Indice |
| Regolamenti |
Bibliografia | ||
Ultime Modifiche | Link |
I Francesi.
Napoleone mobilita 280.000 reclute (X 1813), compresa la giovane classe 1795, poi altre 340.000
(XI). I reparti sono portati a numero e la Guardia Imperiale è accresciuta a 112.482
uomini.
Sono formate 457 coorti di Guardia Nazionale (175.000 uomini) per presidiare le fortezze (XII) e
le rinforza mobilitando altri 140.000 uomini (I). I quadri sono reperiti dall’Armata sconfitta in
Spagna ma i renitenti alla leva raggiungono l’80%, scarseggiano i fucili, i cavalli, i cannoni ed
i finimenti.
Tutti gli stranieri, tranne gli italiani ed i polacchi, sono disarmati ma anche così la
Guardia Nazionale risulta armata per un quinto di fucili d’ordinanza, due quinti di fucili da
caccia e due quinti di picche e forconi.
Maison con il proprio I° C.A. è in Belgio.
Il maresciallo Claude Victor duca di Belluno con il proprio II° C.A. ed il I° è in Alsazia, da Huningue a Landau.
Il maresciallo Auguste Frédéric Louis de Marmont con i C.A. IV°, VI° ed il 3° corpo di cavalleria è nel Palatinato, da Landau alla Mosella.
Il maresciallo Alexander Macdonald duca di Taranto con il proprio XI° C.A. ed il 2° corpo di cavalleria è schierato dalla Mosella alla confluenza della Lippe con il Reno.
Il maresciallo Mortier duca di Treviso con 12.000 uomini della Guardia è di riserva a Namur.
Il maresciallo Ney con altri 9.000 uomini della Guardia è di riserva a Metz.
Pierre François Charles Augereau è a Lione con 2.000 uomini in attesa dei veterani della Spagna per formare un nuovo corpo d'armata.
Sono rafforzate le piazze di Lilla, Wesel, Magonza e Metz, finora trascurate.
L’Invasione.
I Coalizzati discutono i loro piani a Francoforte sul Meno (IX 1813) ed a fine dicembre invadono la Francia con tre eserciti:
A sud L’Armata di Schwarzenberg (ex armata di Boemia) ammonta a 100.000 uomini e si trova in Assia e Würtemberg; passa in lsazia Meridionale varca il Reno (21 XII) tra Basilea e Schiaffusa, violando la neutralità Svizzera, verso la Franca Contea indifesa, blocca Huningue e punta su Belfort.
Al centro l’Armata di Blücher (ex armata di Slesia) ammonta a 60-100.000 uomini; dal Nassau invade il
Palatinato verso Metz.
A nord l’Armata di Bernadotte (ex armata del Nord) fronteggia Davout sulla Bassa Elba, mentre 65.000 uomini guidati dal feldmaresciallo russo Ferdinando Wintzingerode e von Bülow avanzano dai Paesi Bassi contro Anversa ed occupano Breda.
Napoleone, che prevedeva un attacco a nord a primavera, sposta Mortier da Namur a Reims e mette in stato di difesa le piazze di
Belfort, Besançon, Ginevra ed Auxonne. La difesa dei Volgi (Alsazia) è affidata alla popolazione. I reparti meglio addestrati
dei depositi sono riuniti a Parigi formando una piccola armata di riserva.
Napoleone concentra le truppe contro Schwarzenberg (2 I):
Maison deve tenere il Belgio appoggiandosi ad Anversa.
Macdonald con l’XI° C.A. ed il 2° corpo di cavalleria ha il compito di trattenere Blücher presso Liegi.
Marmont con il VI° C.A. ed il 3° corpo di cavalleria devono scendere da Magonza in Alsazia ed unirsi al II° C.A. (Victor).
Il IV° C.A. deve prendere il posto di Marmont nella difesa di Magonza.
Ney con il resto della Guardia da Metz deve scendere per Nancy a Epinal.
Mortier con parte della Guardia deve avanzare verso Langres.
Le reclute in marcia verso l’Italia sono raccolte a Ginevra per cooperare con Augerau alla copertura di Lione.
È mobilitata la guardia nazionale di Parigi: 30.000 uomini guidati dal maresciallo Moncey (8 I).
L’avanzata di Schwarzenberg si rivela molto lenta (12 I), quindi Napoleone sposta il grosso delle sue truppe contro
Blücher:
Marmont dall’Alta Alsazia arretra verso la Saar e la Mosella (con combattimenti a
Colombay-les-Deux-Église e Bar-sur-Aube).
Macdonald da Liegi arretra verso Namur e Jumet, per colpire Blücher sul fianco destro se continua l’avanzata verso Parigi, pronto a raggiungere la Mosa se l’avversario avanza invece verso il Belgio.
Ney da Epinal e Mortier da Langres rimangono a fronteggiare Schwarzenberg, ma abbandonano le loro forti posizioni dell'altipiano di Langres e si ritirano velocemente verso Parigi, presidiata da 30.000 uomini, più un’armata di 120.000 uomini in via di formazione.
