Storia di Casale POPOLO e.... (Pv. Alessandria) (Copyright © 2009)
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Balzola: Vi sono
diverse interpretazioni sulla "discendenza" del nome Balzola. Altresì c'è chi nell'800 sostenne che il nome potesse derivare dalle "balze del Po" in quanto almeno un ramo del fiume che scorreva più a nord, verso la Costa dei Salii (o di Rive) si era spostato gradualmente (facendo, appunto, balze) fino ad occupare l'attuale letto contro la collina e la città di Casale. E'assai più probabile però che il nome sia derivato dal vocabolo barbaro (germanico e lombardo) "balbatio" che significa "terra bassa". Infatti il centro del paese è più basso del piano di campagna circostante e solo la chiesa è posta su una lieve altura, ormai appiattita. Sono tramandati anche i nomi degli antichi "cantoni" del paese, quali "Borgoratto" (da borgus-ratus=insediamento fortificato), "Vilaveri" (da Villa Veterem=abitato antico), "Giarone" (il cui fondo è ghiaioso e denota il letto di un importante corso d'acqua), "Pusarè" (da "puteus-adairales"=pozzo vicino alle aie pubbliche), "Vignassa" (ricordo di interessanti vigne "americane" con il "Vignot"), "Villa" (centro del paese, propulsore della vita comune), "Quadro" e "Cascine". La divulgazione della devozione in Occidente all'Arcangelo Michele (dall'ebraico Mika-El=Chi come Dio?) è dovuta specialmente ai Longobardi, il popolo barbarico che valicate le alpi nel VI-VII secolo di stanziò nella Pianura Padana (e anche in Monferrato) e nel Meridione d'Italia. Re Grimoaldo nel maggio del 663 impegnato in una battaglia contro un esercito di saraceni arrivato in Puglia, assicurò che la vittoria gli arrise, favorita dall'Arcangelo Michele, il quale da sopra il vicino monte Gargano incitò i Longobardi roteando la spada fiammeggiante. Da allora San Michele è diventato il protettore della nazione longobarda, con il rito dell'esaugurazione a Pavia (loro capitale) gli vennero dedicate ben sette chiese. La sua immagine fu posta sugli stendardi e sulle monete. Ovunque, anche in Monferrato, a San Michele vennero dedicate chiese o altari in altre chiese maggiori. Si ritenne quindi che la prima chiesetta dedicata a San Michele a Balzola sia la ricostruzione di un tempietto di antica devozione. Si hanno notizie storiche in proposito risalenti al 1619, da una indulgenza concessa da Papa Paolo V alla Congregazione dei Santi Angeli Custodi eretta in San Michele di Balzola. Furono però i marchesi Fassati (feudatari del Castello e dei terreni circonvicini) che fecero ricostruire la chiesa che noi ammiriamo oggi. Poichè alcuni Fassati erano Priori nella Confraternita di San Michele di Casale essi fecero ricostruire quella di Balzola nella foggia ottagonale di quella casalese. Fecero poi apporre a questa chiesa, adiacente alla loro proprietà, la facciata molto elegante disegnata da G.B.Scapitta per la chiesa di Casale e non realizzata. Il tempietto in stile barocco è molto accogliente anche se necessiterebbe di restauro; graziosi gli altari, quello centrale e due laterali con paliootti ad intarsio policromi (opere di F.Sala). L'importanza maggiore a tale interno è data però da quattro grandi tele dovute al pennello del celebre Pier Francesco Guala (1698-1757), il più importante artista piemontese della sua epoca. Ottimo ritrattista e freschista il Guala nelle sue opere all'interno della Chiesa di San Michele rappresenta l'Arcangelo Michele, l'Arcangelo Gabriele e l'Infanzia, il Miracolo di San Bovone e la Scala di Giacobbe. Il Guala ancora in fase di studio approfondito negli anni '30 non aveva una precisa identità anagrafica, e importante in proposito fu la scoperta di Angelo Bigatti, pittore e restauratore balzolese, che nel 1937 per pulire i quattro quadri trovò sul margine della tela nascosto dalla Cornice della Scala di Giacobbe questa scritta: "Ad majorem Dei Gloriam - Pier Francesco Guala invenit et pinxit aetatis suae annorum 23 - Casal. 1722". Erano le prime opere datate e firmate dall'artista. Nella chiesetta vi è anche una pala effigiante la Vergine e Sant'Agostino, una tela con San Bovone che benedice gli animali, un quadro con la Vergine e alcuni Santi (fra cui San Sebastiano antico patrono del paese). Importante pezzo conservato dietro all'altar maggiore è un bassorilievo raffigurante San Michele con la bilancia, in marmo, del secolo XV, proveniente dallo smantellato altar maggiore del Duomo di Casale Monferrato. Sicuramente
occupato da popolazioni celtiche in epoca romana era interessata dalla Strada di
Antonino Pio che provenendo da Ticinum (Pavia); per Lomello, Cozzo arrivava a
Carbantia (quasi sicuramente l'attuale Balzola) per Rigomago (Trino vecchio,
Ceste, Quadrata e Augusta Taurinorum). Infatti nel territorii balzolese si sono
trovate necropoli, con tombe arredate, ed anche armi (forse deranti dagli
insediamenti romani e della battaglia nei Campi Raudii, a nord della Costa). Federico Cappello
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