La Battaglia di Plassey (23 VI 1757).
Prima Guerra del Bengala.
Gli Inglesi
Il tenente colonnello Robert Clive guida 613 europei, 91 topasses (indiani cristiani, in portoghese) 2.100 sepoy, 6 cannoni e 2 obici
serviti da 171 uomini (altre fonti indicano 800-1.000 europei e 2.000 sepoy). È presente il battaglione del 39° reggimento, detto
"Primus in India".
Gli Indiani.
Siraj-ud-Daulah nawab del Bengala dispone (secondo Clive) di circa 15.000 cavalieri, 35.000 fanti armati di moschetti, archi,
lance, spade, alcuni elefanti e 40 pezzi d’artiglieria trainati da buoi e serviti da ufficiali francesi. Altre fonti indicano 40-50-60-70.000
uomini, dei quali 8.000 propri, con 53 cannoni, la cui funzionalità è stata compromessa dalla pioggia durante la notte.
Il resto delle truppe obbedisce ai propri comandanti e solo 3 su 9 sono fedeli al nawab.
La Battaglia.
Siraj-ud-Daulah ritiene erroneamente che anche l'artiglieria inglese sia inutilizzabile ed all'alba attacca gli inglesi.
Le truppe dei comandanti più fedeli: Mir Mardan e Bahadur Ali Khan con 60 artiglieri francesi si limitano a cannoneggiare gli inglesi
nascosti in un bosco di mango (ore 6:00), frattanto gli altri comandanti sono inviati ad accerchiare gli avversari; Rai Durlabh a
destra, Yar Lutaf Khan al centro e Mir Ja'far a sinistra, ma questi hanno già preso accordi con Clive.
Mir Mardan è gravemente ferito ed è sostituito da Mohanlal che fa avanzare le truppe, ma anche Bahadur Ali Khan
è ucciso. Siraj-ud-Daulah sollecita inutilmente l’intervento delle ali, quindi inizia a ripiegare nell’accampamento (ore 12:00).
Mir-Ja'far si allarga a sinistra lasciano scoperto il fianco del contingente centrale.
Un distaccamento inglese con 2 cannoni esce dal bosco ed attacca un serbatoio a 300 yarde, dove è appostato un cannone
servito da francesi. Gli indù escono dall’accampamento ma non si impegnano a fondo, consentendo agli inglesi di occupare
alcune posizioni e aprire il fuoco con l’artiglieria. Gli indù non riescono a rispondere efficacemente al fuoco e le sortite della
loro cavalleria subiscono gravi perdite, tra i quali 4-5 comandanti. Il rumore e le esplosioni di alcuni carri di munizioni spaventano gli
elefanti e i buoi (addetti al traino dell’artiglieria). L’esercito indù è visibilmente scoraggiato. Sull’ala destra inglese c’è
un forte nucleo di truppe indù al quale gli inglesi intimano di tenersi alla larga, scoprendo poi che si tratta dei propri alleati
(Mir-Ja’far, Rai Durlabh, Yar Lutuf Khan con 16.000 uomini, cavalieri e cannoni). Gli inglesi raggiungono l’accampamento
lasciando lievi perdite e gli indù vanno in rotta. L’inseguimento dura 6 miglia. Sono catturati il campo nemico, tutti i 40
cannoni e numerosi carriaggi. Suraj-ud-Daulah fugge su un cammello.
Gli sconfitti lasciano circa 500 caduti contro 22 caduti e 50 feriti dei vincitori, in maggioranza tra le truppe native.
Plassey è considerata la prima grande vittoria inglese in India.