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LA GUERRA DEI TRENTANNI
DEL BRASILE (1624-1654)

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LA "RIBELLIONE" DEL PERNAMBUCO (1645-1654).

Guerra dei Trentanni del Brasile.

L’Exército dos Patriotas.
I sudditi della Nuova Olanda sono suddivisi in "dienaaren" (dipendenti della Compagnia) e "vrijburghers" o "vrijluiden" (abitanti e mercanti), questi sono circa 3.000, in maggioranza portoghesi.
Per rispettare i termini della tregua, i portoghesi fingono che la riconquista della provincia di Pernambuco sia opera di una ribellione, senza l’appoggio ufficiale del Portogallo. Il sergente maggiore Antônio Dias Cardoso, veterano delle precedenti guerre, è inviato segretamente ad addestrare per sette mesi i volontari del Pernambuco, guidati politicamente dal ricco commerciante portoghese João Fernandes Vieira (che finora ha collaborato con gli olandesi); innalzano uno stendardo con la scritta "Deus e Libertade" e sono chiamati Exército dos Patriotas. Una squadra navale guidata dall’ammiraglio Salvador Correia de Sá e Benevides sbarca presso Recife i terços di Martim Soares Moreno e di Vidal de Negreiros (4 VII 1645) con la scusa di aiutare gli olandesi contro gli insorti, in realtà per appoggiare questi ultimi. Sono inoltre inviate in sostegno in Pernambuco truppe portoghesi guidate dall’indios Antônio Felipe Camarão e da Henrique Dias, fingendo che il primo si sia ribellato ed il secondo sia stato inviato a sottometterlo e ricondurlo a Bahia.
Pochi giorni prima della ribellione un traditore svela i piani agli olandesi impedendo la rapida conquista di Recife. La flottiglia di Serrão de Paiva è distrutta dagli olandesi, l’ammiraglio Salvador Correia non interviene per non compromettersi ma i principali capi riescono a sfuggire all’arresto e radunano 1.600 uomini, tra i quali solo 250 sono armati (13 VI 1645). Altri ribelli si uniscono a questo nucleo a Covas e João Fernandes Vieira ne assume il comando.
Gli insorti ottengono un primo successo presso il monte Tabocas (3 VIII 1645), ricevono rinforzi ed attaccano Casa Forte, guidati da Antônio Dias Cardoso ottenendo la resa dei 450 difensori della Compagnia delle Indie Occidentali (17 VIII 1645). I 250 olandesi ottengono di essere rimpatriati mente i 200 indigeni sono giustiziati come traditori.
I successi causano l’estendersi della ribellione, i forti olandesi sono presi uno ad uno o rasi al suolo dai difensori perchè indifendibili (come il forte Mauritsstad) mentre il forte di Capo Santo Agostinho è preso corrompendo il capitano olandese Dirk van Hooghstraten. Alla fine dell’anno in mano agli olandesi restano solo Recife, l’isola di Itamaracá, i forti di Très Reis Magos e Cabedelo.

Il Blocco di Recife.
Giovanni VI re del Portogallo, minacciato dalla Spagna, si accorda con l’Olanda per restituire le recenti conquiste portoghesi in Brasile in cambio dell’isola di Itaparica (12 VIII 1645), ma le truppe locali rifiutano di obbedire all’ordine di cessare le ostilità ed accerchiano Recife, con la costruzione del forte Novo do Bom Jesus e con i cannoni catturati agli olandesi a Porto Calvo. In città gli 8.000 uomini iniziano a soffrire la fame (VI 1646) ma dall’Olanda giungono continui rifornimenti e rinforzi (VI, VII e VIII 1646).
Durante un violento bombardamento su Recife (7 XI 1646) alcuni assedianti si infiltrano nelle difese e saccheggiano il palazzo di Nassau. Giunge il nuovo governatore del Brasile Antônio Tales de Menezes conte di Villa Pouca de Aguaiar con 26 navi e 2.400 uomini (24 IV 1646), ottenendo la dedizione dell’isola di Itaparica, da poco occupata ed evacuata dagli olandesi. Un’altra flotta portoghese di 7 navi e 600 uomini è inviata a riconquistare l’Angola (XI 1647).
Il maestro di campo generale Francisco Barreto de Menezes, con l’aiuto del figlio del suo carceriere, l’olandese Francesco Bra, fugge da Recife (23 I 1648), dove era tenuto prigioniero da un anno. Entrambi si uniscono agli assedianti.
A Recife giunge l’ammiraglio olandese Witte Corneliszoon de With con 9 vascelli da guerra, 4 navi e 28 trasporti con numeroso materiale e 6.000 uomini (18 III 1648) destinati a rompere l’accerchiamento portoghese conquistando Cabo ma la colonna olandese uscita dalla città assediata subisce una grave sconfitta ai monti Guararapes (19 IV 1648).
I portoghesi possono quindi permettersi di raccogliere in Brasile un contingente da inviare in Angola contro gli olandesi. Il governatore Salvador Correia de Sá salpa da Rio de Janeiro con 15 navi e 2.000 uomini (12 V 1648), forza il blocco navale avversario e riprende São Paulo de Luanda (24 VIII 1648). Questa è considerata la prima spedizione dell’esercito brasiliano all’estero.
Anche il secondo tentativo olandese di spazzare il blocco di Recife fallisce con una sconfitta ai monti Guararapes (17 II 1649). I difensori di Recife da 6.000 uomini e 600 indios (fine 1648) si riducono a 3.000 (II 1649) e le loro sortite in forze divengono semplici colpi di mano, in uno dei quali subiscono gravi perdite tra Afogados e Barreta ad opera di 400 uomini guidati dal "Maestre de Emboscada" Antônio Dias Cardoso (1 V 1652). I civili ammontano invece a 3.400 vrijluiden, 600 ebrei e 3-4.000 tra indios e neri. Il consigliere Beaumont, il colonnello Van Den Brade e l’ammiraglio Witte Corneliszoon de With abbandonano la città assediata con due vascelli e rientrano in Olanda (XI 1653).
L’Olanda è inoltre impegnata nella prima guerra navale contro l’Inghilterra, governata da Cromwel (1652-1653).
La neo-fondata Companhia Geral de Comércio do Brasil invia 44 navi portoghesi, guidate da Pedro Jaques de Magalhães e Francisco de Brito Freyre (poi governatore del Pernambuco), bloccano la città anche dal mare ed in pochi giorni la costringono alla capitolazione (14-26 I 1654).
La resa di tutte le forze olandesi in Brasile è firmata a Campina do Taborda, presso il forte Cinco Pontas (26 I 1654), ed il maestro di campo generale Barreto de Menezes entra trionfalmente a Recife (28 I), dopo 23 anni di dominazione olandese.
Con la pace di Hague (6 VIII 1661) l’Olanda riconosce i possessi del Portogallo in Brasile.


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