|
LA QUALITA’ SONORA Domanda: cosa rende il suono qualitativamente più piacevole e più gradevole? Risposta: la sua complessità armonica, e la sua risonanza acustica. Per complessità armonica intendendo quella particolare sensazione dovuta alla presenza nel suono percepito, di più altezze o armoniche, pur nella predominanza di una frequenza di base chiamata altezza del suono stesso. Se, a questa complessità frequenziale, si aggiunge una risonanza, ovvero una esaltazione, una amplificazione naturale delle vibrazioni sonore, allora il suono è il miglior suono che si possa udire. La qualità sonora è quindi una caratteristica dell’oggetto vibrante, e , non dipende dall’intensità, ne dalla velocità (altezza-frequenza) delle vibrazioni sonore. Questa qualità sonora è anche cosa diversa dal timbro, anche se molto spesso diciamo, ed intendiamo il “timbro sonoro” come qualità sonora. Ciò che identifichiamo come timbro sonoro è una caratteristica che ci aiuta e ci è utile per classificare, paragonare, identificare, distinguere un suono, ma non è automaticamente sinonimo di qualità sonora. Convenzionalmente accettiamo la distinzione timbrica e, il riconoscimento di suoni o strumenti affini è una peculiarità oramai acquisita. Ciò nonostante, è proprio il senso della qualità sonora ( e non il timbro ) ciò che percepiamo come piacevole, da ciò che non lo è. Non sarebbe altrimenti evidente il perchè riteniamo essere migliore questo suono di violino da quest’altro suono di violino....nelle cose, nell’oggetto vibrante stà la qualità sonora. Al musicista il compito di tradurre questo passaggio di qualità.... |