isolato dagli insorti e dalle truppe regolari
del generale Gregorio de la Cuesta.
La Cuesta, raggiunto dalla divisione d’Albuquerque, offre battaglia presso Medellin (28 III) ed è sconfitto dai 12.000
francesi d’élite rimasti a Victor, ottimamente appoggiati dall’artiglieria. I cavalieri di Lasalle e Latour-Maubourg
inseguono gli sconfitti che lasciano 10.000 tra caduti e feriti, 4.000 prigionieri, 16 cannoni e molte bandiere.
Il IV° C.A. (Sebastiani), costituito dalle divisioni Sebastiani, la divisione polacca (Valence) ed una
divisione di dragoni (Milhaud), per un totale di 12.000 uomini, avanza da Madrid verso la Mancia e sconfigge il generale
Cartojal con 17.000 uomini presso Ciudad Real (III 1809) causandogli 3.000 feriti e 5.000 prigionieri.
A Lisbona sbarcano 12.000 rinforzi inglesi guidati dal sir Arthur Wellesley, futuro duca di Wellington, che portano a 26-30.000
uomini il corpo di spedizione inglese (26 IV 1809).
Soult, dopo un puerile tentativo di aprire trattative per crearsi un regno nel Portogallo settentrionale, lascia la divisione Delaborde
ad Oporto, passa sulla destra del Tamega ma è sorpreso da Wellington che da Coimbra ha passato il Duero a monte di
Oporto, riesce a stento a riunire i suoi sul Tamega ma deve abbandonare carriaggi ed artiglieria, quindi per Orense raggiunge a
Lugo Ney (V 1809), che frattanto con 12.000 uomini ha cacciato La Romana da Oviedo.
Ney con 10.000 uomini effettua una puntata fino Vigo (VI 1809) dove trova 12.000 spagnoli e qualche migliaio di inglesi con 60
cannoni, attende invano Soult, è minacciato da altri 20.000 inglesi e 40-50.000 spagnoli, quindi è costretto ad
abbandonare la Galizia e raggiunge Astorga portando con sé anche i feriti.
Wellington con 26.000 inglesi procedono per Tago ed Alcantara, dove si unisce al generale Gregorio de La Cuesta con
36-37.000 spagnoli regolari; insieme avanzano su Madrid, minacciata anche da Vénégas con 18.000 spagnoli
nella Mancia.
Joseph Bonaparte re di Spagna raduna sull’Albereche la Guardia, i C.A. I° (Victor, 22.000 uomini) e IV° (Sebastiani,
17.690 uomini) per un totale di circa 40.000 uomini, richiama Soult con i corpi di Ney e Mortier per Plasencia (5.000 uomini),
ma prima del loro arrivo attacca i 25.000 inglesi guidati da Wellington ed i 36.000 spagnoli del De La Cuesta a
Talavera (26-28 VII) e subisce una grave sconfitta.
Nonostante il successo Wellington ha le retrovie minacciate dal corpo di Soult ed è costretto a passare sulla sinistra del
Tago, raggiunge a stento Trujillo, scende alle foci del Tago e ed erige un campo trincerato a Torres Vedras. Durante la ritirata gli
spagnoli si disperdono in varie direzioni.
I francesi riportano alcuni successi locali: Soult e Sebastiani sconfiggono 20.000 spagnoli guidati da Venegas ad Almonacid
(VIII 18099) e riportano un’altra vittoria ad Ocaña (Nuova Castiglia); Luis Gabriel Suchet vince a Maria de Huevra
(Aragona), S. Cyr prende il forte di Palmos ed assedia Gerona, con truppe italiane (Catalogna), ma la guerriglia spagnola
continua.
Wellington occupa le piazzeforti di Cudad Rodrigo, Almeida e Badajoz.
L’Offensiva Francese.
Dopo la pace di Vienna (14 X 1809), Napoleone invia altre forze in Spagna per un totale di 370.000 uomini, comprese 2 divisioni
del Regno d’Italia, una divisione del Regno di Napoli, numerosi reggimenti tedeschi, svizzeri e polacchi.
La Guardia Imperiale (Bessières, 20.000 uomini) presidia la Navarra, attraversata dalla principale
linea di rifornimenti.
Il VI° C.A. (Ney) si dirige verso Lisbona occupando Ciudad Rodrigo e Almeida, poi scende per la valle del
Mondego forzando le dieci linee difensive erette dagli inglesi, raggiunge Viseu, avanza verso Coimbra ed attacca la forte
posizione di Wellington sulle alture di Busasco (27 IX 1810), ma è respinto lasciando molte perdite.
Massena con i C.A. II° (Reynier) e VIII° (Junot) fiancheggia Ney più a occidente verso il basso
Mondego e raggiunge Wellington, che dopo la vittoria di Busasco si è ritirato nel campo trincerato a Torres Vedras
facendo terra bruciata. La forte posizione è bloccata in attesa dell’avanzata di Soult e dell’arrivo del nuovo IX° C.A.
(Drouet) ma le difficoltà di vettovagliamento lo inducono a ripiegare dietro il Zezer dove è raggiunto dal IX°
C.A..
Soult con i C.A. I° (Victor), IV° (Sebastiani) e V° (Mortier) ha il compito di occupare l’Andalusia, poi
avanzare su Lisbona per Badajz e Setubal; occupa facilmente la valle del Guadalquivir ma deve lasciare presidi e fermarsi ad
assediare la Junta Centrale a Cadice, sorvegliando Gibilterra. La mancanza di appoggio navali gli impedisce di farle
capitolare.
Il III° C.A. (Suchet), che comprende le due divisioni italiane guidate da Peyri e Plombini, dall’Aragona
avanza su Valenza per favorire l’avanzata di Soult verso l’Andalusia, poi torna sull’Ebro, prende Tortosa (1 I 1811),
Mequinenza e Lerida.
Il VII° C.A. (Macdonald) presidia la Catalogna Settentrionale, protegge le spalle del III° C.A. in Andalusia
ed interviene per bloccare il concentramento degli spagnoli in Figueras.
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