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Luigi XIV "Le Roi Soleil".
Luigi XIV di Borbone re di Francia segue e partecipa alle riforme militari dei suoi
ministri, guida personalmente in campagna il proprio esercito (fino al 1693) ed in
seguito continua a diramare gli ordini ai propri marescialli, numerosi dei
quali non prendono iniziative personale senza attendere gli ordini da Parigi.
Nelle campagne Luigi XIV è accompagnato da storiografi ufficiali (Racine,
Boileau, Pellisson) e da artisti che immortalino nelle loro opere la gloria del re.
L’organizzazione militare francese è per le altre nazioni un modello da imitare
e questo periodo è quindi detto "Grand Siècle".
Le Riforme di Louvois.
Michel Le Tellier, segretario di stato per la guerra (1643 - X 1677) inizia la riforma
dell'esercito francese (1659), proseguita massicciamente da suo figlio François Michel
Le Tellier marchese di Louvois, che lo affianca (1662) e gli succede nella carica
(X 1677-1691).
Il padre cura il ripristino della disciplina, il pagamento regolare delle truppe, la
costruzione di fortezze, caserme e depositi, la formazione di un servizio medico. Il
figlio accentra l’amministrazione dell’esercito, limita la corruzione tra il corpo
ufficiali, cura la logistica, eleva gli effettivi, migliora ed
uniforma l’equipaggiamento con l’adozione del fucile a pietra focaia (fusil)
al posto del moschetto, adotta la baionetta, ammoderna l’artiglieria ed il genio.
Sottoposti al ministro ci sono intendenti, commissari e tesorieri.
Risale a François Le Tellier l’istituzione del Régiment du Roi, di
proprietà del re e non del colonnello, come allora si usava. I reggimenti sono
sempre più designati con nomi di province, invece che con il nome delle famiglie
nobili o del colonnello.
Anche l’adozione diffusa dell’uniforme (1670) ha lo scopo di rimarcare che i reggimenti
appartengono al re. L’uniforme grigia identifica i reggimenti dei nobili, il rosso
quelli dei principi ed alcuni stranieri (i Royal, Noailles, Pons e Fitz-James), il blu
quelli del re, ma questo colore è esteso a tutti i reggimenti di cavalleria (1763).
Riguardo agli effettivi ho raccolto i seguenti dati:
32.000 fanti dei reggimenti ed 8.400 altri fanti (1641), ai quali bisogna aggiungere la cavalleria,
100.000 uomini, di diversa qualità, alla fine del regno di Luigi XIII,
72.000 durante la Guerra di Devoluzione (1667-1668),
120.000 uomini all'inizio della Guerra di Coalizione (1672-1678),
279.000 uomini alla fine della guerra (1678), compresi 220.000 fanti, 47.100 cavalieri, 9.840 dragoni e 10.000 uomini della Maison du Roi (3.420 cavalieri, compresa la gendarmerie),
440.000 uomini tra il 1691 ed il 1693, nel mezzo della Guerra della Lega d'Augusta (1688-1697),
396.000 uomini verso la fine della guerra (1696),
più di 400.000 uomini durante la Guerra di Successione Spagnola (1701-1714), dei quali 360.000 di fanteria e milice (1703). I rincalzi ammontano a 35.000 uomini all'anno.
158.000 uomini in tempo di pace, dopo la Guerra di Successione Spagnola.
211.500, dei quali 150.000 combattenti, all'inizio della Guerra dei Sette Anni (1756).
170.000 inquadrati in 200 reggimenti (1775). I 12.000 ufficiali (1.100 colonnelli, 1.200 generali) assorbono metà del bilancio militare, solo 2.000 prestano servizio nei reggimenti.
350.000 uomini (1789), compresi 9.578 ufficiali (6.633 nobili).
Le diserzioni in media sono del 25%, come negli altri eserciti europei (solo in Prussia
è più elevata, a causa della rigida disciplina). La diserzione è
punita con la condanna alle galere, subita da 16-17.000 soldati tra il 1684 ed il 1715.
La Logistica.
Louvois adotta permanentemente il sistema dei depositi anche in tempo di pace, che
rendono i francesi capaci di effettuare campagne invernali, fa costruire 160 caserme
(dal 1661 al 1715), un alloggiamento per gli invalidi a Parigi (1670) seguito dal
celebre Hotels des Invalides (iniziato nel 1671 ed inaugurato nel 1706) che alla
fine del regno ospita 3.000 soldati.
La tenda è utilizzata diffusamente negli accampamenti (1700) ed è
istituito un servizio di sanità con 50 ospedali militari (1708).
Il commissario generale alle fortificazioni Vauban, capo del genio (dal 1672), rafforza
300 piazzeforti e ne costruisce 33 nuove. L'opera è chiamata "Ceinture de
Fer", inoltre adotta nuove metodiche ed efficaci tecniche d'assedio.
Gli Ufficiali.
Il corpo ufficiali è formato dalla nobiltà (noblesse d’épée), alla quale non è
richiesta alcuna competenza militare. Per entrare in servizio è necessario aspettare che si liberi un posto,
spesso pagando un altro affinchè lo ceda. Non è raro il caso di colonnelli
minorenni, chiamati colonels à bavette.