La ritirata di Ney e Mortier causa anche quella di Victor e Marmont che raggiungono Ney a Verdun (17 I), poi abbandonano la
Mosa, l'Aisne e ripiegano a Vitry-le-François, sulla Marna, seguiti da vicino da Blücher che passa la Marna più a sud,
a Saint Dizier. Macdonald si avvicina da sud risalendo la Mosa fino alle Ardenne.
Schwarzenberg invia un distaccamento a sud verso Lione e con i grosso avanza verso Langres respingendo Mortier lungo l'alta
Senna. Lo stesso giorno in cui Napoleone libera papa Pio VIII, la cavalleria dei coalizzati è segnalata a
Châtillon-sur-Seine (23 I), sulla Senna, e sta guadagnando lo sbocco in pianura. L'Alsazia è occupata.
Napoleone sperava che la popolazione francese avrebbe offerto resistenza all'invasore ma ciò non avviene: Epinal apre le
porte a 50 cosacchi, Mâcon a 50 ussari, Reims ad un plotone, Nancy agli esploratori di Blücher, Chaumont ad un
unico cavaliere Würtemberghese, Langres dopo due colpi di cannone, Digione al secondo parlamentare. Si arrendono ai
coalizzati anche Fort Louis, Montbéliard, Haguenau, Port l'Écluse, Saint-Cloude, Colonia, Treviri,
Vesoul, Épinal, Forbach, Bourg-en-Bresse, Fort-de-Joux, Toul, Chambéry, Châlon-sur-Saône e
Bar-sur-Aube (I 1814).
Napoleone crea quindi piccole unità con i battaglioni di reclute, la guardia nazionale e cannoni serviti da vecchi artiglieri allo
scopo di presidiare le cittadine con ponti a sud-est di Parigi e dividere le colonne nemiche, che avanzano su un ampio fronte di 300
Km, per poterle attaccare separatamente. Sono presidiate Melun, Montreau, Nogent e Troyes (sulla Senna); Sens e Pont (sulla
Yonne); Nemours e Moret (sulla Loing). La parte occidentale della Loing è affidata alle due divisioni in arrivo dalla Spagna
occidentale per Orleans e Fontainebleu.
Napoleone Scende in Campo - La caccia a Blücher.
23 I - Napoleone affida il figlio alla guardia nazionale, la reggenza all'imperatrice e la difesa della capitale al fratello
Joseph Bonaparte.
25 I - L'Imperatore lascia Parigi potendo disporre tra la Senna e la Marna, come forze mobili, di 50-60.000 fanti, 12-14.000
cavalieri e 300 cannoni (5 ogni 1.000 uomini): Mortier è a Troyes (ala destra); Ney, Victor e Marmont sulla Marna tra
Châlons e Vitry-le-François (centro). Macdonald è richiamato dalle Ardenne verso Châlons per unirsi a
Kellermann (ala sinistra).
26 I - Napoleone a Vitry-le-François ed è informato che Blücher scende a sud per unirsi a Schwarzenberg tra
la Senna e l'Yvonne.
27 I - Combattimento di Saint Dizier: Napoleone raggiunge Saint Dizier, per prevenire il congiungimento dei due eserciti
avversari, ma Blücher è già sfilato oltre il ponte sulla Marna non presidiato ed ha luogo solo una scaramuccia
con la retroguardia prussiana guidata da Sacken.
Napoleone segue Blücher verso Brienne per intercettarlo al passaggio dell'Aube, ma ordina a Marmont di risalire la Marna fino
a Joinville per precludere ai prussiani la ritirata verso la Mosa. Il ponte di Lesmont-sur-Aube è interrotto dai francesi per
impedire il congiungimento di Blücher con Schwarzenberg.
29 I - Battaglia di Brienne: I francesi guidati da Napoleone attaccano i russo-prussiani superiori numericamente e si
impossessano a forza di Brienne (dove Napoleone ha frequentato la scuola militare). I prussiani hanno 4.000 caduti e feriti ed il
generale Hardenberg è tra i prigionieri. Blücher, intimidito dalla violenza degli assalti, evita di impegnarsi a fondo e
con l'oscurità si ritira a breve distanza, occupando una posizione favorevole presso Trannes. Brienne è incendiata
per proteggere la ritirata.
30-31 I - Napoleone avanza a La Rothière ma non attacca perché dispone di poche forze, si ferma
aspettando Marmont, e l'avvicinarsi di Macdonald.
1 II - Battaglia di La Rothière: Marmont raggiunge Napoleone che decide di procedere verso Troyes per unirsi a
Mortier ed affrontare Schwarzenberg. Ma Blücher ha ricevuto rinforzi da Schwarzenberg disponendo così di 100.000
uomini (compresa la guardia imperiale russa) ed attacca violentemente i 40-50.000 francesi guidati da Napoleone a La
Rothière. Napoleone dirige abilmente la battaglia e impiega bene la sua riserva. Duhesme difende La Rothière,
Gérard il villaggio di Dienville, Victor si distingue nell'assalto al casale della Giberte. I prussiani catturano una batteria della
guardia. Con l'oscutità Napoleone ripiega verso Lemont lasciando 4.000 caduti, passa l'Aube e distrugge nuovamente il
ponte, riattato il giorno precedente. Marmont copre la ritirata, rimane sull'altra sponda e si apre la strada verso Rosnay attaccando
25.000 bavaresi guidati dal generale De Wrede. Tra i francesi aumentano notevolmente le diserzioni.
