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La Guerra sul Mare (1804-1805)

Guerre Napoleoniche

Il Blocco ai Porti Francesi.
Dopo la dichiarazione di guerra (16 V 1803), la flotta inglese blocca i porti francesi: Brest è bloccata da Cornwallis con 20 vascelli; Tolone da Richard Bickerton, raggiunto da Nelson (8 VII 1803) con 9 vascelli, 3 navi minori e 10.000 uomini; Rochefort è bloccata da Collingwood con 5 vascelli; Ferrol da Pellev.
La flotta inglese ammonta a 189 vascelli.
La Flotta del Tosoro spagnola, carica di oro, argento e platino, è attaccata da 4 fregate inglesi (5 X 1803) che sono sconfitte, una fregata è affondata e le altre catturate.
L’ammiraglio Latouche-Treville con 52 vascelli (sui 200 commissionati da Napoleone) ha l'ordine di attirare la flotta inglese lontano dalla Manica ma muore a Tolone (20 VIII 1804) ed è sostituito dall’ammiraglio Pierre Villeneuve (già ad Abu-qir).
La Spagna, che dispone di 25 vascelli, dichiara guerra all'Inghilterra (XII 1804).

La Crociera a La Martinica.
11 I 1805 - L'ammiraglio Burges de Missiessy con 5 vascelli e 3 fregate forza il blocco davanti Rochefort e si dirige verso le Indie Occidentali.
L’ammiraglio Gauteame con 21 vascelli a Brest non riesce a forzare il blocco e riceve l’ordine di aspettare il ritorno della flotta dalle Antille.
18 I - L’ammiraglio Villeneuve con 11 vascelli esce da Tolone ma il maltempo ed alcune avarie lo costringono a tornarvi.
19 I - Nelson con 12 vascelli salpa da La Maddalena e cerca la flotta di Villeneuve in Mediterraneo orientale; è a Messina (31 I), Alessandria d'Egitto (7 II) e Malta (19 II), dove scopre che Villeneuve è a Tolone.
20 II - L'ammiraglio Burges de Missiessy è a La Martinica dove sbarca 3.500 uomini, impone contribuzioni e cattura alcuni mercantili.
29 II - Nelson è a Cagliari, da dove raggiunge poi Palmas (8 III).
29 III - Villeneuve con 5 vascelli esce nuovamente da Tolone.
4 IV - Nelson con 35 vascelli esce da Palmas in caccia di Villeneuve, incrocia Brest, Rochefort e Tolone.
6 IV - Villeneuve raggiunge Cartagena ma i 6 vascelli spagnoli presenti sono privi di ordini e rifiutano di seguirlo, quindi oltrepassa Gibilterra (8 IV).
9 IV - Villeneuve raggiunge Cadige, sblocca i 6 vascelli e la fregata spagnoli dell’ammiraglio Gravina ed un vascello francese, sorvegliati da 6 vascelli inglesi.
10 IV - Nelson è a Palermo.
14 V - Villeneuve e Gravina arrivano a La Martinica, in ritardo rispetto al tempo stabilito. L'ammiraglio Burges de Missiessy sta già tornando Europa. Il corpo di spedizione francese ha un migliaio di malati e centinaia di caduti.
18 IV - Nelson è in Sardegna, scopre che Villeneuve è diretto a ponente e passa lo stretto di Gibilterra (6 V), lasciando 5 fregate e 2 bombardiere a sir Richard Bickerton.
9 V - Nelson è a Lagos, imbarca viveri e scopre che i francesi sono nelle Antille.
20 V - L'ammiraglio Burges de Missiessy arriva a Porto Basque ed è esonerato.
29 V - Villeneuve con 20 vascelli ed alcune fregate è raggiunto da altri 2 vascelli dalla Francia. I francesi catturano 14 mercantili inglesi.
4 VI - Nelson è a Barbados. Ha compiuto la traversata dell'Atlantico in 23 giorni contro i 36 dei francesi.
23 VI - A La Martinica i francesi espugnano l'isolotto Diamante, fuori Port Royal, ma l'arrivo di Nelson li costringe a tornare in Europa. Nelson cerca invano di intercettarli.
19 VI - Nelson è a Gibilterra. La flotta di Villeneuve e Gravina è scoperta casualmente dal brigantino Curieux, del capitano Bettesworth, inviato da Nelson in Inghilterra. L'ammiragliato ordina la riunione delle flotte a Finisterre.
15 VII - Il vice-ammiraglio Calder, che con 10 vascelli blocca 5 vascelli francesi e 9 spagnoli a Ferrol, è raggiunto da altri 5 vascelli del contrammiraglio Sterling.
22 VII - Villeneuve e Gravina raggiungono a Finisterre e si trovano tra Nelson (sud) e il vice-ammiraglio Caldar (a nord) ma riescono a raggiungere La Coruña eludendo il secondo che cattura solo 2 vascelli spagnoli.
Caldar è ritenuto colpevole di non aver fatto tutto il possibile dalla corte marziale.

