COME COMPORRE UNA BALLATA-CANZONE
E RIUSCIRE A SPUNTARLA


... Certe volte mi alzo all’improvviso nel cuore della notte, e afferro carta e penna di qualcuno e butto giù magari solo il verso iniziale di qualche canzone-ballata in cima a un foglio di carta bianca, e magari diversi anni dopo mi alzo all’improvviso da un altro letto e scrivo le parole di quella ballata che avevo ideato tanti letti prima. Bisogna essere in grado di disporre finanziariamente di un gran numero di letti se si ha la benché minima intenzione di diventare un popolar-canzone-ballata compositore...

... Non spreco mai il mio tempo prezioso a interrogarmi o a chiedermi sia pure lontanamente se quella musica l’ho già sentita prima, interamente o in parte. Ci sono dieci milioni di modi per modificare un motivo e trasformarlo in qualcosa di mio. Posso cantare una nota alta invece di una bassa, o una nota dell’armonia al posto di una della melodia, o inserire una nota lunga al posto di tante brevi, o metterne tante brevi al posto di una lunga, e distribuire le pause e i fiati un po’ qui un po’ là, insomma con questo sistema sono capace di adattare alla mia ballata l’idea base di qualsiasi motivo.
Devo confessare che la cosa che mi diverte di più è trovare un modo nelle mie ballate-canzoni di sputare il rospo, di dire francamente quello che mi frulla per la testa. Adoro protestare sulle cose sulle quali vedo che c’è bisogno di protestare, come le situazioni tristi e spiacevoli che mi trovo davanti, i tumulti, i linciaggi, i bombardamenti, gli incendi le uccisioni, tutte cose che succedono quando ci si lascia spaventare da ogni ombra, ogni forma, ogni accenno, ogni genere di odio razziale. Non ci avrei tenuto tanto a scrivere un numero così grande di ballate-canzoni, comunque, se non fossi stato in grado di dirvi quello che secondo me non va in questo mondo in cui viviamo...


8 marzo 1948






scritti e poesie