Napoleone respinge Schwarzenberg.
3 II - Napoleone non è riuscito ad intercettare Blücher ma conta di sfruttare la sua posizione centrale a
Troyes, potendo disporre del nuovo VII C.A. (Marmont) con le due divisioni dei Pirenei occidentali. L'organizzazione difensiva
è estesa alle valli dell'Aube e della Marna (Arcis, Vitry e Châlons).
I Coalizzati proseguono l'avanzata verso Parigi: York sbocca dalla Lorena verso la Marna e Vitry, Blücher minaccia Arcis (da
dove può scendere lungo la Senna verso Parigi oppure raggiungere la Marna), Schwarzenberg preme su Troyes ma
è affrontato da Napoleone a Cléry e deve ripiegare.
4-5 II - Napoleone preme contro Schwarzenberg sul Barse e lo induce a ritirarsi a Bar-sur-Aube.
6 II - Macdonald è sceso lungo la Marna fino ad Epernay pressato da York.
Napoleone Sorprende sul Fianco Blücher.
7 II - Napoleone grazie alla ritirata di Schwarzenberg può soccorrere Parigi per Nogent. Schwarzenberg riprende
l'avanzata ed entra a Troyes, fronteggiato solo da Victor sull'alta Senne e da Pajol sulla Yonne.
L'imperatore destina una divisione di cavalleria ed una ventina di battaglioni di reclute e della Guardia Nazionale per rafforzare
ulteriormente Sens, Pont, Montreau, Nenours e Moret. Oudinot è a Provins, a nord della Senna, in sostegno di Victor e
Pajol.
8-9 II - Napoleone raccoglie a Sézanne (oltre Nogent) i C.A. di Marmont, Ney, Mortier e la cavalleria della Guardia
per un totale di 20.000 fanti, 10.000 cavalieri e 120 pezzi d'artiglieria.
Blücher è tornato a nord e sta scendendo in due colonne da Châlons su Meaux, a 50 Km da Parigi: una a nord
lungo la valle della Marna per Epernay e Château-Thierry; l'altra a sud lungo la valle della Petit Morin, per Champaubert,
Montmirail e La Fertè. In tutto 40-45.000 prussiani e russi. Sacken con l'avanguardia arriva a Montmirail.
10 II - Battaglia di Champaubert: Napoleone requisisce i cavalli ai contadini ed invia le truppe a Champaubert, respingendo
le pattuglie russe. I francesi giungono di sorpresa sul fianco della linea di marcia del nemico separando l'avanguadia dal grosso.
È una delle migliori manovre di Napoleone, favorita dalla conoscenza del terreno; i cosacchi hanno percorso parte della
valle in senso inverso e l'hanno giudicata poco adatta al transito di un esercito.
A Champaubert 12.000 francesi sconfiggono 12 reggimenti russi (5-6.000 uomini) guidati dal generale Oslùfief che è
catturato con la maggior parte delle truppe, 40 cannoni, tutti i carriaggi ed i bagagli. I francesi perdono circa 200 uomini. Nansouty
insegue parte dei fuggitivi verso Montmirail, Marmont l'altra parte verso Châlons. I documenti ed i prigionieri forniscono
preziose informazioni:
Sachen con 20.000 russi è ad ovest di Montmirail con uno squadrone d'avanguardia presso La
Ferté-Sur-Louarre.
Blücher con 25.000 uomini è presso Vertus.
York con 15.000 prussiani scende la Marna tra Dormans e Château-Thierry.
11 II - Battaglia di Montmirail: Napoleone lascia Marmont a Etoges per fronteggiare Blücher ed avanza verso Sachen,
sperando che Macdonald lo trattenga al ponte di Meaux in modo da ingaggiarlo a Montmirail o a La Ferté.
Verso mezzogiorno Ney e Mortier incontrano Sachen che, informato della sconfitta di Champaubert, sta tornano indietro verso
Montmirail. I 20.000 francesi in due ore di combattimenti annientano quasi completamente i 16.000 russi. I vincitori hanno 1.200
caduti. I resti dei russi ripiegano oltre Château-Thierry dove raggiungono York, inducendolo a ripiegare. La popolazione
raccoglie le armi e dà la caccia al nemico.
12 II - Combattimento di Château-Thierry: Napoleone con 12.000 uomini, compresa la Guardia, raggiunge a
Château-Thierry York e Sachen che ripiegano sulla riva sinistra della Marna e bruciano il ponte. Ha luogo un combattimento
con la retroguardia. I francesi catturano 5 generali prussiani e russi.
13 II - Napoleone fa riparare il ponte, invia Mortier ad inseguire i coalizzati e rientra a Montmirail dove è informato
dell'avanzata delle altre colonne nemiche:
Blücher, rinforzato da un corpo russo ed uno prussiano giunti da Magonza, ha respinto Marmont da
Etoges ed è giunto a Champaubert.