La gerarchia militare è in conflitto con i titoli nobiliari e con i privilegi
dei singoli reparti, principalmente l’indisciplinata Maison du Roi. L’Ordre
du Tableau (1675) fissa la gerarchia militare degli ufficiali e stabilisce il
principio d’anzianità, che pone fine al comando alternato tra ufficiali di pari
grado, ma non risolve tutti i problemi. L’Ordre du Cadre del ministro Lauvois
fissa i privilegi degli ufficiali e dei reparti.
Il re è il comandante supremo. I marescialli di Francia, luogotenenti generali e
marescialli di campo guidano gli eserciti, parti di essi o distaccamenti, coadiuvati
da sergenti maggiori. Colonnelli e maestri da campo guidano i reggimenti. I capitani
guidano le compagnie. La media è di un ufficiale ogni 15 uomini. Dopo la morte del colonnello generale duca
d'Epernon (1661), questa alta carica non è più conferita.
Va formandosi uno stato maggiore: Luigi XVI alla fine del '600 istituisce le cariche di major
généraux ed aides major généraux per la diramazione degli
ordini, regolare l'accampamento e lo schieramento. Il marescialli de Ségur crea il
maréchal général de logis de l'armeé ed alcuni aides
maréchal général de logis de l'armeé.
Luigi XIV effettua l’ultima leva feudale delle classi nobili (1693).
Per compensare i meritevoli Louvois istituisce l’ordine cavalleresco di San Luigi con
assicura nobiltà ed una pensione (1693), riservato ai cattolici, seguito dall’Ordine
ai Meriti Militari (1759) per gli ufficiali protestanti (per lo più tedeschi e
svizzeri).
Le scuole sono essenzialmente tecniche: i collegi militari ad Angers e Brienne, la scuola di
artiglieria a La Fère, quella del genio a Mezières, quella di cavalleria a Samur
ed infine la Scuola Reale Militare (1751).
Nel 1710 gli ufficiali ammontano a 19.276; uno ogni 21 fanti o ogni 9 cavalieri e
dragoni.
La Maison du Roi.
È chiamata Maison du Roi (dal 1671) o anche Maison Militaire il
corpo che comprende reparti scelti di fanteria e di cavalleria, formati prevalentemente
dalla nobiltà.
La Gardes du Dehors (acquartierata fuori dal Louvre) comprende:
Il reggimento di Gardes Français;
È il corpo più numeroso della Maison du Roi ed è composto solo
da francesi, quasi esclusivamente da Parigini.
Istituito nel 1563 su 20 compagnie (portate poi a 32 e 40) di 120-200-300 uomini (riunite in 4-6 battaglioni),
più 2 compagnie di granatieri, per un totale di 9.600 uomini. È il primo
corpo a portare l’uniforme (1672), che è blu, bianca e rossa (i colori della Francia). In
seguito tutta la Maison indossa uniformi blu. Ha il privilegio di scegliere la propria
posizione nello schieramento di battaglia, è alloggiato per primo, è il primo
ad entrare in una città conquistata anche se non ha partecipato all’assedio, i soldati
hanno il diritto di esercitare il proprio mestiere fuori dalle ore di servizio, ufficiali e
sotto-ufficiali possiedono privilegi giuridici.
Il Régiment des Gardes-Suisses;
10-12-16 compagnie di 200 mercenari svizzeri (2-4 battaglioni). Veste uniforme rossa. Il
corpo è aperto solo a svizzeri, reclutati in parti eguali nei 13 cantoni e godono di
totale libertà di culto.
È considerata la migliore unità combattente di Luigi XIV.
Le Gardes du Corps;
Una compagnia scozzese (la prima, formata nel 1440, bianca) e tre compagnie francesi
(blu, verde e gialla), ciascuna di 100 cavalieri elevati a 300, poi a
400 da Luigi XIV (1676), riunite in 2 squadroni. Hanno per capitano il re e sono il
corpo più prestigioso della Maison du Roi. Sono armati di spada, pistola
e carabina ma possono servire anche a piedi armati di alabarda. In seguito sono inquadrati
in 6 brigate di 55 guardie per un totale di 1.320 cavalieri (ordinanza dell’8 I 1737). Devono
essere alti almeno 1,75 m, essere di famiglia nobile e di religione cattolica. Gli ufficiali devono
montare cavalli grigi.
I Gendarmes de la Garde ed i Chevaux-Legers de la Garde;
Due compagnie rispettivamente di 250 e 200 cavalieri armati allo stesso modo (si
distinguono per i paramenti rossi nella divisa dei Chevaux-Legers). Sono
assegnati al seguito dei capitaine-lieutenant.
Dopo 5 anni di servizio i membri hanno il diritto di essere nominati nobili.
I Mosquetaires de la Garde;
Due compagnie di 200-250 uomini ognuna. La prima è fondata nel 1622 ed
è riformata nel 1657; la seconda è creata nel 1661 e riformata nel 1665.
