Indice |
| Regolamenti |
Bibliografia | ||
Ultime Modifiche | Link |
La Battaglia di Brest.
Il contrammiraglio Villaret-Joyeuse, comandante dell'Armata Navale di Brest, perde 4 vascelli nel
Golfo di Guascogna a causa di una tempesta (I 1794), poi invia il capitano Renaudin con 6 vascelli
e 3 fregate da Brest (22 III 1794) a Tolone (4 VI 1794).
Villaret-Joyeuse esce da Brest con le navi rimaste, 25 vascelli, 7 fregate e
numerose corvette, per incontrare e scortare un convoglio di 130 navi carico di viveri proveniente
dall’America (V 1794). Raggiunto dalla flotta inglese di 26 vascelli, 8 fregate ed alcune
corvette, tecnicamente superiore, guidata da lord Howe (28 V), la attira lontano dal convoglio
ma non riesce ad evitare la battaglia (28, 29 V e 1 VI) ha un vascello catturato e 6 affondati
prima di riuscire a sganciarsi. La sua manovra ha tuttavia permesso al convoglio di giungere
indisturbato a Brest.
Nel Mediterraneo.
Gli inglesi iniziano ad occupare la Corsica.
L'ammiraglio Hood con 1.183 uomini e 250 marinai investe Bastia (4 IV 1794), difesa da 4.500
francesi, e la occupa (19 V 1794).
Da Tolone escono 9 vascelli francesi (6 VI) ma intervengono le flotte di Hood, Hotham (6 vascelli)
e Crosby che li costringono a riparare nel golgo di Jouan.
Il generale Stuard investe Calvi (17 VI), dove Nelson, alla guida di 250 mariani, perde l'occhio
destro. Agli assedianti si unisce Hood (24 VI) che sbarca 300 marinai. Gli inglesi piazzano 24
cannoni, 4 obici e 5 mortai (28 VIII). La piazza si arrende (1 VIII) ed è consegnata agli
inglesi (10 VIII). Dei 2.000 assedianti tuttavia 1.000 risultano ammalati.
La Campagna del '94 in Belgio.
L’Armata del Nord (Pichegru, 165.000 uomini in 12 divisioni più altri 85.000
uomini) sconfigge il duca di York a Boxtel, poi più gravemente Coburgo a Tourcoing
(18 V) ed ottiene la resa di Ypres (17 VI).
Il generale Desjardin, con i commissari S. Just, Lebas e 7 divisioni francesi, passa la
Sambre tra Maubeuge e Charleroi e marcia contro 30.000 austriaci guidati da Kaunitz,
ma questi sono raggiunti da 25.000 austro-olandesi del principe d’Orange e respingono
quattro attacchi francesi (tra il 20 V ed il 3 VI).
Il comandante dell’Armata della Mosella Hoche è sostituito dal ritorno di
Jourdan che caccia gli austriaci dal Lussemburgo (IV), si unisce a Desjardins e
Charbonnier tagliando la ritirata a Coburgo.
Jourdan dispone di 4 divisioni di fanteria ed 1 di cavalleria (40.000 uomini) mentre
le 6 divisioni di Desjardins e Charbonnier sono fortemente provate ed i due comandanti
sono esonerati.
Jourdan riorganizza le forze in divisioni, ciascuna formata da 2 brigate di fanteria su
6 battaglioni, 2 reggimenti di cavalleria su 3 squadroni ed 1 batteria per un totale di
circa 7.000 uomini. Solo la divisione di cavalleria è priva d’artiglieria. Le
divisioni sono riunite in tre grandi unità (anteprima dei Corpi d'Armata)
più una riserva:
Ala Destra - François Séverin Marceau (veterano in Vandea) con 2 divisioni, dislocata nelle Ardenne,
Centro - Jourdan con 5 divisioni, sulla Mosella,
Ala Sinistra - Jean Baptiste Kléber (veterano in Vandea) con 2 divisioni, a nord,
Riserva - formata dalle 2 divisioni più provate, sulla Sambre,
Jourdan forza la Sambre (12 VI), investe Charleroi assumendo uno schieramento sottile ed
uniforme su un arco di 24 chilometri ma è respinto oltre il fiume da Orange (16
VI). Sono necessari altri 6 attacchi per riuscire a forzare nuovamente la Sambre (18
VI). Jourdan ottiene la resa di Charleroi (25 VI) e respinge l’attacco di Coburgo
presso Fleurs (26 VI 1794), costringendolo ad effettuare una
ritirata generale su Bruxelles e oltre la Mosa. Le divisioni vittoriose sono inquadrate
nella gloriosa “Armata della Sambre e della Mosa”.
La Conquista Francese dell’Olanda.