Schwarzenberg non è stato efficacemente contrastato da Victor, Pajol e Oudinot, ha attaccato Nogent
(difesa per due giorni dal generale Bourmont) e si è spinto fin presso Montreau. Victor ha ripiegato su Provins distruggendo
sconsideratamente i ponti sulla Senna a Montreau e Melun. Di Oudinot non ci sono notizie.
Napoleone invia Macdonald su Montereau.
14 II - Battaglia di Vauchamps (o Etoges): Blücher con 15-18.000 prussiani e russi attacca Marmont schierato nella
pianura di Vauchamps ignorando che Napoleone è vicino e può disporre di 23-30.000 francesi, con preponderanza
di artiglieria e cavalleria. Il villaggio di Vauchamps è preso e perso più volte dai combattenti. Blücher impiega
le riserve ma è preso alle spalle dalla cavalleria di Groucy che carica i quadrati e li spezza. I coalizzati sono sconfitti
duramente lasciando 6.000 caduti, 8-10.000 prigionieri, 10 cannoni e 10 bandiere. Un reggimento di marina cattura il generale
Oslùfief con 1.000 uomini. I 4 squadroni nella scorta personale di Napoleone catturano 2.000 uomini.
15 II - In Champagne avanzano i generali Wizingerode e Von Bülow con 40.000 uomini, che Maison non è
riuscito a trattenere in Belgio.
Napoleone sconfigge Schwarzenberg.
Napoleone lascia Marmont ad Etoges e Mortier a Villers per fronteggiare Blücher sulla Marna, con l'appoggio di 5.000
cavalieri guidati da Groucy a La Ferté. L'Imperatore da Montmiral raggiunge Meaux con 12.000 uomini.
Frattanto Victor, Oudinot e Macdonald hanno ripiegato dietro lo Yerres, Paiol a Melun e più indietro, a Corbeil, stanno
arrivando da Parigi due nuove divisioni della Guardia. Queste truppe ammontano in tutto a 50.000 uomini.
16 II - Napoleone arriva a Guignes con 12.000 uomini, parte dei quali su carrette requisite. La marcia di 75 chilometri
è stata compiuta in 36 ore.
A sud, nella valle della Senna, Schwarzenberg sta avanzando in tre colonne da Nogent, Bray e Montereau. Napoleone gli avanza
incontro verso Montreau; inviando Oudinot verso Provins e verso Nogent, mentre Macdonald avanza verso Bray. Pajol deve
raggiungere Montreau da Melun risalendo la Senna, preceduto da Victor con l'avanguardia ed altri 12.000 uomini.
17 II - Combattimento di Valjouan: Victor sconfigge i Wüttemberghesi a Valjouan e non procede verso Montreau. Le
altre colonne francesi respingono le avanguardie nemiche (circa 6.000 uomini): Oudinot e Kellermann inseguono i russi fino
a Nogent; Magdonald pressa gli austriaci verso Bray, Gerard infligge altre gravi perdite ai bavaresi a Donne-Marie ed a
Villeneuve-Le-Conte..
Si apre il congresso di Châtillon: i coalizzati chiedono che la Francia torni ai confini del 1792.
18 II - Battaglia di Montreau: Il generale Chateau attacca i coalizzati (150.000 uomini) sulle alture di Montreau. I
Würtemburghesi, guidati dal proprio principe, si difendono validamente. È presente anche il generale austriaco
Bianchi. Interviene Gerard e poi lo stesso Napoleone, che punta personalmente un cannone e risponde a chi lo esorta a ripararsi
con la frase "Il proiettile che mi ucciderà non è ancora stato fuso". A sera Pajol giunge da Melun alle spalle dei
difensori e decide l'azione, ma i francesi lasciano gravi perdite. Il generale Chàteau cade sul ponte di Montreau.
Schwarzenberg riesce a ripiegare ordinatamente su Troyes.
Napoleone licenzia Victor (perché non ha proseguito dopo il combattimento di Valjouan) e lo sostituisce con Gerard. Guyot
è rimproverato per aver perduto alcuni cannoni durante la notte, il generale Montbrun per aver abbandonato la fortezza di
Fontainebleau ai cosacchi, il generale Digeon per la mancanza di munizioni d'artiglieria durante l'attacco al monticello di Surville.
Nella valle della Marna, Blücher si è frattanto raccolto presso Châlons aspettando le truppe in arrivo dal Belgio,
ancora tra Reims e Laon, fronteggiato da Marmont a Sézanne e da Mortier a Château-Thierry, con un forte presidio a
Soisson.
19 II - Napoleone pressa i coalizzati sconfitti verso Troyer.
20 II - Napoleone prosegue l'inseguimento e arriva Bray.
21 II - Oudinot è inviato a Méry per trattenere Blücher se tenta di passare la Senna per congiungersi a
Schwarzenberg. Gérard, Macdonald e Ney avanzano verso Troyes.
