Fondazione Arturo Pinna Pintor SIQuAS VRQ
Dalla qualità percepita alla percezione dell'errore medico - Metodologia integrata per l'individuazione dell'errore medico
Sabato 15 Ottobre 2005
Aula Fondazione Arturo Pinna Pintor
Via Vespucci 61 – Torino

Intervento di Sua Eminenza Cardinale Severino Poletto 

Arcivescovo di Torino



Buongiorno a tutti. Ringrazio il Professor Pinna Pintor per avermi invitato a questo Simposio “Dalla qualità percepita alla percezione dell’errore medico”. Io non sono un esperto delle discipline a riguardo delle quali ci saranno le relazioni della giornata, ma ho riflettuto su questo argomento per poter offrire a voi qualcosa in più di un semplice saluto. Ho letto anche la relazione che ha fatto il Professor Pinna Pintor in modo da rendermi conto dei temi che vengono affrontati in questo Simposio. Ovviamente non ho suggerimenti da dare in proposito. Devo semplicemente ringraziare il Professor Pinna Pintor per queste iniziative di alto livello scientifico che la Fondazione Pinna Pintor organizza.
La medicina è una scienza che ha un’evoluzione rapidissima e quindi, se non ci sono programmi di aggiornamento continuo e la relativa comunicazione delle informazioni, si corre il rischio che il rapporto medico – paziente sia non sufficientemente preciso e finalizzato alla salute del paziente stesso. Credo che in passato gli errori dei medici fossero molto spesso rimossi, perché nessuno veniva a sapere se un malato era deceduto o se le sue condizioni di salute erano peggiorate a causa di un errore medico. Si diceva: “È andata così”. Le situazioni che si sviluppavano venivano presentate come eventi di tipo fatalistico. Oggi però parlare di errori medici, soprattutto della loro percezione, e promuovere una divulgazione dell’errore a livello di comunicazione al pubblico non so se sia conveniente. Certamente a livello scientifico è non solo opportuno, ma doveroso, non tralasciare nessuna considerazione in proposito. Penso che quanto più uno tende a percepire (non so se interpreto bene il titolo del Simposio) il valore della qualità, quindi il valore della competenza e della specializzazione della professione medica, tanto più vede il rischio e il margine di errore ad essa connessi.
Come Arcivescovo di Torino sono ben lieto di portare a tutti i partecipanti a questo Simposio, e quindi a tutti Voi, il saluto della Chiesa torinese. La nostra Diocesi è molto attenta al settore della Sanità. Riteniamo infatti che tutto ciò che riguarda la salute delle persone sia un aspetto molto importante anche della nostra Pastorale. Dobbiamo aiutare a custodire sia la vita, sia la qualità della vita, sostenendo chi è “appesantito” da un’esperienza, da una prova di malattia, e chi è personalmente toccato dalla malattia o dalla morte di un congiunto. Il legame che c’è tra la Pastorale della Chiesa e le discipline delle quali Loro si occupano è molto stretto. Ecco perché nelle strutture sanitarie c’è sempre, ed è doveroso che ci sia, anche l’assistenza religiosa.
Io e i miei collaboratori che lavorano nella Pastorale della Sanità (sacerdoti, religiosi, religiose, diaconi, laici preparati) siamo – passatemi la parola – “medici delle anime”, nel senso che curiamo la salute spirituale delle persone e cerchiamo di annunciare Gesù Cristo mettendo in rapporto il messaggio che Dio dà all’umanità con la vita degli uomini e delle donne del nostro tempo, nelle diverse situazioni e condizioni personali, in modo che si colga l’amicizia, la vicinanza, la paternità di Dio nei confronti dei problemi umani. Se dovessi quindi dare un consiglio sul tema trattato in questo Simposio – Professore, Lei me lo permette? – direi che la possibilità di evitare gli errori è collegata alla capacità di non presumere troppo di se stessi e di accettare la collaborazione dei colleghi, lavorando con loro in équipe.
Nel programma della giornata, peraltro intensissimo, ho visto che è prevista una relazione il cui titolo è: “Errore personale o errore del sistema?”. Mi diceva il Dottor Bobbio che facilmente si dovrà convenire che è più errore di sistema che personale, però penso che quanto più la singola persona, pur preparata, pur capace, pur arrivata anche ad altissimi livelli di specializzazione ed esperienza, non presume di se stessa, non si sente sicura, e quindi pone un’attenzione maggiore al fatto che tutto ciò che conosce potrebbe qualche volta avere un piccolo margine di errore e si confronta con altri, tanto più il rischio di sbagliare diminuisce.
Questo mio suggerimento ha certamente una valenza significativa anche dal punto di vista spirituale, proprio a riguardo dell’impegno che ogni persona mette nelle diverse responsabilità della propria professione.
Nello stesso tempo credo che sia molto importante inserirsi nel sistema accettando il lavoro di équipe, perché quanto più ci sono diverse e qualificate competenze che lavorano insieme – quindi più persone che affrontano lo stesso problema – tanto più è facile venire a conoscenza dei diversi aspetti che la situazione presenta e quindi favorire una maggior prevenzione dell’errore, sempre nella speranza di arrivare ad eliminare anche i più piccoli rischi di sbagliare.
Auguro a tutti Loro di trovarsi bene non solo a Torino, ma anche in questa prestigiosa Clinica, che è uno dei luoghi di eccellenza della sanità nella nostra Città.
Auspico che le Loro riflessioni possano portare sensibili progressi perché i Relatori di questo Simposio sono tutte persone altamente qualificate per offrire un serio contributo scientifico allo svolgimento del delicato ed importante argomento che viene affrontato. Sicuramente sarà un passo avanti nella ricerca della conoscenza e della condivisione delle esperienze.
Auguri di buon lavoro. Grazie.
 


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last update: 2005/11/22 Document made with Nvu