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I SUCCESSI FRANCESI (1677)

Guerra di Coalizione.

L’Attacco Francese a Tabago.
A Tobago giungono altri 3 vascelli olandesi con 150 soldati (II 1677), aumentando i difensori a 700 soldati, 100 coloni e 15 navi, ma poco dopo arriva anche il vice-ammiraglio Jean d’Estrées (20 II) con 24 navi francesi e 4.000 uomini.
I francesi sbarcano 1.000 soldati (21 II) che alcuni giorni dopo investono forte Sterreschans da terra.
La flotta francese attacca gli olandesi, schierati all’ancora nella baia (3 III). Louis Gabaret sull’ "Intrépide" (50 cannoni) penetra nella linea olandese. La "Marquis" attacca la "Leyden", entrambe le navi si incendiano e colano a picco. Altre tre navi olandesi si incendiano.
Dall’altro lato d’Estrées sulla "Glorieux" (76 cannoni) attacca il "Huys van Kruyningen" (50 cannoni), guidato dal capitano Roemer Vlacq, che salta in aria. Roemer Vlacq è gravemente ferito e gran parte dell’equipaggio muore. La "Glorieux" esplode a sua volta; d’Estrées si salva. Il fuoco si propaga ad una nave minore francese e ad altre tre navi minori olandesi.
Frattanto il forte respinge tre attacchi da terra.
Alla fine della giornata gli olandesi hanno 10 navi perse, 350 caduti e feriti, rimanendo con 3 navi. e 400 soldati. I francesi perdono 4-5 navi, 1.500 tra caduti e feriti e restano con 6 vascelli. D’Estrées tenta di prendere a rimorchio i vascelli francesi danneggiati ma gli olandesi lo ostacolano e deve abbandonare le acque di Tobago (12 III).
D’Estrées rientra in Francia (VII 1677) dove festeggiano la vittoria, nonostante la mancata conquista di Tabago.
In Francia è pubblicata una raccolta di editti e regolamenti navali ordinando alle navi di tutte le nazioni di salutare per prime le navi francesi.

La Presa di Valenciennes, Saint-Omer e Cambrai.
Si aprono trattative di pace tra Francia e Spagna (II 1678), ma proseguono gli scontri sui Pirenei, dove i francesi sono guidati dal maresciallo Philippe de Montault-Benac duca di Navailles.
Per confondere gli avversari, Luigi XIV ordina una serie di festeggiamenti a Varsailles, ma poi apre in anticipo la campagna dei Paesi Bassi Spagnoli, e accompagnato da 5 marescialli (Lussemburgo, d’Humières, Schomberg, La Feuillade e de Lorge), investe la fortezza di Valenciennes (28 II), difesa da 3.000 uomini.
Vauban, contro il parere dei marescialli, consiglia un attacco in pieno giorno (17 III). All’attacco partecipano 2 compagnie di moschettieri (Moschettieri Neri), un centinaio di granatieri, un battaglione delle Garde ed uno del reggimento Picardie (ore 9:00). Il settore attaccato comprende due mezzelune, una grande opera a corona munita di fossato e palizzata, seguita da un’altra opera munita di fossato, poi un braccio dell’Escaut, un’altra opera difensiva, l’Escaut e la muraglia. Gli attaccanti superano le difese in mezz’ora e penetrano in città. Il consiglio cittadino offre la resa.
La cattura Valenciennes, con quella di Condé-sur-l'Escaut e di Bouchain l’anno precedente, lascia Cambrai isolata. La città, difesa da una guarnigione spagnola, è investita da Luigi XIV e Vauban (22 III).
Frattanto Philippe di Borbone duca d’Orleans, fratello del re, assedia Saint-Omer, soccorsa da Guglielmo d’Orange, che avanza con 30.000 uomini da Gand. Gli olandesi effettuano una diversione verso Courtrai (7-8 IV).
Philippe d’Orleans ed il maresciallo d’Humiéres, raggiunti dal duca di Lussemburgo, sconfiggono Guglielmo d'Orange a Cassel (10 IV 1677) ed ottengono laresa di Saint-Omer (22 IV).
Luigi XIV ottiene la resa di Cambrai (17 V), seguita dalla resa della cittadella (20 V). Jean La Fontaine scrive tre sonetti celebrativi (1694), uno per la presa di Valenciennes, uno per quella di Saint-Omer, in cui dice "On crut la Flandre réduite, et l'Europe et l'Univers" (Si crede la Fiandra conquistata, e l’Europa e l’Universo) ed uno per quella di Cambrai.
Luigi XIV iniva parte dell'esercito sul Reno, sparge il resto tra le guarnigioni in Fiandra e rientra a Versailles (fine V).