22 II - Combattimento di Méry-sur-Seine: Oudinot incontra i russi di Sachen, avanguardia di Blücher, e li
respinge, ma non riesce a prendere il ponte di Méry. Il villaggio è incendiato. Napoleone avanza verso Troyes.
23 II - Napoleone raggiunge Troyes e dopo alcuni combattimenti concede un tragua in cambio della cessione della
città, evitandone la proprabile distruzione. Schwarzenberg ripiega sulla riva destra della Senna (parte degli equipaggi
passano i Volsgi e giungono al Reno). I coalizzati ripiegano indisturbati su Chaumont e Langres.
24 II - Napoleone entra a Troyes e trova i ponti distrutti.
Blücher torna a nord da Méry per Anglure e Sézanne respingendo Marmont.
Gli Altri Fronti.
DALMAZIA: L'Austria, appoggiata da una flotta inglese, toglie la Dalmazia ai francesi: sono prese Sebenico (1 XI 1813),
Spalato (2 XI) e Zara (6 XII).
ITALIA: Bentinck per l'Inghilterra e Neipperg per l'Austria firmano un accordo che prevede tra l'altro la formazione di un
corpo d'armata austro-napoletano (30.000 napoletani) per la "liberazione" dell'Italia (2 II 1814).
Murat alleato all'Austria entra a Roma (24 I), emana un proclama agli italiani, firma un armistizio con l'Inghilterra (3 II) alla quale
concede cospicui vantaggi commerciali, occupa gli stati del Papa, la Toscana, il Modenese ed il Parmense. Eugenio è
costretto a ripiegare dall'Adige al Mincio (4 II). I napoletani ottengono la resa di Ancona (18 II), di Livorno (19 II) e raggiungono
il Po. I francesi evacuano l'Italia.
PROVENZA: Augerau da Lione avanza verso Ginevra fronteggiato da Bubna (II 1814), che subisce la guerriglia della
popolazione.
GUASCOGNA:Il maresciallo Nicolas Soult è sconfitto a Orthez (27 II).
Napoleone Insegue Blücher.
25 II - Marmont è respinto da Blücher su La Ferté-sous-Jouarre, dove si unisce a Mortier che si
è ritirato Soisson. Insieme i francesi ammontano a 10.000 uomini, difendono i ponti di Gué-a-Treme e Lizy, presso
Meaux. Blücher deve ripiegare a La Ferté, passa la Marna, distrugge i ponti dietro di sé, marcia verso Lizy e
May.
Marmont con 6.000 rinforzi da Parigi raggiunge Lizy e respinge l'avanguardia di Blücher.
26 II - Napoleone è informato della contromarcia di Blücher.
27 II - Napoleone lascia Macdonald e Oudinot sull'alto Aube con 40.000 uomini, per fronteggiare Schwarzenberg, e con 3
divisioni della guardia avanza a nord verso Arcis, dove si unisce a Ney e da Victor. Victor è stato riassunto e guida le nuove
divisioni della Guardia.
Sulla Marna Marmont respinge anche il grosso di Blücher, demoralizzato e stanco, che si ritira a Herbisse.
28 II - Blücher prosegue la ritirata per Sezanne ed a sera arriva a Esternay.
1 III - Combattimento di Bar-sur-Aube: Schwarzenberg invia il principe d'Assia ed il generale Bianchi a sud verso Lione,
contro Augerau, con Wittigenstein riprende l'avanzata verso Troyes e con un sanguinoso combattimento respinge Macdonald su
Bar-sur-Aube.
Napoleone giunge a Le Ferté e scopre la ritirata di Blücher.
2 III - Napoleone riatta con difficoltà il ponte a La Ferté, difettando di equipaggi da ponte, lancia la
cavalleria all'inseguimento di Blücher ed ordina a Marmont di avanzare. Blücher ripiega dietro l'Ourcq (affluente destro
della Marna) presso Oulchy.
Marmont con i nuovi rinforzi dispone ora di 25.000 uomini e riceve l'ordine di inseguire Blücher, appoggiandosi a Soisson
che è fortemente presidiata. Napoleone avanza per Château-Therry e Fismes verso Berry-au-Bac preceduto da 1.400
cavalieri polacchi. Tra Soisson e Berry-au-Bac non ci sono ponti sull'Aisne e Blücher appare impossibilitato a sottrarsi al
combattimento.
4 III - Napoleone arriva a Fismes. In questi giorni sono stati catturati un migliaio di uomini dei coalizzati e centinaia di
vetture abbandonate. L'imperatore è informato che Wintzingerode e Bulow hanno sorprendentemente ottenuto la
capitolazione di Soisson! Blücher ha così potuto passare l'Aisne ed unirsi a Wintzingerode, le cui forze sono stimate
sui 15.000 russi. Sono invece 26.000 e sono presenti anche 17.000 prussiani di von Bülow, creduto ad Avesnes, più a
nord.
Marmont è fermo a Hartennes in attesa di ordini.
5 III - Il generale Nansouty prende Berry-au-Bac. Marmont ed è richiamato a Corbény per unirsi al grosso
che passa poi l'Aisne a Berry-au-Bac. Napoleone è informato che Blücher è ancora a Soisson.