La Seconda Uscita di Villeneuve.
La flotta inglese riprende il blocco dei porti francesi.
11 VIII - L'ammiraglio Pierre Villeneuve, sollecitato da Napoleone a raggiungere la Manica, lascia La Coruña e raggiunge Ferrol, dispendo così di 28 vascelli. Esce da Ferrol ma contrariamente agli ordini si dirige verso Cadige.
Cornwallis con 17 vascelli rimane a bloccare 21 vascelli francesi a Brest ed invia Caldier con 18 vascelli ad inseguire Villeneuve.
18 VIII - L'ammiraglio Horatio Nelson entra in trionfo a Portsmouth, festeggia a Londra il salvataggio della colonia inglese e raggiunge la propria villa.
20 VIII - Villeneuve rientra a Cadige.
17 IX - Napoleone ordina a Villeneve di uscire da Cadige, raggiungere Cartagena e poi Napoli ma l'ammiraglio prende tempo.
18 IX - Nelson, rimesso al comando della flotta, salpa da Portsmouth.
28 IX - Nelson blocca Cadige con 23 vascelli ed invia Lewis con altri 6 vascelli a bloccare l'ammiraglio Salcedo a Cartagena. Riceve altri 4 vascelli ma Robert Calder abbandona la flotta con un vascello (ed è poi processato).
19 X - All'alba Villeneuve, saputo che Napoleone intende sostituirlo con Rosily-Mesors, esce con 10 vascelli da Cadige, seguito il giorno seguente dagli altri 23 vascelli.
20 X - Napoleone ottiene la resa degli austriaci ad Ulma.

La Battaglia di Trafalgar (21 X 1805).
L'ammiraglio Pierre Villeneuve è diretto in Mediterraneo con 18 vascelli e 7 fregate francesi in tre colonne (12.500 uomini e 1.594 cannoni), seguito da Gravina con 15 vascelli spagnoli in due colonne (9.080 uomini e 1.326 cannoni).
Nelson lo intercetta presso Capo Trafalgar con 27 vascelli e 6 fregate (16.820 uomini e 2.164 cannoni).
Nelson si dispone in due colonne; a destra 12 vascelli guidati dalla "Victory" (100 cannoni) ed a sinistra 15 vascelli guidati dalla "Royal Sovereign" (100 cannoni), formazione chiamata "Nelson Touch" (Il Tocco di Nelson), ed alza il segnale d’attacco: "L’Inghilterra attende che ciascuno faccia il suo dovere".
Le due linee inglesi avanzano sotto l'intenso ma impreciso fuoco avversario. La colonna di sinistra tagliano la linea franco-spagnola scaricando l'artiglieria d'infilata (ore 12:00) e cattura 10 vascelli. La colonna di destra effettua la stessa manovra (12:30). Gli inglesi ottengono la superiorità locale e la battaglia si trasforma in una serie di duelli fino al tramonto.
Gli inglesi hanno 449 caduti, tra i quali Nelson, 1.241 feriti e metà delle navi gravemente danneggiate.
I francesi hanno 7.000 caduti, un vascello affondato (il "Redoutable" con 522 uomini d'equipaggio su 643) e 17 vascelli gravemente danneggiati, tra i quali l'ammiraglia spagnola "Santa Trinidad", l'unico vascello a 4 ponti, che il giorno seguente è incendiata. Villeneuve è catturato.
Il giorno seguente una tempesta obbliga gli inglesi ad abbandonare le prede. Gravina porta il resto della flotta, molto danneggiata, a Cadige e muore poco dopo.
Villeneuve dopo essere stato liberato si toglie la vita (22 IV 1806).
Per celebrare la vittoria a Londra è dedicata una piazza (Trafalgar Square).

L'Inghilterra di Nuovo Sola.
Napoleone, ancora ignaro della sconfitta, sostituisce Villeneuve con Rosily-Mesors (25 X).
Il primo ministro inglese Pitt riceve le notizie sulla vittoria di Austerlitz e la pace di Presbourg e commenta chiedendo di arrotolare la mappa dell’Europa perché non sarà necessaria per dieci anni.
Ferdinando di Borbone re di Napoli accoglie truppe inglesi nonostante gli accordi con i francesi (XII 1805).
Dopo la morte del primo ministro inglese Pitt (23 I 1806), il successore Fox apre trattative di pace.
Joseph Bonaparte che con i C.A. del maresciallo Massena (2 divisioni), del generale Reynier (2 divisioni) e del generale Saint-Cyr (1 divisione, 6.000 uomini) per un totale di 40.000 uomini, invade il regno di Napoli.
Ferdinando di Borbone ripara in Sicilia (25 I 1806). I francesi passano il Garigliano (8 II) ed occupano Napoli (13 II). Gli 8.000 inglesi riparano in Calabria e Sicilia ed i russi a Corfù.
Joseph Bonaparte è nominato re di Napoli e Sicilia (30 III) e dopo 5 mesi d'assedio ottiene la resa di Gaeta (18 VII), costata ai francesi 800 tra caduti e feriti e 1.200 malati, ma la sua mancanza di decisione nelle operazioni fa coniare a Napoleone il termine "Geremiate".



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