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BATTAGLIE NAPOLEONICHE

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La battaglia di Austerlitz (2 XII 1805)

Guerra contro la Terza Coalizione (1805)

Napoleone è da un anno da imperatore e visita le posizioni francesi (1:00).

Al mattino il tempo è nebbioso ed i russi iniziano l’attacco (ore 6:00):

Dopo un’ora di combattimenti i russi di Dictorv cacciano la divisione Langrand da Telnitz e si fermano ad attendere la colonna guidata da Langeron, impegnato contro l’abitato di Sokolnitz. L’altra divisione del IV° C.A. (Soult) riprende entrambi i paesi.
La lotta nel basso Goldbach segue esito incerto, ma l’arrivo del III° C.A. (Davout) rende sicure le posizioni francesi.
Buksgèvden fa affluire nuove truppe dall’altipiano del Pratzen, movimento previsto da Napoleone che ne prende atto dal suo punto d’osservazione; la collina di Zurlan (8:12).
Napoleone lancia il IV° C.A. (Soult, divisioni Vandamme e Saint Hilaire) seguito dal I° C.A. (Bernadotte), dalla Guardia Imperiale e dalla divisione granatieri di Oudinot contro le alture di Pratzen (8:45). La nebbia si dirada e sul campo di battaglia inizia a splendere il sole (9:00). Kutüsof tenta inutilmente di fermare l’attacco sulle alture con le poche truppe rimaste. Le colonne richiamate indietro giungono in disordine e sono facilmente respinte dai francesi.
Il I° C.A. (Bernadotte) prende Blasowitz, il villaggio è ripreso dalla fanteria leggera russa (9:30) ed è riconquistato dopo mezz’ora di dura lotta, garantendo il collegamento tra il centro (Pratzen) e l’ala sinistra (Santon). Soult, padrone delle colline, piazza 24 pezzi in batteria (11:00).
A nord il V° C.A. (Lannes) rinforzato da Murat trattiene e respinge le forze avversarie (i cavalieri smontano per aprire il fuoco) separando dal centro l’ala destra russa, che lascia 4.000 caduti e 2.500 prigionieri. I francesi giungono al bivio di Posorice (12:00), dove ricevono l’ordine di fermarsi da Napoleone che poi raggiunge Soult.
La Guardia Imperiale russa carica i francesi sull’altopiano per riaprire le comunicazioni con il grosso (13:00): 3.000 fanti e 1.000 cavalieri con 6 cannoni. Il primo battaglione del 4° reggimento della seconda divisione francese (Vandamme) respinge due battaglioni russi e cattura due stendardi ma poi è messo in rotta perdendo l’aquila. I caduti francesi sono 600, Vandamme è tra i feriti ed un secondo reggimento è messo in fuga.
Il tiro a mitraglia dell’artiglieria seguito dall’intervento dei granatieri di Bassières e della Guardia francese (compresi 250 cavalieri mammelucchi) ferma il contrattacco russo. La guardia russa è messa in rotta lasciando 700 caduti, le bandiere, l’artiglieria ed il principe Repnin (comandante della cavalleria della guardia), catturato dal generale Rapp. Costantino Pavlovic granduca di Russia si salva a stento ed il suo reggimento è distrutto. Napoleone commenta dicendo "Molte belle donne di San Pietroburgo piangeranno questo giorno".
Occupate le alture, i francesi serrano gli austro-russi nella vallata (14:30).
Verso sera l’estrema sinistra austro-russa è avvolta da nord e da est ed è costretta a ritirarsi tra i laghi di Satzchau e Monice, una stretta striscia di terra battuta dalle artiglierie avversarie (compresa la batteria della Guardia Reale Italiana, guidata dal tenente Fortis). L’unico ponte sul Littawa è bloccato dall’esplosione di un carro di munizioni, colpito dall’artiglieria francese. Numerosi uomini, cavalli e cannoni finiscono nelle acque a causa della rottura dello strato di ghiaccio. 8.000 russi depongono le armi e si arrendono. I combattimenti cessano verso le 17:00 e la stanchezza impedisce l’inseguimento (che inizia il giorno seguente).
Le perdite austro-russe ammontano a 27.000 uomini tra caduti e prigionieri (rispettivamente 15.000 e 11-20.000 in altre fonti, compresi 12-15 generali), 40 bandiere (in aggiunta alle 14 già catturate nella campagna). Gli austriaci perdono più di 5.000 uomini. I resti ripiegano verso l’Ungheria.
I francesi denunciano 1.300 caduti (800 in altre fonti), 7.000 feriti (2.000 in altre fonti), compresi i generali divisionali Saint Hillaire, Kellermann, Walther, i generali di brigata Valhuber, Thiébaut, Sebastiani, Compan e Rapp, e 573 prigionieri (7-8.000 tra caduti e feriti in altre fonti).
La battaglia è chiamata "Dei Tre Imperatori". Il bollettino della vittoria inizia con la frase "Soldats, je souis content de vous". Un ponte in costruzione a Parigi è battezzato Ponte di Austerlitz e le 1.200 artiglierie catturate nella campagna militare sono fuse per innalzare una colonna trionfale, alta 44 metri e foderata con 66 bassorilievi in bronzo, dedicata alla Grande Armée a Parigi (odierna piazza Vendôme).



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