Jourdan occupa Bruxelles, Anversa, Liegi e Condè, sconfigge sulla linea
dell’Amblève a Sprimont (18 IX) e sulla linea del Roer ad Aldenhoven (2X)
l’armata di Clerfayt, che ha sostituito Coburgo, cacciandolo dall’Ourthe e
dall’Amblève. Questa battaglie non sono altro che duri attacchi frontali
francesi, senza manovra e senza riserve, vinte grazie alla superiorità numerica
(120.000 di Jourdan contro gli 85.000 di Clerfayt) e morale. I francesi prendono
Colonia (6 X) e Maastricht (4 XI) dopo un assedio di 40 giorni.
Dopo la vittoria di Sprimont (18 IX), l’Armata di Mosella (generale Jean Victor Moreau)
e l’Armata del Reno (generale Michaud), rinforzate da 30.000 uomini dalla Vandea e
dalle Alpi, respingono i coalizzati oltre il Reno. Moreau avanza su Coblenza mentre
Michaud mette l’assedio a Magonza (XI).
Nell’inverno il generale Charles Pichegru approfitta dei canali ghiacciati in Olanda ed
alcuni squadroni di ussari catturano la flotta bloccata dai ghiacci nel
Texelstroom.
Marie Joseph Chénier compone “Le Chant de Depart”, poi inno nazionale
(1794).
È proclamata la Repubblica Batava (1795) ma l’Inghilterra, con il consenso del
principe d’Orange, inizia l’occupazione delle colonie olandesi (metà 1795), ottiene
la resa di Città del Capo, dei possedimenti in Malacca ed in India mentre deve
prendere a forza Colchin e Ceylon. L’anno successivo solo Giava e Ternate sono rimaste
olandesi (III 1796).
La Campagna del '94 in Piemonte.
L’Armata della Alpi (Dumerbion) riceve in rinforzo 6.000 uomini preparati a Tolone per
una spedizione in Corsica (tra i quali il generale Napoleone Bonaparte) che la portano
a 40.000 uomini, contro i 6.000 regolari austro-sardi e 1.500 miliziani piemontesi,
favoriti nella loro tattica difensiva dal terreno montagnoso.
Andrè Massena avanza con 4 divisioni (20.000 uomini) in tre colonne su un fronte
di 40 chilometri (6 IV):
a sinistra la divisione Hammel verso monte Muratone,
al centro le divisioni Laharpe e François,
a destra la divisione Mouret (1.500 uomini) verso Oniglia
(raggiunta il 9 IV).
Nel settore i piemontesi dispongono di 1 battaglione a Dolceacqua, 1 battaglione ad
Oniglia e 400 miliziani tra Pigna, Rocchetta Nevrina e Triora, posizioni scardinate
violando la neutralità della repubblica di Genova. I passi sono presi grazie alla
superiorità numerica ed il timore di essere aggirati da sud.
Dumerbion con 12.000 uomini e 16 cannoni avanza per le Alte Langhe, Scalizzano,
Montezemolo, Millesimo e Colloredo (nord-est) per attaccare gli austriaci, che
dispongono di 42 cannoni ed hanno avamposti a Colloredo, Bormide di Malcare e
Pallare.
I francesi iniziano con degli attacchi diversivi sulle Alpi di Cuneo, poi a nord la
brigata Cervoni (2.000 uomini) avanza da Loano a Finale (17 IX), raggiunto il giorno
seguente da Massena (9.000 uomini). Il grosso, riunito a Dego ma privo di artiglierie
a causa delle strade cattive, attacca le posizioni austriache che resistono (21 IX).
La notte Colloredo, minacciato sul fianco, si ritira ed i francesi tornano in
Liguria.
La Situazione Politica e Militare nel '95.
La Francia firma la pace con la Toscana (5 II), la Prussia (Basilea, 5 IV) e, grazie
anche all’invasione della Catalogna da parte del generale Dugommier (‘94), con la
Spagna (Basilea, 25 VII). La Spagna riottiene i territori persi sui Pirenei e cede parte
dell'isola di Santo Domingo.
Il Comitato di Salute Pubblica è abbattuto ponendo fine al periodo del Terrore
(27 VII 1794, 5 brumaio IV). Sono istituiti il Consiglio dei 500 ed il Consiglio degli
Anziani (250 membri) che insieme prendono il nome di Direttorio (26 X 1795). Il governo
è in mano alla corrotta oligarchia giacobina (anti-clericale, contro la famiglia
ed il rilassamento dei costumi) che effettua delle periodiche elezioni parziali,
cassandole se sgradite.
L’esercito francese dispone delle seguenti truppe (III 1795):
Armata della Sambre e della Mosa - Jourdan con 87.000 uomini
(170.000 sulla carta),
Armata del Reno e della Mosella - Pichegru con 57.000 uomini
(174.000 sulla carta),
Armata d’Italia - 54.000 uomini (100.000 sulla carta), dei quali
solo 17.000 in prima linea.
