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Il Comando
L’Austria dal 1556 dispone di un Hofkriegsrat (consiglio aulico di guerra, con un
distaccamento autonomo per la guerra contro gli Osmani), un Generalkrieg
Komissariat (dal 1650) ed un General Proviantamt per
l’approvvigionamento.
I Contingenti Imperiali.
La dieta imperiale promette all'Imperatore 30.000 uomini da inviare contro i turchi per
un anno (1663) ma ne invia solo 10.000 verso la fine della guerra.
La dieta imperiale (V 1681) fissa il Simplim, gli effettivi minimi dell’esercito imperiale per
la difesa dei confini, a 12.000 cavalieri e 28.000 fanti, raddoppiabili in caso di necessità (Duplum).
Il reclutamente avviene nei 10 circoli imperiali: il circolo austriaco ne fornisce un quinto,
i circoli di Borgogna, Bassa Sassonia, Alta Sassonia, Svevia e Westfalia ne forniscono ciascuno
un decimo. Ogni circolo si occupa di ripartire le quote tra i suoi membri (il circolo di Svevia
risulta formato da 91 stati e 31 libere città).
Il comandante in capo è l'imperatore o un maresciallo di campo da lui nominato, mentre la nomina degli altri
ufficiali compete alla dieta imperiale. È inoltre istituita una cassa per le spese di guerra.
Gli effettivi salgono subito a 60.000, poi a 120.000 dei quali 80.000 permanenti (XI 1702), fino a un massimo di
140.000 uomini.
Le fortezze imperiali di Philppsburg e Kete (ottenute nel 1697) sono presidiate da contingenti imperiali.
Gli stati che dispongono dei propri eserciti permanenti, come il Brandeburgo, sono restii a prestare le proprie truppe e
l’esercito imperiale funziona effettivamente solo nei circoli occidentali.
Durante la Guerra d'Augusta, i circoli di Baviera, Svevia, Franconia, Westfalia ed i due circoli Renani si accordano per
mobilitare 60.000 uomini (1693), ridotti a 40.000 in tempo di pace.
L’Austria dispone di 19 reggimenti di fanteria e 20 di cavalleria per un totale di
65.000 uomini (1672), che salgono a 100.000 (1705), 120-140.000 (1750).
Alcuni principi tedeschi istituiscono la milizia sul modello francese: Ernesto Augusto d’Hannover (I 1689),
Federico del Brandemburgo, che istituisce dei reggimenti provinciali (24 XI 1693), le
ordinanze di coscrizione della Sassonia, con molte esenzioni (1702-1711).
Fanteria.
È inquadrata in compagnie di 150 uomini; 4-8 compagnie formano un battaglione;
due battaglioni un reggimento. I reggimenti austriaci sono di 2.300 uomini in 4
battaglioni tattici (1695). Montecuccoli schiera i battaglioni su 6 righe.
Il principe Eugenio riforma i reggimenti austriaci (1711) su 3 battaglioni di 5
compagnie di 140 uomini ognuna.
All’inizio del periodo 3/7 della fanteria è armata di picca (lunga 5-6 m) e di celata
in ferro, ma la proporzione si riduce e la picca è sostituita dalla
schweinsfeder (Lancia di Cinghiale), di invenzione svedese, lancia corta
utilizzata contro i turchi, piantata a terra o piazzata sui "cavalli di frisia",
finch´ l’imperatore abolisce anche questa (1689). La vittoriosa battaglia di
Berg Harsan (1686) contro i turchi vede l’impiego della baionetta da parte
dell’esercito austriaco, introdotta poi dai tedeschi (1697). Nella battaglia di
Steinkerque (1699) è per la prima volta impiegato il fucile.
Gli imperiali usano far fuoco per battaglioni ed impiegano croati come schermo di
fanteria leggera. Eugenio di Savoia predilige le cariche alla baionetta.
Durante la Guerra di Successione Austriaca (1740-1748), l’Austria impiega diffusamente
truppe leggere (panduri serbi e rumeni, ussari ungheresi, stradioti albanesi).
In Austria è infine introdotta la coscrizione provinciale su modello Prussiano
(1781).
Cavalleria.
La cavalleria in Austria comprende le seguenti specialità:
Kuerassiere: ridotti a 9 reggimenti dopo la pace di
Westfalia; Werth (divenuto poi dragoni), Khevenhüller (sciolto nel 1652), Gonzaga
(nel 1660), Sporck, Götz e Beck (1679), Picolomini (1701), Montecuccoli (1734) e
Walter (1775);
I corazzieri alleggeriscono il loro equipaggiamento fino ad indossare solo la parte
anteriore dell’armatura (1765-1771); quella posteriore è utilizzata solo nelle
guerre turche.
