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RhIg

 

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IMMUNOGLOBULINE Rh (RhIG)

 

Descrizione

Le immunoglobuline Rh (RhIG) si ottengono per frazionamento di plasma di donatori immunizzati con eritrociti Rh-positivi, con una procedura particolare che utilizza alcool freddo.

Preparazione

Il preparato contiene Ig anti-D di classe IgG in un volume di circa 1 mL, per uso intra-muscolare (muscolo deltoide).

Prima di somministrare le RhIg deve essere effettuati un tipizzazione AB0-Rh ed uno screening anticorpale. Nel caso vi sia evidenza sierologica di un'emorragia feto-materna, dovrebbe essere effettuato il test di Kleihauer-Betke o simile al fine di valutare la quantità di cellule fetali passate nel circolo materno.

Indicazioni

Prevenzione dell'immunizzazione anti-D in pazienti esposti ad emazie Rh positive (per gravidanza o trasfusione);

Per una quantità di eritrociti Rh-positivi fino a 15 mL, è necessaria una dose piena (300 mg); per una quantità di eritrociti fino a 2,5 mL è disponibile anche una microdose (50 mg), che viene impiegata soprattutto nel primo trimestre (12a settimana di gestazione) in caso di aborto spontaneo o indotto.

Il volume totale degli eritrociti fetali alla 12a settimana è stimato infatti inferiore ai 2,5 mL.

Pazienti Rh positivi con ITP o trombocitopenia associata ad AIDS.

Dosaggio

Ante-partum

La microdose di RhIG protegge le donne Rh-negative in caso di aborto spontaneo, indotto o conseguente a gravidanza ectopica nelle prime 12 settimane di gestazione.

Dopo la 12a settimana, per queste complicanze è necessaria una dose piena di RhIG, così come dopo un'amniocentesi. Le RhIG devono essere somministrate preferibilmente entro 72 ore dall'amniocentesi, da altra procedura in grado di provocare un'emorragia materno-fetale o da un eventuale aborto. L'immunoprofilassi non deve essere effettuata qualora il feto sia Rh-negativo o la gravida presenti già anticorpi anti-D non dovuti a precedenti somministrazioni di RhIG. Si devono somministrare RhIG ogni qualvolta si eseguono ripetute amniocentesi, soprattutto se ad intervalli di tempo superiori a 21 giorni.

La maggior parte degli esperti raccomanda che le donne Rh-negative non immunizzate siano sottoposte all'immunoprofilassi ante-partum (300 mg) alla 28a settimana di gestazione. È stato infatti dimostrato che questa somministrazione riduce del 90% il numero delle donne che si immunizzano durante la gravidanza.

Post-partum

A tutte le donne Rh-negative che partoriscono figli Rh-positivi devono essere somministrate RhIG a dose piena a meno che non siano già presenti anticorpi anti-D per somministrazione di RhIG ante-partum. Nel caso vi siano dubbi sul gruppo Rh del neonato, le RhIG devono essere comunque somministrate. Dopo il parto (preferibilmente entro 1 ora) si deve prelevare un campione di sangue alla madre, per valutare con il test di Kleihauer-Betke l'entità dell'emorragia materno-fetale. In circa 1 caso su 300 l'emorragia supera i 15 mL di eritrociti rendendo così necessaria la somministrazione di una o più dosi aggiuntive di RhIG.

Nel caso una donna Rh-negativa presenti nel siero anticorpi antieritrocitari diversi dall'anti-D deve essere sottoposta alla somministrazione di RhIG. Alla somministrazione ante-partum deve sempre seguire, qualora il neonato sia Rh-positivo, un'ulteriore somministrazione post-partum di 300 mg. La somministrazione ante-partum può determinare la positività sia della ricerca degli anticorpi irregolari nel siero materno, da non interpretare come il risultato di una immunizzazione attiva, che del test di Coombs diretto del neonato, senza che vi siano peraltro segni di emolisi. È fondamentale un'accurata storia clinica della paziente.

Le RhIG devono essere somministrate alla madre entro 72 ore dal parto per via intramuscolare; qualora sia trascorso più tempo devono essere comunque somministrate perché possono avere ancora effetto protettivo.

Altre situazioni

Le RhIG possono essere somministrate anche a donne Rh-negative in età fertile, qualora siano trasfuse con emocomponenti Rh-positivi. Di solito una sola dose piena è sufficiente a prevenire l'immunizzazione dovuta ai globuli rossi Rh-incompatibili contenuti in 10 unità di piastrine. È stata raccomandata la somministrazione di più dosi di RhIG in caso sia inevitabile la trasfusione di eritrociti Rh-positivi ad un paziente Rh-negativo; questo trattamento non è possibile qualora siano state trasfuse più unità di sangue. Entro 72 ore devono essere somministrati 20 mg di RhIG per mL di eritrociti.

Alcuni Autori hanno riportato che l'infusione di RhIG in pazienti Rh-positivi con trombocitopenia immune acuta o cronica ha determinato un innalzamento transitorio, ma significativo, delle piastrine circolanti. Sono necessari ulteriori approfondimenti per definire meglio il meccanismo e la funzione di questo trattamento.

Controindicazioni

Sembra non vi sia alcun rischio associato alla somministrazione di una quantità eccessiva di RhIG a soggetti Rh-negativi, mentre dosaggi inadeguati possono aumentare la probabilità di alloimmunizzazione.

Con la somministrazione delle RhIG non sono stati segnalati casi di trasmissione di HIV.

 Copyright© 1999/2005 - Francesco Angelo Zanolli - Ultimo aggiornamento in data 16/11/2005