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Mir Kasim nawab del Bengala
Il consiglio della East India Company a Calcutta depone Mir-Ja’far nawab del Bengala (1760) e nomina al suo posto,
dietro lauto compenso, il nipote Mir Kasim/Mir Qasim, ritenuto più malleabile.
Mir Kasim invece rafforza il suo esercito e poichè la East India Company lo dichiara deposto ordina il
massacro degli inglesi a Patna e fugge dal Bengala (1763).
La Battaglia di Buxar.
Mir Kasim nawab del Bengala trova l'alleanza del Gran Moghul Shah’Alam II e di Shuja-ad-Dulah nawab-wazir
dell’Audh.
I tre sovrani invadono il Bengala con 40-50.000 uomini ed affrontano presso Buksar
(24 X 1764, per gli inglesi Buxar), il maggiore Hector Munro con 18.000 uomini.
È presente l'89° reggimento (un battaglione).
Gli inglesi sono costretti a ripiegare oltre il fiume ma riescono a riordinarsi e, con
l’appoggio della flottiglia, fanno fronte all’attacco nemico. Mir Kasim attacca con
la cavalleria afgana addestrata all’europea e l'artiglieria servita da mercenari
europei ma è respinto dal preciso ed intenso fuoco di moschetti e cannoni
delle truppe della Compagnia.
Gli sconfitti lasciano 6.000 caduti e 130 cannoni. Gli inglesi hanno 6 caduti, tra i
quali 2 ufficiali. Munro è promosso colonnello.
Il Trattato di Allahabad.
Robert Clive, nominato nuovamente governatore generale del Bengala, giunge a Calcutta (V 1765) ed impone agli sconfitti il trattato
di Allahabad (12 VIII 1765):
Il Gran Moghul, ricondotto a Delhi dagli inglesi, deve riconoscere alla East India Company la carica di diwan del Bengala, Bihar e Orissa, con il diritto di riscuotere tasse in cambio di un tributo annuo (Prize of Bengal). La normale amministrazione è affidata al mussulmano Muhammad Reza Khan (a dispetto del bramino indù Maharajah Nuncomar, che ritroveremo in seguito).
Mir Qasim torna sul trono del Bengala ma i suoi poteri sono limitati alla giustizia ed alla polizia.
Shuja-ud-Daulah deve firmare un trattato con il quale cede una parte del suo territorio e si impegna a mantenere truppe inglesi nell’Audh (sistema chiamato “Subsidiary Alliance”).
Robert Clive riforma il governo del Bengala e limita la corruzione ma le cattive condizioni di salute lo inducono a rientrare in
Inghilterra (I 1767), dove è processato dal governo per abuso di potere e si toglie la vita (22 IX 1774).
La Carestia del Bengala.
La mancanza dei monsoni in Bengala (1770) causa una grave carestia (1771) che uccide da 3 a 5 milioni di indù, pari ad un
terzo della popolazione. I dirigenti della Compagnia si arricchiscono speculando sui viveri mentre la Compagnia è in
difficoltà finanziarie e chiede aiuto al governo (1772), questo emette il Tea Act (1773): la Compagnia ottiene un
prestito ed il permesso di vendere il tea direttamente in America.
Warren Hastings è inviato in Bengala, destituisce Muhammad Reza Khan dal governo del Bengala, Schitab Roy da quello del
Bihar, effettua le prime riforme economiche e cessa di versare il tributo al Gran Moghul.
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