La Campagna del '95 sul Reno.
Pichegru e Jourdan forzano il Reno ed assediano Magonza, soccorsa da Clerfayt con 97.000
austriaci e Brunswick con parte dei suoi 87.000 uomini. Attorno alla città i
francesi subiscono una serie di smacchi:
presso Heidelberg è distrutta una divisione di Pichegru,
presso Magonza un’altra divisione di Pichegru è quasi
interamente distrutta (28 VIII),
presso Pfrimm due divisioni francesi, più una respinta da
Heidelberg ed i resti delle due divisioni precedenti, sono attaccate e respinte da
forze doppie (10 XI),
sullo Speyer le stesse forze sono nuovamente attaccate e respinte
(14 XI),
Jordan con 35.000 uomini rischia di essere bloccato ma riesce
abilmente a sfuggire alla caccia.
L'Offensiva dei Coalizzati in Piemonte.
Sul fronte piemontese si trovano il Corpo del Sud (Colli, 9.000 piemontesi), rinforzato da
30.000 austriaci (De Wins e generale Wallis), e dal Corpo Ausiliario (generale
Argenteau, 9.000 uomini), formato da 7 battaglioni e 2 squadroni, pagato dal regno di
Sardegna (trattato di Valenzana).
Philbert Sérurier con 6.000 uomini e Massena con 20.000 uomini riaprono le
ostilità (VI 1795) con scacchiere principale in Liguria.
Gli austriaci tentano invano di forzare Val Quiliano (23-27 VI). I francesi attaccano
su tutto il fronte tra Bormida di Millesimo e la Vermanagna. Colli prende monte
Spinarda, Argenteau prende il nodo di Settepani costringendo Massena a ripiegare
l’ala destra (27 VI). Verso metà luglio gli attacchi austro-sardi si
esauriscono.
La Battaglia di San Fiorenzo.
La flotta inglese pattuglia le coste della Liguria e della Provenza disturbando il trasporto
dei rifornimenti, effettuato con piccole imbarcazioni e chiatte.
L'ammiraglio Martin con 17 vascelli francesi esce da Brest (6 VII 1975), incontra il vascello
Agamennon di Nelson, 4 fregate ed alcuni cutter e li insegue fino San Fiorenzo (6 VII 1975).
Nelson è soccorso dall'ammiraglio Hotman con 12 vascelli inglesi ed il vascello napoletano
"Tancredi" (13-14 VII). Un vascello francese salta in aria, due sono catturati, gli altri riparano
nel golfo di Frejus.
La fregata francese La Brave ed alcune navi minori, uscite da Genova, sbarcano 300 uomini a Voltri
violando la neutralità della repubblica, cattuano un deposito di grano ed un commissario
austriaco con 10.000 fiorini (10 XI 1975).
L'Offensiva Francese in Piemonte.
Al fronte torna il generale Schérer (IX), dopo la pace con la Spagna, e giungono
nuove truppe (X).
Un uragano obbliga l’abbandono delle posizioni più elevate (XI) e Schérer
sposta le truppe dalla val Tanaro verso la Liguria. Wins interpreta questa mossa come
l’inizio degli acquartieramenti invernali e cede il comando a Wallis (21 XI).
I francesi invece attaccano (23 XI): a sinistra Sérurier, a cavallo del Tanaro e
sulla cresta verso San Berbardo, ma è respinto sanguinosamente; al centro
Massena respinge Argenteau oltre la cresta fino Bernardino.
Le gravi perdite subite e la scarsezza di munizioni costringono Argenteau a ripiegare
durante la notte verso il colle dei Giovetti, lasciando scoperta la destra austriaca
in Liguria e la sinistra piemontese in val Tanaro. Massena avanza subito fino al Col
di Melogno, dove lascia un distaccamento, invia una colonna a San Giacomo e con il
migliaio di uomini prosegue per Finale (ore 24:00).
I 12 battaglioni tra Ravinet e monte Coastellano hanno combattuto per l’intera giornata
e sono respinti da Castellaro fino a Loano. Gli austriaci sono costretti a ripiegare
su Savona. Wallis prosegue per la valle Sansobbia fino ad Aqui abbandonando le
artiglierie.
Sérurier preme le truppe di Colli in ritirata ed invia colonne per Mallare verso
Carcare e Montezemollo, minacciano di aggiramento Colli ed Argenteau che quindi
ripiegano sulla linea San Giovanni-Montezemolo. La notte sul 30 sono costretti a
ripiegare su Ceva per il pericolo di aggiramento da sud.
Sérurier non insegue e si limita a mantenere il possesso dei passi.
Le parti raggiungono l’armistizio di Loano, valido anche per la frontiera renana, ma si
formalizza l’alleanza tra Inghilterra, Austria, Piemonte e Russia (IX 1795).
Indice | Regolamenti | Bibliografia | Inizio Pagina |