Per il colore dei cavalli sono chiamati Mosquetaires Gris e Mosquetaires Noirs. Sono
armati come i dragoni con spada, pistola e moschetto, sostituito poi da una carabina. Comprendono giovani nobili
destinati alla vita militare, tra i quali i celebri D’Artagnan, che era sous-lieutenant, e Nicolas Fouquet,
secondo capitano caduto davanti Maastricht (1667-1673).
I Granatiers è Cheval de la Maison du Roi;
Una compagnia di 100-120-250 cavalieri con fucile e baionetta, scelti tra i granatieri a
piedi (istituita nel 1676) e quindi chiamati "Il Meglio del Meglio". Sono armati di
carabina, sciabola, pistola, a volte di granate e devono portare grandi baffi neri per
avere un aspetto più pauroso. Si distinguono
attaccando a piedi le fortificazioni a Ramillies, Audenarde ed a Malplaquet.
Il corpo ammonta in tutto 8.500 uomini (1690). Nella guardia è introdotto il
servizio militare obbligatorio (1706-1712).
La guardia partecipa con 6-8 battaglioni alle principali battaglie della Guerra di
Successione Spagnola sul fronte delle Fiandre (ma sono superiori i "Vieux",
i "Petits Vieux" ed i reggimenti del re) ed a partire da questa guerra la sua
reputazione declina.
La Gendarmerie de France.
Questo storico corpo scelto, nato durante la guerra dei 100 anni, è ridotto a 16 compagnie d’ordinanza che formano 8
squadroni (1690). Mantegnono le disignazioni tradizionali anche se sono composte da nobili francesi.
Sono tutti armati allo stesso modo di spada e pistola ed indossano la stessa uniforme ma 10 compagnie sono dette di
gendarmes mentre le altre 6 sono dette di cavalerie légère, comandati dagli ufficiali dello
état-major de la cavalerie légère. Gli ufficiali sono principi e membri della famiglia
reale. I primi quattro squadroni sono agli ordini diretti del re e sono chiamati grande gendarmerie.
Ogni squadrone è diviso in 2 compagnie di 40 uomini in tempo di pace, 80 in guerra, per un totale di 1.280 uomini.
La gendarmerie, assieme alla cavalleria della Maison, ammonta a 3.420 uomini (1678). Usualmente è
tenuta di riserva con la Maison du Roi.
In ordine di anzianità le 16 compagnie sono:
Ridotti a 10 compagnie (1763), le prime 4 sono acquartierate presso Versailles, le
altre, chiamate petite gendarmerie sono donate dal re come guardie d’onore a re
Stanislas a Lunéville (gendarmerie de Lunéville).
La gendarmeria di Francia è soppressa nel 1788.
La Fanteria.
MATERIALE UMANO: La fanteria è principalmente mercenaria, formata da
pochi volontari, principalmente poveri ed emarginati. I colonnelli si occupano
dell’arruolamento, spesso con false promesse, e sono considerati proprietari del
proprio reggimento. La durata minima d'ingaggio è fissata a 3 anni (1682).
La disciplina e l'addestramento sono curati dai sottoufficiali, che provengono dai
ranghi (portano un'uniforme diversa dal reparto fino al 1702).
L’esercito comprende numerosi stranieri (1/8 degli effettivi nel 1677, 1/4 nel 1789). Le uniformi
sono adottate diffusamente per sottrarre ai colonnelli la "proprietà" dei reggimenti,
dandola al re (non alla nazione), e per ridurre le diserzioni (1672-1700); sono grigie
per i francesi, rosse per svizzeri ed irlandesi, blu per gli altri stranieri e sono
imposte in seguito anche agli ufficiali (1705).
INQUADRAMENTO: È inquadrata in compagnie amministrative di 60 uomini
(1670) che diventano 50 (1671-1678), 35 (1699) e nuovamente 50 (1710). Sono a volte
suddivise plotoni, poi in 3 squadre (dal 1661).
Ogni compagnia comprende picchieri e moschettieri, poi una sola arma. Le compagnie hanno
4 granatieri (dal 1667) e 4 fucilieri (dal 1670, poi 6). Una compagnia di granatieri
è inserita nei Regiment du Roi (1670) ed in seguito anche gli altri
granatieri sono riuniti in compagnie di proprietà del re, una per reggimento (1672),
meno numerose delle altre (35 uomini nel 1679, 40 nel 1684).
L’unità tattica è il battaglione, formato da 10-12 compagnie, portate a
16 dopo la Guerra d’Olanda (1672-1678) per un totale di 800 uomini per battaglione.
Alla fine della Guerra della Lega d’Augusta (1686-1697) un battaglione ha 13 compagnie
per un totale di 715 uomini; durante la Guerra di Successione Spagnola (1701-1714) ha
13 compagnie meno numerose per un totale di 585 uomini per battaglione, più gli
ufficiali. I reggimenti, a seconda degli effettivi, si schierano formando uno o due
battaglioni.
I reggimenti continuano a distinguersi secondo l’anzianità di servizio:
Les Vieux: Gardes Français, Picardie (il più antico), Champagne, Navarre, Piémont (questi tre si contendono il secondo posto), Normandie e Regiment de la Marine.