6 III - Napoleone scende l'Aisne verso Soisson e trova i russi schierati sulle alture delle Craonne.
7 III - Battaglia delle Craonne: Napoleone caccia i coalizzati dalle aspre colline di Craonne verso Laon. Il terreno ristretto
permette l'impiego di solo 20.000 uomini per parte. Sono presenti Ney, Victor, Groucy, Nansouty, Belliard e Drouot. I russi
resistono accanitamente ma subiscono il tiro di una batteria francese di 72 pezzi d'artiglieria. Nei duri combattimenti lasciano 5.000
caduti contro 6.000 dei francesi.
Blücher invia la cavalleria alle spalle dei francesi ma la paludosa pianura di Corbenny, attraversata dal fiume Lette, rende
impossibile proseguire, quindi rispiega ordinatamente da Soisson a Laon, seguito a distanza.
8 III - Napoleone ordina l'avanzata verso Laon: Ney per Etouvelles e Mortier per L'Angelo Custode; ma Ney è
fermato ad Etouvelles e Mortier interviene in suo sostegno. I messaggeri che portano a Marmont l'ordine di avanzare a
Berry-au-Bac (come ala destra) sono intercettati dai cosacchi.
9 III - Battaglia di Laon: Ney e Mortier riescono a superare Etouvelles e si avvicinano a Laon coperti da una fitta nebbia.
Iniziano i combattimenti ed i coalizzati offrono una forte resistenza. Arriva Napoleone con il grosso (ore 12:00) ma non riconosce lo
schieramento avversario. Blücher ha sfruttato il terreno mosso e dispone di 100.000 uomini, con i generali Wintzingerode,
Bulow, Saken, Langheron e nuove truppe di Bernadotte. I 35.000 francesi attaccano inutilmente i 100.000 coalizzati. Blücher
crede di avere di fronte 90.000 francesi, come gli ha detto un ufficiale francese catturato.
Marmont accorre al rumore del cannone ma a sera ad Athies è violentemente attaccato dai coalizzati che gli infliggono gravi
perdite di uomini, cannoni e lo respingono su Festieux. Un reparto francese inviato da Napoleone a cercare il collegamento attacca i
prussiani di York sul fianco e salva Marmont dall'annientamento.
La Ritirata di Napoleone.
10 III - Napoleone riceve la notizia della sconfitta di Marmont (ore 4:00) e gli ordina di ripiegare a Fismes. L'imperatore
ripiega su Soisson protetto da Ney. Blücher febbricitante è sostituito da Gneisenau, che non approfitta del
vantaggio.
11-12 III - Napoleone prosegue la ritirata ed ordina ai presidî di Metz, Verdun, Lussemburgo, Thionville e Strasburgo di ripiegare a
Reims e Soissons.
13 III - Combattimento di Reims: Durante la notte Napoleone è informato che 15.000 russi guidati dall'emigrato
francese Saint-Priest si trovano isolati a Reims in marcia verso Blücher. Contro di loro l'imperatore invia Marmont da Fismes
e lo segue con il grosso da Soisson. Il contingente russo è quasi interamente distrutto.
14 III - Napoleone è raggiunto dal generale olandese Jansens con 6.000 uomini, disponendo così di 35.000
uomini. La ritirata continua. Ney marcia su Châlons.
A sud Schwarzenberg respinge Oudinot e Macdonald da Troyes.
15-16 III - Napoleone fa riposare le truppe demoralizzate a Reims.
Gli Altri Fronti.
BELGIO: Il generale Maison con 12.000 uomini e l'appoggio dei Belgi resiste abilmente a Bernadotte principe reale di
Svezia con 60.000 uomini.
PROVENZA: Augereau dispone di 22.000 uomini, in maggioranza veterani della Spagna, più altri 14.000 in arrivo.
Avanza per Besamçon e Vesoul ma a Poligny (4 III) è sconfitto. Rientra a Lione, dove dispone di 25.000 uomini, è
investito da 32.000 coalizzati guidati dal principe di Assia-Homburg e deve cedere la piazza.
GUYENNA:Il duca di Angoulême con un esercito anglo-spagnolo entra a Bordeaux ed installa un governo
provvisorio borbonico (16 III). Il maresciallo Suchet con 15.000 uomini rientra dalla Catalogna in Francia.
ITALIA: Murat chiede a Napoleone il riconoscimento a re d'Italia (28 II). Bentinck con 2 divisioni (11.000 uomini, 4.000
cavalieri e 18 cannoni) si imbarca a Palermo (28 II), sbarca a Livorno (2 III) con l'insegna "Libertà ed Indipendenza Italica",
accolto cautamente dai generali Lechi e Filangeri, ed emette un proclama dichiarandosi restauratore dell'indipendenza italiana (14
III). A Reggio si incontrano Murat e Bentick, che reclama la Toscana (16 III). Gli austriaci cercano inutilmente di calmare Bentinck,
che lavora anche con l'inviato russo. Murat tratta con Eugenio di Beauharnais viceré d'Italia. A Bologna si incontrano i
rappresentati di Murat, Inghilterra, Austria e Russia ma senza risultato (1 IV). Gli austriaci entrano a Venezia (19 IV). Pio VII
rientra a Roma.
