L’ERRORE IN MEDICINA: PREVENZIONE MEDIANTE CONTROLLO DI QUALITA’
L’ESPERIENZA DELLA CARDIOCHIRURGIA DELL’OSPEDALE SAN RAFFAELE
Dott. Alessandro Verzini, Prof Ottavio Alfieri
Divisione Universitaria di Cardiochirurgia IRCCS San Raffaele Milano.
INTRODUZIONE
Si definisce ‘errore medico’ una omissione di intervento o
un intervento inappropriato, a cui consegue un evento avverso
clinicamente significativo. Rientra nella definizione il concetto che
non tutti gli eventi avversi siano dovuti ad errori, ma solo quelli
evitabili. Le strategie per evitare gli errori dovrebbero tendere a
eliminare o prevenire le cause, a migliorare le prestazioni degli
operatori sanitari e a predisporre le barriere che intercettino gli
effetti avversi. Tutto ciò non può prescindere dalla
stima precisa dell’entità del problema e dal controllo di
qualità adottato in ambito medico, dopo il notevole successo
riscontrato nell’analisi dei processi di produzione industriale.
In ambito cardiochirurgico il monitoraggio della performance si
identifica sempre più frequentemente con l’analisi di
outcome quali mortalità e degenza intra-ospedaliera. Questo
nasce dall’esigenza di rendere il monitoraggio semplice,
attuale,intuitivo e facilmente realizzabile. Gli indicatori di
qualità più utilizzati a questo scopo sono la somma
cumulativa (CUSUM) e la mortalità cumulativa normalizzata per il
rischio preoperatorio (calcolato con L’EUROscore o il Parsonet
score) dei pazienti (CRAM) .
MATERIALI E METODI
Dal I gennaio al 31 dicembre 2004 sono stati raccolti prospetticamente
in un database computerizzato i dati relativi ai pazienti ricoverati
presso la Cardiochirurgia dell’Ospedale San Raffaele di Milano e
successivamente sono stati analizzati mediante l’elaborazione di
curve CRAM.
RISULTATI
Nel lasso di tempo preso in esame sono state effettuate 1375 procedure chirurgiche.
La mortalità osservata complessiva è stata 1.52%,
rispetto ad una mortalità attesa secondo quanto previsto
dall’EUROscore del 5.8%. La mortalità osservata è
sempre risultata considerevolmente più bassa rispetto a quella
attesa anche nella valutazione mensile dei dati raccolti. Le curve
CUSUM e CRAM relative alla popolazione generale e
diversificate per tipologia di intervento chirurgico effettuato hanno
confermato che la mortalità riscontrata è sempre
più bassa rispetto a quella prevista dall’EUROscore.
CONCLUSIONI
L’analisi dei risultati di ogni singolo centro, lungi
dall’essere causa di falsi orgogli o preoccupazioni, deve
diventare, nella pratica quotidiana, un mezzo da affiancare
all’EUROscore per migliorare le prestazioni da offrire ai
pazienti.
BIBLIOGRAFIA
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last
update:
2005/11/07 |
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