Les Petit Vieux: Feuquiéres, Auvegne, Sault, Baubecourt e Regiment du Roi.
I 13 reggimenti istituiti da Luigi XIII.
Salgono a 49 reggimenti permanenti (1665), 104 tra francesi e stranieri durante la
Guerra d’Olanda (1672-1678), 126 regolari (1686), 335 reggimenti, tra permanenti e
temporanei, durante la Guerra di Successione Spagnola (1701-1714), 166 sono soppressi
alla fine della guerra (1714-1715).
I reggimenti stranieri sono formati da valloni, tedeschi, irlandesi ed italiani
(ad esempio il reggimento Monferrato), inquadrati come i francesi, o da svizzeri con
inquadramento proprio (2-3 battaglioni di 4 compagnie di 200 uomini).
Sono infine create le brigate, formate da due reggimenti, inquadrate in 21 divisioni (1788).
IMPIEGO TATTICO: I battaglioni si schierano su 8 righe, 4 di picche e 4 di
moschetti, ridotte in seguito a 6 (2 di picche), 4 o a volte 2. Altre volte i
moschetti sono al centro ed i picchieri alle ali. Gli ufficiali fanno di cornice
secondo il grado e l’anzianità. Il centro del battaglione è segnato da
2-3 bandiere con i colori del colonnello ed il drapeau d’ordonnance (ma non la
bandiera francese, bianca con i fleus-de-lille oro), generalmente di molti
colori con una croce bianca; solo le cravatte bianche legate in cima alle aste delle
bandiere rendono possibile distinguere i reggimenti propri da quelli avversari.
Maurizio di Sassonia adotta il passo cadenzato dei falangisti greci.
Il fuoco ("tirerie" per Maurizio di Sassonia) è effettuato in linea, per compagnia o
per battaglione. Turenne esperimenta l’uso di schermi di fanteria leggera imitando i croati
impiegati dagli austriaci. Villars imita il fuoco a rotazione degli inglesi.
ARMAMENTO: L’arma della fanteria è il moschetto a miccia con gittata 250
iarde, gittata utile 80 iarde, un colpo al minuto. Il fucile con acciarino (gittata
utile 70-90 m., massima 200, usuale 60 m; 25 colpi in dotazione; il calibro è
progressivamente ridotto) ha il vantaggio di essere più semplice da usare, consente di
serrare le linee dei tiratori e può essere portato carico a tracolla, pronto a sparare.
I francesi iniziano tardi l’adozione del fucile: un’ordinanza di Louvois ne ordina la
confisca (1665), sono poi consentiti 4 fucilieri per compagnia (1670), infine
un’ordinanza adotta il fucile per tutto l’esercito (15 XII 1699), lasciando il
moschetto solo ai reparti di seconda linea.
La baionetta a spina (o a tappo), che ostruisce la canna (la prima citazione è
del 1647), è distribuita ai reggimenti di fucilieri (1671) ma è
sostituita dalla piè efficiente baionetta ad anello o a ghiera (1678) che è poi
adottata da tutto l’esercito (1689). L’uso della picca (arma lunga 4,20 - 5,50 m) si
riduce fino al definitivo abbandono (1703).
Nasce il primo fucile d’ordinanza francese (1717) con un appalto che stabilisce i
requisiti stabiliti dal consiglio reale di guerra (in uso per 140 anni).
La Milice.
Il bisogno di truppe induce Luigi XIV ad introdurre il servizio militare obbligatorio,
inizialmente in piccola scala con compiti di scorta ai cannoni, ai viveri e di
guarnigione alle piazzeforti.
La prima Ordonnance de la Milice (1688) obbliga al servizio uno uomo per
parrocchia scelto tra gli scapoli, successivamente sorteggiato invece che scelto
(XII 1691) con la possibilità di riscattarsi e farsi sostituire (a scapito del
reperimento di volontari per le truppe ordinarie), infine comprende anche gli sposati
(1703). Dopo 7 anni il ritorno alla vita civile è premiato con l’esenzione dalle
tasse per un anno, altri due se sposato. Le Ordonnance de Levéè si
ripetono ogni anno (dal 1712) con una chiamata media di 20.000 uomini, una punta di
33.000 (1701) ed un minimo di 9.800 (1708). Sono escluse le regioni di frontiera,
già provate dagli acquartieramenti (dal 1702).
Reggimenti di milizia sono poi impiegati in Catalogna, Piemonte e Fiandra (dal 1693),
alcuni sono fusi con le truppe regolari (1701); 71 battaglioni della milizia sono
incorporati come secondi battaglioni nei reggimenti istituiti nel 1702.
Le Truppe Leggere.
Compagnie irregolari di truppe leggere, miste di fanti e dragoni, sono levate ed
impiegate nelle zone di confine per colpi di mano, imboscate o per imporre
contribuzioni. Sono inquadrate in Compagnies Franches di 50-450 uomini.
Durante la Guerra di Successione Austriaca ne sono levate più di 90. Si distinguono in particolare i 6 battaglioni
levati in Linguadoca ed impiegati in montagna sul confine spagnolo ed italiano.