Grenier con 15.000 uomini si ritira in Francia.
GUASCOGNA: Soult, pressato da inglesi, spagnoli e portoghesi, compie un'abile ritirata, ripara a Tolosa (24 III) ed erige
un poderoso campo fortificato difeso da 30.000 uomini.
La Contromarcia di Schwarzenberg.
17 III - Schwarzenberg da Troyes avanza su Nogent respingendo i 30.000 uomini di Macdonald. Napoleone lascia
Marmont e Mortier con 20.000 uomini tra Reims e Soisson a trattenere Blücher e con gli altri 23.000 uomini, compreso
qualche rinforzo da Parigi e dai presidî, marcia per Epernay su Arcis-sur-Aube, minacciando le spalle di Schwarzenberg, che
ripiega subito da Provins su Vendeuvre.
Napoleone può solo respingere i cosacchi da Plancy e a Méry e catturare qualche carreggio. Macdonald non riesce
ad inseguire.
18 III - Napoleone entra a F`re-Champenoise e riceve la notizia che a Châtillon i coalizzati hanno rotto le
trattative.
19 III - Napoleone avanza a Vitry per congiungersi ai presidî di Alsazia e Lorena, richiamando anche Macdonald,
Marmont e Mortier, ma lascia sguarnita la strada per Parigi. Proclama inoltre la leva in massa delle provincie contando di mobilitare
90.000 uomini.
20 III - Battaglia di Arcis-sur-Aube: Napoleone e Macdonald con 30.000 uomini risalgono l'Aube verso Arcis inseguendo
Schwarzenberg, che invece si è accorto di non essere minacciato da Brienne ed ha invertito la marcia con 150.000 russi ed
austriaci. Marmont e Mortier avanzano su Châlons.
La cavalleria francese oltre il ponte di Arcis è caricata di sorpresa dalla cavalleria austriaca e russa superiore numericamente.
I cavalleggeri della Guardia fuggono. La cavalleria francese è travolta. Napoleone si rifugia in un quadrato di fanteria polacca.
La Guardia ristabilisce la situazione. I 16.000 francesi per tutto il giorno effettuano vani e sanguinosi attacchi contro i 25.000 russi e
tedeschi.
21 III - Napoleone riprende l'offensiva contro quella che crede sia solo la retroguardia di Schwarzenberg ma sul pianoro
poco a nord del ponte di Arcis compaiono 100.000 uomini schierati. Napoleone dispone di 2.500 cavalieri e 18.000 fanti quindi
fa gettare un secondo ponte e ripiega indisturbato oltre l'Aube. Nel pomeriggio ha luogo una breve zuffa per il ponte, che è
distrutto dai francesi.
La Tenaglia dei Coalizzati si Chiude.
22 III - Napoleone ripiega per Sommepuis, sfila davanti Vitry occupata dai coalizzati, passa la Marna al guado di
Frignicourt e raggiunge Saint Dizier.
23-24 III - Napoleone a Saint Dizier raccoglie le truppe dalle piazze, coperto dalla retroguardia guidata da Macdonad.
Marmont è richiamato ma temendo Reims occupata da Blücher effettua un ampio giro da Fismes per Vitry, Oilchy,
Château-Thierry ed Eroges.
Blücher lascia Wintzingerode a coprire la sua avanzata e si unisce a Schwarzenberg nella pianura di Châlons.
25 III - Combattimento di Fère-Champenois: Marmont e Mortier, privi di ordini poichè i messaggeri sono
stati catturati, pensano che Napoleone stia ripiegando e gli vanno incontro con 16.000 uomini ma a Fère-Champenois
incontrano 200.000 coalizzati di Blücher e Schwarzenberg riuniti e sono costretti a ripiegare combattendo su Provins e Nangis
(verso Parigi).
Macdonald con due divisioni di guardie nazionali e reclute scorta un grosso convoglio verso Vitry ma è tagliato fuori e tenta
di aprirsi la strada verso Saint Dizier. I francesi combattono eroicamente.
I coalizzati sconfiggono anche le divisioni di Pacthod e Amey (6.000 uomini per 2/3 reclute), catturando entrambi i generali, oltre a
Jamin e Delord.
26 III - Napoleone con 30.000 uomini avanza per Vassay e Bar-sur-Aube (verso Troyes), è attaccato alla
retroguardia da Wintzingerode sulla Marna, torna indietro (con Milhaud e Sebastiani) e respinge il nemico al guado di
Valcourt-sur-Marne e fuori da Saint Dizier. Wintzingerode ripiega su Bar-sur-Ornain e Vitry. Napoleone è informato
dell'avanzata di Blücher e Schwarzenberg uniti verso Parigi.
Marmont e Mortier si ritirano verso la capitale (con combattimenti a Sézanne, Chaily, La Fertè-Gaucher, Meaux,
Ville-Parisis).
28 III - Napoleone entra Troyes e propone di agire verso l'Alsazia e la Lorena sulle retrovie nemiche ma gli ufficiali
vogliono andare a Parigi (ed inchinarsi ai vincitori per non perdere le cariche).