L'Offensiva Alleata su Charleroi.
Guglielmo d’Orange raduna un nuovo esercito di olandesi, spagnoli, tedeschi (VI) ed investe Charleroi (VIII). Il duca di Lorena dovrebbe unirsi a Guglielmo d'Orange ma ne è impedito da Créquy, ritornato in libertà.
Il maresciallo di Lussemburgo soccorre Charleroi da sud-est sperando di occupare di sorpresa un'altura che invece è presidiata dagli assedianti. Louvois giunge con nuovi rinforzi e Guglielmo d'Orange leva l'assedio (18 VIII).
Un esercito imperiale guidato dal duca di Sassonia-Eisenach passa il Reno a Philipsburg ma è fermato sull’Isola del Reno. Il duca di Lorena invia consistenti rinforzi che sono sconfitti da Créquy nel piccolo combattimento di Kochersberg (7 X), presso Strasburgo. Créquy riprende Friburgo (14 XI).
Nei Paesi Bassi il maresciallo d’Humeres e Vauban investono di sorpresa Saint-Ghislain (1 XII) e ne ottengono la resa (10 XII).

Guerra di Messina - La Reazione Spagnola.
Dalla Spagna giunge in Sicilia il cardinale Portocarrero, nuovo viceré di Sicilia (inverno 1677), che centralizza il governo politico e militare. Per finanziare la guerra vende numerosi beni statali, impone contribuzioni ai nobili ed aumenta alcune tasse.
Duquesne e Coëtlogon scortano un convoglio di truppe a Messina (1677). Il marchese di La Feuillade prende il posto di Louis Victor de Rochechouart duca di Mortemart e di Vivonne.
Il viceré Gusman di Castel Roderico guida la resitenza anti-francese. I francesi attaccano gli spagnoli presso Milazzo (30 VIII), ma sono sconfitti. Gli spagnoli sulle colline di San Leonardello, presso Arcireale, respingono 10.000 fanti e 600 cavalieri francesi (25 IX 1677).
Il cardinale Portocarrero vara a Palermo 23 piccole navi per pattugliare le coste (X 1677). La flotta spagnola in Italia ammonta a 13 tra galeoni obsoleti e fregate, 5 burlotti ed 8 navi di secondo rango in costruzione (1677).
Gli spagnoli respingono i francesi verso Messina (XI).

Guerra di Scania - La Resistenza Svedese.
I danesi rioccupano la Scania (primavera 1677) mentre gli svedesi contobattono ferocamente la guerriglia degli Snaphances.
Cristiano V re di Danimarca affida il comando al brandeburghese Joachim Rüdiger Freiherr barone di Goltz e sbarca 12.000 uomini a Landskrona (V 1677). Carlo XI re di Svezia dispone di meno della metà di uomini e deve togliere l'assedio a Christianstad.
I danesi investono Malmö ma Cristiano V ordina un attacco prematuro (notte del 25/26 VI 1677) che è respinto lasciando 4.000 caduti. I danesi ripiegano ma prima che siano raggiunti dai rinfozi (reggimenti danesi, imperiali, del Münster e dell'Assia) sono attaccati da Carlo XI presso Landskrona (14 VII 1677). Il barone di Goltz schiera in prima fila reparti alternati di cavalleria e fanteria ed in seconda fila il resto della cavalleria ma questo schieramento inusiale compromette la battaglia e dopo otto ore di combattimenti è sconfitto lasciando 3.000 caduti. I superstiti si chiudono dentro Landskrona, investita dagli svedesi che bloccano anche Christianstad.
La cavalleria danese effettua una scorreria da Landskrona a Christianstad, rinforza questa guarnigione con alcuni distaccamenti di dragoni, poi deve tornare rapidamente a Landskrona inseguita dagli svedesi. Cristiano V riassume il comando dell'esercito.
La flotta danese guidata dall'ammiraglio Niels sconfigge quella svedese nella baia di Kjöge (VI 1677). Danesi e brandeburghesi invadono l'isola di Rügen (IX 1677), sulla costa della Pomerania, e Cristiano V distacca 5.000 uomini in aiuto dei prussiani in Pomerania, dove mettono l'assedio a Stettin (VIII 1677).
Frattanto Ulrik Frederick Gyldenlove vicereggente di Norvegia occupa le fortezze di Marstrand e Karlsten, sconfigge un contingente di cavalleria svedese a Uddevalla, occupa le province di Bohus e Jämtlan ma l'intervento di un esercito svedese lo costringe a tornare in Norvegia (autunno 1677).

La Presa di Tabago.
Nelle Antille, l’ammiraglio Jacob Binckes non può effettuare azioni offensive. Le Provincie Unite approntano una spedizione per rinforzare le colonie.
Luigi XIV fornisce 8 vascelli da guerra al vice-ammiraglio Jean d’Estrées che si impegna a mantenerle; il bottino è suddiviso a metà. D’Estrées con 21 navi investe Tabago (6 XII 1677), difesa da 700 olandesi con 5 navi.
Il forte Sterreschans è investito da terra. Una bomba centra la polveriera del forte dove l’ammiraglio Jacob Binckes con lo stato maggiore è a cena. Jacob Binckes ed altri 250 uomini sono uccisi. I francesi aprofittano del disordine ed ottengono la resa di Tabago (12 XII). I francesi abbattono il forte ed abbandonano l’isola.
La spedizione di soccorso olandese non è approntata in tempo.
D’Estrées toglie agli olandesi l’isola fortificata di Gorée (1 IX), Capo Verde. I francesi inoltre occupano i possedimenti olandesi nel Senegal.


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