Il maresciallo Maurizio di Sassonia, favorevole alle truppe leggere, leva il reggimento Volontaires di Sassonia (30
III 1743), seguito dal reggimento Grassin (I 1744), entrambi di truppe leggere. Il reggimento Volontaires Royaux (1745)
è formato con gran parte delle vecchie compagnies franches. È poi formata una compagnia di Croati (V
1746) con panduri disertori; ammonta a 240 uomini e 13 ufficiali.
L’impiego di questo tipo di truppe è caldeggiato in un trattato sull’arte della
petite guerre (1750) e nel memoriale del principe di Nassau, comandante dei Volontaires
Reoyaux (1756) ma è ostacolato da altri teorici e cortigiani perchè le truppe sono
ritenute indisciplinate ed i comandanti, anche a livelli superiori, godono di truppa
autonomia.
La legislazione quindi è scarsa. Il code militaire di Briquet (1761) raccoglie le
ordinanze regie sull’arruolamento, l’equipaggiamento e l’approvvigionamento delle truppe leggere.
Un’ordinanza regola il loro servizio nelle piazzeforti (1768). In seguito sono regolati
l’addestramento e l’impiego in battaglia (1769) ma le truppe leggere sono soppresse dal conte di
Saint-Germain (1776).
La Cavalleria.
Mercenaria come la fanteria, è inquadrata in reggimenti di proprietà del
re, dei principi o dei nobili, ed è divisa nelle seguenti specialità:
Cuirassiers: Richelieu leva 50 reggimenti di
cuirassiers francesi e stranieri (1638). Luigi XIV li rende permanenti con nome
Cuirassiers du Roi (1766).
Cavalerie légère: È chiamata
così (fino al 1779) la cavalleria di linea o da battaglia, per differenziarla
dalla cavalleria d'ordonance.
È armata di spada, sostituita dalla sciabola dopo la guerra d’Olanda
(1672-1678), pistola, moschetto o fucile. Un solo reggimento conserva la corazza. Una
compagnia comprende 3-4 ufficiali e 50-60 maitres, ridotti dopo la morte di
Turenne a 30-35; 3-4 compagnie formano uno squadrone, 2-3 squadroni formano un
reggimento (che quindi risulta formato da 6-12 compagnie).
Il reggimento prende il nome del maestro da campo, che ne è il proprietario, e
possiede il proprio stendardo quadrato.
Dragons: dal latino trahere (portare), al tedesco
tragen, in relazione al cavallo da tiro. 43 reggimenti (1692) di truppe
mediocri, combattono anche a piedi, armate di spada, sono i primi cavalieri a
sostituire il moschetto con il fucile e la baionetta. Il loro stendardo è
rettangolare invece che quadrato, ed è chiamato guidon. I dragoni del
maresciallo di Sassonia ripristinano l’uso dell’elmo (1743).
Durante la Guerra di Successione Spagnola i reggimenti sono 35.
Carabinieri: inizialmente due per compagnia, sono riuniti in un
reggimento di 5 brigate, su 4 squadroni di 5 compagnie, per un totale di 100 compagnie
di 30 uomini (1692).
Hussards: Luigi XIII arruola alcune compagnie franche di
cavalieri ungheresi (1681) che sono riunite in un reggimento di 6 compagnie dal
maresciallo François Henry de Montmorency duca di Lussemburgo (1692). Formano poi un
corpo al servizio del re (1698). Sono poi creati il reggimento Saint Geniès
(1701, Rattzky dal 1707), e gli Ussari di Vercelli. I reggimenti di ussari accolgono
cavalieri alsaziani, prigionieri e disertori tedeschi, ungheresi e polacchi.
Chasseurs à Cheval: i primi sono levati con nome
chasseurs de Fisher (1743) come corpo misto che comprende chasseurs à
pied e chasseurs à cheval.
INQUADRAMENTO: È inquadrata in compagnie di proprietà del capitano, di
100 uomini durante le Guerre di Devoluzione (1667-1668), ridotti a 60-70 (1671), a 40
all’inizio della Guerra della Lega d’Augusta (1686-1697), a 30-35 durante la Guerra di
Successione Spagnola (1701-1714).
Luigi XIV crea i primi reggimenti permanenti di 2-3 squadroni, ciascuno su 3 compagnie.
Lo squadrone diviene la più pratica unità tattica mentre reggimenti e
compagnie sono prevalentemente unità amministrative. Solo il re può
istituire o riformare i reggimenti. Sono migliorati l’amministrazione,
l’equipaggiamento, l’istruzione in tempo di pace ed il servizio veterinario.
I reggimenti sono 80 (1668), dei quali 14 di dragoni, diventano 99 di
Cavalerie légère (1678), fissati a 74 di
Cavalerie légère, 14 di dragoni ed uno di carabinieri alla fine
della Guerra della Lega d’Augusta (1686-1697). Gli effettivi salgono a 47.100
cavalleggeri e 9.840 dragoni che sommati ai 3.420 uomini della Maison du Roi e
della Gendarmerie danno un un totale di 60.360 cavalieri (1678).