Dragoner (1649-1650): ridotti ad un solo reggimento dopo
la pace di Westfalia, affiancato da 13 nuovi reggimenti nella guerra contro i turchi
(1683-1698). Durante le Guerre di Successione i reggimenti sono di 1.000 uomini,
ridotti ad 800 in tempo di pace. Sono armati di carabine, sostituite poi da fucile e
baionetta, pistole e la tipica pallasch (sciabola curva). Inizialmente è
una fanteria montata ed anche dopo essersi affermata come cavalleria dispone di
cavalcature più leggere dei corazzieri.
Carabinieri: una compagnia di carabinieri è inclusa in ogni
reggimento di corazzieri (1715), ed in seguito le compagnie sono riunite in
reggimenti (1768).
Husaren (ussari, dall’ungherese "corriere"): sono
organizzati in centurie, poi in reggimenti (il primo è del 1688, il secondo prima del
1700). Tatticamente sono impiegati in squadroni con compiti di esplorazione ed
interdizione rapida. Sono reclutati in Ungheria, Slovenia, Croazia, Rumenia ungherese
e Slovacchia.
Sono inoltre impiegati panzerstecher ("fora-corazza"), cavalieri ungheresi con
maglia di ferro, rotella e lancia, ed ulani (da Oghlan, "Compagno" in
turco).
In Germania la cavalleria è organizzata in reggimenti di corazzieri o dragoni
di un migliaio di cavalieri, in 6 squadroni da 2 compagnie. In Assia sono impiegati
gli jager a cavallo. Il principe Eugenio di Savoia predilige le cariche di
cavalleria, piuttosto che impiegarle per il fuoco.
Artiglieria.
L'artiglieria austriaca è divisa in artiglieria da posizione ed artiglieria da campagna,
ma risulta poco mobile.
L’Austria ha 6 compagnie di 100 artiglieri (1685) e l’artiglieria è servita da
personale civile (büchsenmeister).
Eugenio di Savoia impiega artiglierie reggimentali.
I tedeschi impiegano anche organi composti con fino a 50 canne di moschetto e con
palle incatenate. L’artiglieria è inferiore a quella delle altre nazioni, specie
a quella francese.
I Grenzen ed i panduri.
L’imperatore Ferdinando I accoglie i primi profughi croato-bosniaci ed assegna loro un
territorio sul confine con l’impero turco, con privilegi fiscali, giuridici e
religiosi in cambio del servizio militare (1535). Il sistema si estende in Slavonia
(1538) e fornisce truppe numerose anche se indisciplinate.
La riforma di Carlo VI (1711-1740) crea il Militärgrenze (confine militare)
e prevede che 3/5 della popolazione maschile serva al confine, 1/5 sia mobilitato in
caso di guerra ed 1/5 coltivi la terra. Le tesse sono ridotte a 1/3. La paga è
1/3 in moneta e 2/3 in natura. Sono inquadrati in tschaikistenbattalion
(1763).
Il barone von der Trenck (1711-1747) porta alla ribalta i panduren.
Il feldmaresciallo Joseph duca di Sassonia-Hildburghausen migliora la disciplina e
l’addestramento dei grenzen, inquadrandoli in reggimenti: Karlstaedter o
Károlyváros (1746) di 800 cavalieri, Warasdiner (1747) su 5 compagnie
per un totale di 500 cavalieri, Slawoni e Syrmi su 10 compagnie per 210 cavalieri
totali. Seguono poi il reggimento del Banato (1750) su 6 compagnie per un totale di
600 cavalieri, la divisione ussari del Banato (1782) e la divisione Croato-Slovena
(1795).
Gli ussari ricevono l’uniforme (1767), ma sono dissolti dall’imperatore Giuseppe II che
li integra nei reparti di ulani.
I Corpi Lombardi e Spagnoli.
Dopo l’occupazione del ducato di Milano (1715), l’Austria dispone anche di truppe
italiane: il reggimento Marulli (sciolto nel 1751), il battaglione del conte Francesco
Bonesana (in Catalogna durante la Guerra di Successione Spagnola), il reggimento
Alacaudete (cambia nome in Vasquez de Binas dal 1734, Luzzara dal 1755, Ried dal 1765
e Caprara dal 1773), il reggimento Clerici (Gaistruck dal 1769, Belgioioso dal 1778)
reclutato dal conte Giorgio Clerici (2 V 1744, di 2.000 vagabondi, banditi, detenuti
e 400 miliziani, destinato ai presidi).
L’Austria dispone inoltre di 2 reggimenti spagnoli (fino al 1724) e di battaglioni
formati da fuoriusciti catalani, contro i Bavaresi (1734) e gli Ungheresi (1741).
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