TERAPIA SOSTITUTIVA PER VIA ENDOVENOSA

 

Vari liquidi di sostituzione vengono utilizzati per rimpiazzare perdite di sangue, plasma o altri liquidi extracellulari e aumentare il volume del compartimento vascolare in caso di:

  • trattamento di pazienti con ipovolemia acuta (es. shock emorragico);

  • mantenimento della normovolemia in pazienti con perdite di liquidi in atto (es. emorragie nel corso di interventi chirurgici).

L’uso endovenoso di liquidi di sostituzione rappresenta il trattamento iniziale di un'ipovolemia; esso permette di reintegrare il volume ematico circolante e, di conseguenza, mantenere la perfusione e l’ossigenazione dei tessuti. Oltre ad essere salvavita, dà tempo sufficiente a controllare le emorragie fino a quando si renda disponibile il sangue da trasfondere.

Per ricostituire la perdita di volume non deve essere utilizzato il plasma, dal momento che i rischi connessi al suo uso superano di gran lunga i benefici che può dare. Si deve pertanto ricorrere a:

  •  cristalloidi

  •  colloidi

  •  fluidi di mantenimento.

 

Cristalloidi

 

Le soluzioni cristalloidi:

  • contengono sodio ad una concentrazione simile a quella del plasma;

  • si distribuiscono all’intero compartimento extracellulare;

  • vengono esclusi dal compartimento intracellulare perché la membrana della cellula è impermeabile al sodio;

  • superano la membrana dei capillari e passano dal compartimento vascolare a quello interstiziale.

Di norma resta nel compartimento vascolare soltanto un quarto del volume infuso.

Per correggere l’ipovolemia devono essere infuse soluzioni cristalloidi pari ad un volume tra volte superiore a quello perduto.

 

Colloidi (albumina, destrano, gelatine e amido idrossietile)

 

Le soluzioni colloidi:

  • tendono, almeno all'inizio, a rimanere nel compartimento vascolare comportandosi come delle plasmaproteine, mantenendo ed aumentando la pressione colloido-osmotica del sangue;

  • forniscono un’espansione del volume plasmatico più duratura di quella ottenibile con le soluzioni cristalloidi;

  • richiedono minori volumi di infusione.

Di regola i colloidi devono essere infusi in volume pari a quello di sangue perso. Si deve tuttavia tenere presente che quando la permeabilità capillare aumenta (traumi, sepsi acute o croniche, ustioni etc.) essi possono uscire dal compartimento vascolare e produrre quindi soltanto un’espansione di volume limitata nel tempo.

Non esistono evidenze che le soluzioni colloidi siano superiori alla normale soluzione fisiologica o alle soluzioni saline ai fini di una rianimazione

 

Fluidi di mantenimento

 

Composti da acqua in soluzione di destrosio ed elettroliti vengono utilizzati per rimpiazzare le perdite fisiologiche di liquidi che avvengono attraverso la pelle, i polmoni, le feci, le urine.

I volumi richiesti variano sensibilmente per i singoli pazienti particolarmente in caso di febbre, ambiente surriscaldato o ad alta umidità.

 

SOLUZIONI

VANTAGGI

SVANTAGGI

 

Cristalloidi

·    Scarsi effetti collaterali

·    Basso costo

·    Ampia disponibilità

·    Effetti di breve durata

·    Possono causare edemi

Colloidi

·    Maggiore durata d’azione

·    Minor quantità necessaria a correggere l’ipovolemia

·    Meno pesanti e meno ingombranti

·    Nessuna evidenza circa una superiorità d’efficacia

·    Costi più alti

·    Possono causare sovraccarico circolatorio.

·    Possono interferire con la coagulazione e dare reazioni anafilattiche

  

 Copyright© 1999/2005 - Francesco Angelo Zanolli - Ultimo aggiornamento in data 16/11/2005