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La Battaglia di Korsun (26-27 V 1648).

La Grande Insurrezione Cosacca (1648-1654).

I Polacchi.
Il gran hetman Mikolay Potocki presso il fiume Rosh scopre l'esercito cosacco che si avvicina, raduna le truppe polacche disponibili nei dintorni e forma un accampamento fortificato con i carri. Dispone 1.200 cavalieri e 10.000 fanti più un distaccamento di 8.000 uomini che guida personalmente (20.000 uomini in tutto).

I Cosacchi.
Bohdan Chmielniecki guida 20.000 cosacchi preceduti da un'avanguardia di 6.000 cavalieri cosacchi (un'altra fonte indica 15.000 cosacchi in tutto), che si uniscono ai 20.000 tartari guidati da Tuhai-Bey, armati in gran parte di archi.

La Battaglia.
I cosacchi zaporog iniziano le schermaglie contro l'accampamento polacco provocando i nobili polacchi con danze e canti. Alcuni nobili polacchi rompono i ranghi e caricano i cosacchi ma sono presto uccisi.
Desiderosi di vendicarsi della sconfitta subita a Zhovte Vody, i nobili cosacchi ordina l'attacco generale ma subiscono l'attacco delle tre colonne tartare. Gli archi tartari abbattono centinaia di fanti e cavalieri polacchi.
L'artiglieria polacca è voltata contro i tartari ma con scarso effetto.
I cosacchi attaccano la fanteria polacca ed arriva Bohdan Chmielniecki con il campo mobile formato da carri contro il fianco destro avversario.
Mikolay Potocki ordina una ritirata ordinata verso nord con l'accampamento di carri per disimpegnarsi verso i boschi, manovra che riesce entro la sera, nonostante gli attacchi di disturbo dei cosacchi e dei tartari.
L'oscurità e la stanchezza riducono i combattimenti a piccole schermaglie tra gli alberi.
Maxim Krivonic con 6.000 cosacchi zaporog ed alcuni cannoni ha lasciato non visto la battaglia verso mezzogiorno ed ha preso posizione su un costone all'uscita del bosco, dove si fortifica bloccando la via di ritirata ai polacchi. I cannoni aprono il fuoco sugli avversari nel bosco abbattendo il loro già provato morale.
Il mattino seguente (27 V) i polacchi attaccano il costone per aprirsi una via di ritirata ma subiscono l'attacco dei cosacchi sul fianco destro e dei tartari sul fianco sinistro, ai quali si aggiunge il contrattacco frontale di Krivonic.
Dopo breve lotta i polacchi sono messi in rotta e subiscono una strage.
Il gran hetman Mikolay Potocki e l'hetman Marcin Kalinowski sono uccisi con 80 grandi nobili, 127 ufficiali ed 8.520 uomini. I vincitori catturano 41 cannoni, il campo, i carri, le armi ed i viveri. I prigionieri sono ridotti in schiavitù.



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