Durante la Guerra di Successione Spagnola (1701-1714) ammontano a 105 reggimenti
di Cavalerie légère, 4 stranieri, 3 di ussari, 34 di dragoni ed
uno di carabinieri, per essere ridotti alla fine della guerra a 58 reggimenti di
Cavalerie légère e 15 di dragoni. I reggimenti sciolti (420 tra il
1635 ed il 1715) sono fusi con gli altri reggimenti, e questo è il motivo
principale per cui gli ufficiali cercano di ottenere la carica nei reggimenti
più anziani.
TATTICA: Usa schierarsi in squadroni su 3 righe, con 2 stendardi sulle ali.
Privilegia il tiro ed impiega la tattica del caracollo (avvicinamento e tiro a
rotazione), più nelle scaramucce che in battaglia. Condè e Turenne
privilegiano la carica per squadroni, spada alla mano.
La cavalleria francese è ritenuta la migliore d’Europa fino alla Guerra di
Successione Spagnola (1701-1714), durante la quale declina, anche per il fatto che
mantenere un reggimento di cavalleria è più costoso ed è minore
la volontà del colonnello di rischiarlo in combattimento.
Si devono infine adottare i modelli tedesco, prussiano ed austriaco, divenuti
superiori (verso il 1733).
I Reggimenti di Cavalleria del Re.
I reggimenti di cavalleria di propietà del re sono chiamati royal (come
il Royal Champagne) e possono essere composti da stranieri, con concessioni in
materie di religione e giustizia:
Il Royal Piémont è levato a Torino dal duca
di Savoia che lo cede a Luigi XIV (1671) ed è completato con soldati ed
ufficiali inglesi cattolici rifugiatisi in Francia.
Il Royal Allemand è levato da Guglielmo Othon conte
di Koenigsmarck (10 VIII 1671), formato interamente da stranieri, ma integrato in
seguito da alsaziani e lorenesi.
Il reggimento levato da Armand de Beautru conte di Nogent (1653)
è formato esclusivamente da nobili, è donato da Luigi XV a suo suocero
Stanislas (al momento del matrimonio) e prende il nome Stanislas-Roi, poi
Royal Pologne (1737), integrato tra i royaux da Luigi XV perchè
troppo costoso per la Lorena.
Gran parte dei reggimenti stranieri sono licenziati dopo la Guerra dei Sette Anni.
L’ultimo è il Royal Allemand che, guidato dal principe de Lambesc, carica
i rivoluzionari (12 VII 1789), scorta Luigi XVI nella sua fuga ed è sciolto nel 1792.
Artiglieria.
Sulle canne dell’artiglieria francese è inciso il motto "Ultima Ratio
Regum" ("Ultima Parola del Re", verso il 1660).
Il duca di Sully la classifica secondo i calibri in artiglieria d’assedio, che
comprende i pezzi tra le 30 e 60 libbre, ed artiglieria da campagna, che comprende i
pezzi da 3-4 libbre ("francesi"), 6 ("sagri"), 9 ("mezze colubrine"), 18, 24
("spagnoli", con gittata 4-500 m). La proporzione è di un pezzo ogni 1-2.000
uomini. I mortai sono sostituiti dagli obici da 6 libbre (1.800 m di gittata), con proiettili
esplosivi ed incendiari utilizzati negli assedi. Non sono tuttavia uniformati i pezzi, i materiali
ed i carriaggi. Gli inservienti civili sono ingaggiati con contratti.
Il corpo ammonta a un grand maître, un luogotenente generale, un
sovrintendente generale con 11 commissari, un ispettore con 11 commissari, 24 commissari
ordinari, 200 cannonieri e bombardieri (1668), che Luigi XIV alla fine dell'anno
riunisce in 4 compagnie permanenti di cannonieri e 2 di bombardieri.
Per la scorta ai pezzi Luigi XIV forma due compagnie di fucilieri (i primi ad avere
quest'arma, alla quale Vauban aggiunge la baionetta) che formano poi il
Regiment Fusilier du Roi, su 4 compagnie di 100 uomini: una compagnia di
cannonieri, una di zappatori e 2 di operai (legno e ferro). Per la campagna in Olanda
il corpo riceve 22 compagnie supplementari ed è inquadrato in 2 battaglioni
(1671), poi altri 4 battaglioni di 15 compagnie (1676).
Louvois crea 2 compagnie permanenti di bombardiarti per il servizio ai pezzi d'assedio
(1676), affiancate da altre 10 compagnie, riunite nel Reggiment Royal des
Bombardiers (1684).
Il reggimento fucilieri, riformato a 13 compagnie di 55 uomini assieme ai reggimenti di
fanteria, è rinominato Regiment Royal Artillerie (1693), cresce a 5
battaglioni (1710): 14 compagnie di cannonieri, 52 compagnie di fucilieri e 4 compagnie
di manovali, per un totale di 3.700 uomini e 236 ufficiali.
