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BATTAGLIE NAPOLEONICHE

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La battaglia di Borodino (7 IX 1812)

Campagna di Russia (1812)

Il feld-maresciallo Mikhail Ilarionovic Golenitchev Kutùsof dispone di 72.000 fanti, 10.000 miliziani, 17.000 cavalieri, 7.000 cosacchi, 14.500 artiglieri con 640 pezzi d’artiglieria per un totale di 120-140.000 uomini ben motivati.
I russi sono schierati su un fronte di 7 chilometri:

Il giorno prima della battaglia, Kutùsof fa sfilare davanti alle truppe l’icona della Madonna di Smolensk.

2:00 - Napolone si alza.

3:30 - I Francesi, 56.000 fanti, 28.000 cavalieri e 587 pezzi d’artiglieria, iniziano a schierarsi (altre fonti indicano 130.000 uomini, non tutti motivati):


5:30 - Sorge il sole, che Napoleone paragona al "Sole di Austerlitz".

6:00 - L’artiglieria della guardia francese, schierata presso la ridotta di Schwaradin, apre il fuoco, segnalando l’inizio della battaglia.

6:30 - La divisione Compans, del I° C.A., appoggiata da 30 pezzi d’artiglieria del generale Sorbier, e seguita dalla divisione Dessè, inizia l’assalto contro le "Tre Frecce". Compans rimane tra i feriti. A nord la divisione Delzons, dopo un breve combattimento, respinge i cacciatori russi da Borodino. I francesi prendono il ponte sulla Kolocza ma i russi lo riconquistano e lo incendiano. Sono feriti anche Desaix e Rapp.

7:00 - Il III° C.A. (Ney), appoggiato da 60 pezzi d’artiglieria capitanati da Foucher, impegna il centro russo ma il pesante fuoco lo fa deviare a destra, verso le "Tre Frecce". Violenti e ripetuti assalti frontali sono lanciati contro le postazioni russe. Le dense formazioni russe sono fatte a segno da 110 cannoni e 16 obici francesi, piazzati contro Semenofskoie.
Davout, ferito davanti le "Tre Frecce", è sostituito da Kupp. I russi impiegano subito le loro riserve.
All’altra ala invece il VIII° C.A. (westfaliani di Junot) è lasciato a Mojaik.

8:00 - Le "Tre Frecce" sono prese dai francesi di Ney e Davout, che vi issano 300 cannoni. I russi iniziano una serie di vani e sanguinosi contrattacchi sotto il fuoco dell’artiglieria francese. La cautela con cui Napoleone invia i rincalzi permette a Kutùsof di spostare forze dall’ala destra al centro. Il generale Bonami difende fino alla fina la posizione conquistata, che è ripresa dalla divisione Paskevich a prezzo di elevate perdite.

9:00 - All’ala sinistra il 30° reggimento della divisione Morand è respinto dalla Grande Ridotta. La Guardia Imperiale russa contrattacca il centro francese, soccorso dalla divisione Friant con 80 cannoni.

9:30 - Murat carica al centro, tra le "Tre Frecce" e la "Grande Ridotta", con il 4° Corpo di Cavalleria, la divisione Caulaincourt, il 5° reggimento corazzieri. Si distinguono i carabinieri di Lepaultre e di Chouars, i corazzieri di Saint-German, gli ussari di Pajol e di Bruyéres. Eugène da nord e Latour-Maubourg dal centro attaccano la Grande Ridotta. Murat chiede l’intervento della Guardia per sfondare il centro russo, ma Napoleone rifiuta.

10:00 - I francesi, appoggiati da 400 cannoni, proseguono i sanguinosi attacchi contro la Grande Ridotta, difesa da Bagration. Al centro Murat, appoggiato da Junot, guida un’altra grossa carica di cavalleria ma è respinta. Bagration rimane tra i caduti.

12:30 - La divisione Friant, coadiuvata dai corazzieri, occupa definitivamente il villaggio di Semenofskoie.

14:00 - L’attacco generale alla Grande Ridotta deve essere rimandato perché i russi contrattaccano a nord con 8 reggimenti di Uvaroff appoggiati da qualche migliaio di cosacchi. La fanteria russa è agevolmente respinta. La cavalleria russa ed i cosacchi di Platov tentano di avvolgere la sinistra francese ma sono contenuti. Un reggimento ussari della guardia russa carica tre volte un quadrato di italiani che lo respingono aprendo il fuoco a 30 passi.

14:30 - Riprendono gli attacchi contro la "Grande Ridotta", ridotta ad un cumulo di terra dall’artiglieria. Cinque reggimenti di cavalleria francese lanciano un attacco avvolgente contro la Grande Ridotta, lasciano gravi perdite ma tenengono impegnati gli artiglieri russi mentre la fanteria avanza. Cade Montbrun per colpo d’artiglieria mentre carica alla testa dei corazzieri.

15:00 - I francesi riconquistano la "Grande Ridotta" (17°, 21° e 35° reggimento), catturano venti cannoni e li girano verso i russi. All’ala destra il V° C.A. (Poniatowski) occupa le alture di Ulitza. I russi, respinti ai villaggi di Kniaskowo e di Psarewo, iniziano a ripiegare in ordine, lentamente, portando via tutto il materiale e senza lasciare prigionieri, disturbati solo dall’artiglieria francese. Napoleone evita di lanciare la Guardia Imperiale.

20:00 - La battaglia è finita.
I russi lasciano 12-13-30-40-44-45-50-60.000 tra caduti e feriti, compresi Bagration, Kutaisoff ed i due Tutchkoff, 40 generali ed 8-9.000 cavalieri (il 60%), oltre a 5.000 prigionieri.
I francesi hanno 9.000 caduti e 15-18.000 feriti o 28-30.000 perdite in tutto. Tra i caduti ci sono 110 colonnelli e 43 generali: Montbrun, Auguste Caulaincourt, Tharreau, i generali di brigata Compère, Plouzonne, Marion, Huard. Il bollettino della Grande Armée dichiara 2.500 caduti e 7.500 feriti. L’artiglieria francese ha tirato 70-91.000 colpi, la fanteria un milione e mezzo di cartucce. In mano francese restano 50 cannoni.
Ney è nominato principe della Moskowa (25 III 1813). Napoleone la chiama "Battaglia de La Moskowa", il nome del fiume, per sottolineare che è avvenuta presso Mosca, e la definisce la sua "Battaglia dei Giganti" (paragonandola alla battaglia di Marignano, 1515).
Kutùsof, per tenere alto il morale della nazione, emana un bollettino di vittoria in cui dichiara di aver fatto a pezzi i francesi, distrutto la Guardia Imperiale di Napoleone, catturato 100 cannoni e 16.000 uomini, tra i quali Eugene, Ney e Davout.



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