Tavola Rotonda
La pubblicizzazione dell'errore medico e l'aumento del contenzioso influenzano la qualità delle cure?
Intervento del
Prof. Gerardo Martinelli
Direttore Istituto di Anestesia e Rianimazione Università di Bologna
Nel rispondere al I quesito del dr. Rapellino (sulla”
bontà” a volte della “medicina
difensiva”), escludo che essa possa trovare applicazioni in
diverse discipline. Per l’anestesia ciò non è
attuabile: l’anestesia o si fa o non la si fa! E con ciò,
rendendo possibile o meno un intervento chirurgico. Lo stesso dicasi
per la Rianimazione e la Terapia Intensiva, branche di frontiera, che
non consentono affatto quella medicina difensiva cioè
estensionistica che prelude ad un comportamento omissivo, ovviamente
non ricevibile sotto l’aspetto giudiziario.
Ed allora, in quanto “costretto” ad
agire, occorre che l’anestesista sia preparato,aggiornato e
conscio dei rischi insiti nell’atto medico, commisurabile alla
patologia e allo stato del paziente; ne consegue la necessità di
un confronto diretto con il paziente (o con il parente prossimo) in
tema di informazione corretta e trasparente, come prodromo al consenso
informato.
E’ ben evidente che per la Disciplina
Anestesia e Rianimazione, presa ad esempio fra le Discipline più
esposte (come chirurgia d’urgenza, ostetricia, ortopedia ecc),
è indispensabile l’identificazione e la quantificazione
del “rischio” e dell’errore umano, sempre dietro
l’angolo quando si lavora in una situazione stressante.
Raccogliere e pubblicizzare (all’interno) la casistica
“negativa”, attraverso l’incidente reporting,
è cosa utile ed altrettanto utile è impartirne la
conoscenza durante la fase formativa nella Scuola di Specialità.
La preparazione adeguata, la conoscenza che la
Medicina non è una scienza esatta, l’esplicitazione (anche
all’esterno) che al medico si chiede
“l’idoneità dei mezzi e non la certezza di
risultati”, il colloquio aperto e l’informazione corretta
all’utente, l’abbandono
dell’autoreferenzialità sono tutti postulati per attuare
una Medicina vera, somministrata in un clima di serenità, non
alterata dal pensiero dell’arrivo dell’avviso di garanzia.
Per il quale si depreca la pubblicizzazione mediatica, con fuga di
impropria ed inopportuna di notizie.
Un’ultima considerazione che è un
auspicio: una maggior correttezza da parte della stampa quando riporta
a tutta pagina casi di “malasanità” , senza
rilevarne le vere cause, ovverossia un maggior equilibrio da parte di
quei Colleghi officiati come Periti nel contenzioso penale e civile.
last
update:
2005/12/02 |
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