Il Corps-Royal d'artillerie (1710) è formato solo da ufficiali, con
l'incarico di muovere i materiali e prendere in comando unità di combattimento
che sono loro cedute dai comandanti delle altre unità comprende il grand
maître duca del Maine (ultimo a ricoprire questa carica), 60 luogotenenti,
60 commissari provinciali, 60 commissari straordinari e capitani dei carriaggi, 80
canonnieri o bombardieri con brevetto e ufficiali puntatori.
De Vallières organizza l’artiglieria francese (1732) in pezzi d’assedio (156 e
137 mm), da campo (124, 109, 86 mm) ed assegna 2 pezzi da 3 libbre (gittata 700-1.200 m) ad ogni
battaglione (1740).
Dopo la Guerra d’Olanda (1672-1678) è introdotta un’artiglieria di nuovo tipo, la
cui invenzione è attribuita ad Antonio Gonzalés (in Francia dal 1679) ed
è chiamata "de nouvelle invention" (di nuova invenzione), per cui
l’altra è detta "de vielle invention" (di vecchia invenzione). La
differenza è nella forma della camera di scoppio (sferica) che permette di
ridurre a 1/3 la polvere, accorciare la canna e di conseguenza alleggerire il cannone
quasi della metà, ma aumentano i pericoli di cattiva combustione ed è
più violento il rinculo, perciò il nuovo sistema è abbandonato (1720).
Gribeauval inizia nuove riforme (1776), classificando l'artiglieria in 4 categorie: da campagna,
d'assedio, da difesa e da costa, migliora l'affusto, il cartoccio, l'alzo ed i cassoni. Le
batterie sono formate da 4 cannoni (gittata 1.000 m) e 2 obici.
Disposizione in Battaglia.
La disposizione usuale in battaglia deriva dalla scuola olandese e svedese.
I battaglioni formano delle brigate di fanteria. Gli squadroni formano delle brigate di
cavalleria. Le brigate di fanteria e di cavalleria formano generalmente sette
divisioni: centro ed ali della avant garde in prima linea, centro ed ali della
bataille in seconda linea ed una reserve o arrière garde
di cavalleria, di varie dimensioni ma più piccola della prime due linee. Il
Maresciallo di Lussemburgo usa schierare anche un corps de cavalerie che funge
da seconda riserva.
Si tende a ridurre lo spazio tra la prima e la seconda linea, per favorirne la
cooperazione, e quello tra battaglioni di fanteria, per aumentare il volume del fuoco.
Solitamente la cavalleria forma le divisioni alle ali e la fanteria le divisioni
centrali. I battaglioni si schierano in linea, e solo più tardi alcuni
iniziano la battaglia in colonna (1750).
Ogni divisione è comandata da un luogotenente generale. Nel tardo ’700 le
brigate sono formate ad inizio campagna, comprendono da 4 a 6 battaglioni oppure da 8
a 12 squadroni (1690).
Le Truppe Coloniali.
Il CONTROLLO: Luigi XIII concede alla Compagnie du Canada il diritto di
fondere cannoni, fabbricare armi e munizioni, erigere fortificazioni, possedere navi da guerra,
nominare i propri ufficiali, possedere truppe, trattare la pace e la guerra nei paesi ove commercia
(1628). Questi diritti sono accordati anche alle compagnie successive, con l'esclusione della
nomina del generale in capo, di nomina regia.
La tendenza della compagnie commerciali a risparmiare sulle spese militari porta Colbert ad inviare
nelle colonie truppe regie con compiti di guarnigioni: nelle Antille (1625-1635), nella Guayana
(1640) e nelle Indie (1642). Le guerre di Luigi XIV contro le potenze marittime (Inghilterra ed
Olanda), incrementano questa necessità.
La Compagnie des Indes ha diritto di stringere alleanza ma solo con l'approvazione del re,
che ha il compito di partecipare alla difesa delle colonie, quindi di fatto di intervenire nei suoi
affari (28 V 1664). La Compagnie de Saint-Domingue accetta sul prorprio territorio la
costruzione di una piazzaforte regia, i cui ufficiali sono nominati dal re su proposta della
compagnia. In breve il re interviene in tutte le colonie, dall'India al Canada. Le truppe coloniali
sono uniformate, infine confluiscono nell'esercito regolare ed è anche fondata una
scuola per ufficiali coloniali (1730) ma funziona beno solo una cinquantina d'anni dopo.
LE LEGIONI COLONIALI: Dopo il trattato di Parigi (1763), che sanziona la cessione del Canada
e di numerosi possedimenti in India, il ministro della guerra affida la difesa delle colonie a
légions di nativi da affiancare alle truppe nazionali, per un totale di 16.000 uomini
permanenti.
Santo Domingo: una legione di 3.500 uomini formata da 24 compagnie di
fucilieri, 3 di granatieri, 3 di cannonieri, 3 di dragoni (dei quali un terzo montati), 2 di cannonieri
olandesi e 2 di zappatori (verso il 1772).
Martinica: reggimenti nazionali Royal-Vaisseaux, Médoc, Limousin,
Bouillon, Périgord, una compagnia di artiglieria (circa 3.500 uomini).