29 III - La regina Maria Luisa e suo figlio partono per Blois scortati da 2.500 uomini, seguita dai ministri e da numerosi
dignitari.
Marmont per Melun e Mortier per Nangis si riuniscono a Brie-Comte-Robert ed arretrano a Charenton (davanti Parigi) dove si
preparano ad accettare battaglia.
30 III - Battaglia di Clichy: Napoleone cede il comando a Berthier e con un piccolo seguito va a Parigi.
Davanti alla capitale sono schierati Marmont e Mortier con 26-30.000 uomini, 10-12.000 guardie nazionale e le compagnia d'artiglieria
degli allievi della scuola Politecnica guidati da Moncey (oppure 42.000 uomini in tutto). Joseph Bonaparte e Clarke non hanno
consegnato a 20.000 uomini i fucili, rimasti chiusi negli arsenali.
Contro di loro avanzano 110-150.000 coalizzati. L'attacco è iniziato dai russi guidati da Barclay de Tolly contro i villaggi di
Pantin e Romainville (ore 5:00) che sono presi e persi più volte. Interviene Wittingenstein, contro il villaggio di Monteuil (ore
10:00), infine anche Blücher. I villaggi di Pantin e Romainville restano in mano ai francesi che però sono accerchiati su
tre lati (ore 12:00). I coalizzati occupano Monceaux, Belleville, Menilmountant, la Butte Chaumont e la Villette.
Joseph Bonaparte e Clarke abbandonano la capitale. Ignaro di ciò Marmont raggiunge un armistizio mentre Mortier ancora
combatte ai piedi dell'altura di Montmartre e Blücher si prepara ad attaccare Saint-Denis. I francesi lasciano 9.000 caduti e
feriti.
La Capitolazione.
L'armistizio prevede la consegna di Parigi ed il ritiro delle truppe francesi dietro L'Essonne.
Napoleone apprende la notizia giunto a 20 Km da Parigi (31 III). È formato un governo filo-borbonico guidato da Charles
Maurice de Talleyrand-Périgord. Lo czar Alessandro e Federico Guglielmo re di Prussia entrano trionfalmente a
Parigi con 36.000 uomini (ore 18:00 del 31 III).
Il senato dichiara Napoleone decaduto dal trono, richiama i Borboni e propone una nuova costituzione (2 IV). Marmont con il VI
C.A. si dichiara favorevole a Talleyrand (5 IV), seguito da Berthier (10 IV).
I coalizzati dichiarano che Napoleone sia esiliato all'isola d'Elba (11 IV). Napoleone a Caulaincort (con 25.000 uomini) firma
l'abdicazione dai troni di Francia e Italia (11 IV, la clausula con la quale i coalizzati si impegano a soddisfare le obbligazioni del
Banco Napoleone di Milano non è rispettata). A Parigi arriva l'Imperatore d'Austria (15 IV).
A Fontainebleau Napoleone saluta la Vecchia Guardia (20 IV) guidata dal generale Jean Martin Petit, presenti anche Belliard, l'uomo
di stato Hugues Bernard Maret duca di Bassano, Bertrand, Drouot, Cambrone, si imbarca a Fréjus (27 IV) su una fregata
inglese e sbarca a Porto Ferraio sull'Elba (3 V), poi raggiunto dalla madre e la sorella Paolina Borghese.
Lo stesso giorno Luigi XVIII (3 V) entra a Parigi salutato da 101 colpi di cannone (ed impedisce a Blücher di distruggere il
Ponte di Iena, presso il Campo di Marte a Parigi).
Gli Altri Fronti.
GUASCOGNA: Wellington con 80.000 inglesi, spagnoli e portoghesi attacca il maresciallo Nicolas Soult trincerato a
Tolosa con 40.000 uomini (10 IV), che è sconfitto e lascia 3.600 tra caduti e feriti (Wellington più del doppio);
È l'ultimo colpo di cannone.
Soult ripiega a nord ma è informato della sospensione delle ostilità (12 IV).
GUYENNA: Il generale francese Decaen firma una convenzione con lord Decaen e sospende le ostilità.
CORSICA: Cesare Berthier consegna agli inglesi l'isola, insorta contro la Francia (5 V).
ITALIA: Dopo la notizia della caduta di Parigi, Murat ingaggia vivamente i francesi a Borgo San Donnino (11 IV).
Bentinck occupa Genova (14 IV) e dichiara ristabilita la costituzione del 1797 (19 IV).
Milano insorge contro i francesi chiedendo aiuto agli inglesi, a Bellagarde ed a Murat. Eugenio lascia l'Italia (27 IV). Murat lascia
l'esercito a Bologna (29 IV) e rientra a Napoli (2 V).
Gli austriaci guidati da Neipperg entrano a Milano (28 V). La parola "indipendenza" è prescritta dai commissari austriaci che
inoltre vietano la diffusione di un proclama a favore del Regno d'Italia. L'Imperatore d'Austria dichiara l'Italia paese di
conquista.
Indice | Regolamenti | Bibliografia | Inizio Pagina |