Guadalupe: due battaglioni del reggimento del Vexin ed una compagnia
d'artiglieria (1.880 uomini).
Îles de France e Bourbon (odierne Mauritius): una legione di 2.000
uomini inquadrate in 16 compagnie di fucilieri, 2 di granatieri e 2 di cannonieri, e 6.000 uomini di
fanteria ed artiglieria dei reggimenti nazionali Royal-Comtois e Clack, dei battaglioni di Normandia
e d'Artois.
Guaiana: 12 compagnie di truppe nazionali ed una compagnia di cannonieri.
Senegal: 2 compagnie di 100 uomini.
Saint-Pierre e Miquelon: un distaccamento di 50 uomini.
I REGGIMENTI COLONIALI: In seguito il re affida la difesa delle colonie al ministro della marina
(ordonnance del 18 II 1772) , con la creazione del Corps Royal de la Marine che ha
i compiti di difendere gli arsenali, servire l'artiglieria e la moschetteria sulle navi da guerra e fornire corpi
di sbarco nelle spedizioni coloniali. Le legioni sono soppresse.
Il corpo comprende 8 reggimenti coloniali di 2 battaglioni, ciascuno formato da 7 compagnie di fucilieri,
una di bombardieri ed una di cannonieri:
San Domingo: reggimenti di Capo e di Port-au-Prince.
Martinica: reggimento Martinica più un battaglione dei reggimenti Auxerrois e Viennois.
Guadalupe: reggimento Guadalupe.
Îles de France e Bourbon: reggimenti d'Austrasia, dell'Île de France, volontari
di Marina, volontari dell'Île de France, artiglieria dell'Île de France e Compagnie franche de
Madagascar.
I depositi dell'Île de Rè e di Lorient formano in seguito un battaglione ausiliario
(ordonnance del 15 VII 1781), di 4 compagnie di fucilieri ed una d'artiglieria.
L'artiglieria coloniale è poi raggruppata nel Corps Royal de l'Artillerie des Colonie (ordonnance
del 24 X 1784), organizzata su 20 compagnie raggruppate in 5 brigate (Indie, Martinica, 2 in Francia, San Domingo).
Ogni compagnia comprende 5 ufficiali ed 88 uomini mentre lo stato maggiore del corpo ammonta a 15 tra ufficiali
ed aiutanti.
I REGGIMENTI DI MARINA: Il Corps Royal d'Artillerie et d'Infanterie de Marine è istituito con
il compito di fornire truppe da combattimento sulle navi (ordonnance del 24 IX 1769). Il corpo comprende
3 brigate di 8 compagnie, è rinominato Corps Royal de la Marine (1772) ed assorbe anche le 100
compagnie fucilieri del Corps Royal de l'Infanterie de Marine (1784).
I reggimenti La Marine, Navires, Royal-Vaisseaux, Royal-Marine e Amiral sono impiegati nei combattimenti navali,
negli sbarchi e nelle operazioni puramente terrestri in Germania, Alsazia, Fiandre ed Italia. Una volta a terra il ministro
della guerra tende a rifiutare di renderli a quello della marina.
La Marina.
Il ministro delle finanze Colbert ricopre la carica di responsabile delle galere del Levante (1669), poi del Ponente (1661)
infine di segretario di stato per la marina (1669), aiutato dal figlio Seignelay.
La flotta aumenta da 20 vascelli (1661) a 180 vascelli e 40 galere (1683, anno della sua morte), superiore numericamente
alla flotta inglese. I cannoni imbarcati salgono da poco più di un migliaio (1661) a 6.400 (1674). Inizialmente le
navi sono acquistate dalla Danimarca e da altre potenze straniere, ma Colbert rinnova i porti e gli arsenali,
principalmente Rochefort (dal 1663) e Brest (dal 1665).
La marina continua a salire fino a 270 imbarcazioni (1677), è all'apice durante la Guerra della Lega d'Augusta
(1688-1697), poi declina a causa di drastici tagli al bilancio (1695), riuscendo a conseguire importanti successi solo
nella guerra di corsa.
I 113 vascelli sono classificati con un'Ordonnance (15 IV 1689): 35 di IIIa classe (con 46-60 cannoni) e 28 di IVa
classe (da 36-44 cannoni). Le prime due classi corrispondono all'incirca alle prime tre classi inglesi, la terza classe
francese corriponde circa alla quarta classe inglese.
La Francia dispone di 54 vascelli di IIIa classe e 17 di IVa (1702), quindi di 135 vascelli e 69 navi (1716).
Le navi costruite tra il 1740 ed il 1800 sono progettate meglio di quelli inglesi e più grandi, ma gli ufficiali, i
marinai ed i cannonieri sono meno numerosi e di qualità inferiore.
Inoltre i vascelli francesi imbarcano equipaggi più numerosi a scapito dell'autonomia di navigazione e dell'aumento
delle perdite negli scontri. I vascelli da 60, 70 ed 80 cannoni imbarcano rispettivamente 600, 850 e 900 uomini, come
quelli spagnoli, contro i 400, 480 e 600 imbarcati sui vascelli inglesi.
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