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L’INTERPRETE MUSICALE Il giudizio che si dà dell’interprete musicale, è in parte condizionato dall’immagine che l’interprete stesso riflette? E la gestualità musicale, in che misura appartiene all’interpretazione stessa? Come scindere l’aspetto acustico da quello visivo? La cosa più semplice sarebbe chiudere gli occhi, ma allora, gli occhi che ci stanno a fare? Dubbi, problemi, domande a cui forse non vale la pena porre attenzione. Eppure, l’importanza del gesto, del modo appropriato di produrre un suono, è alla base di ogni qual si voglia buona esecuzione, in quanto il suono stesso, è la conseguenza di una buona preparazione oltre che mentale, gestuale...prima che l’evento suono abbia a verificarsi. Di conseguenza sembra quasi impossibile, per l’interprete musicale, non prescindere da questo aspetto gestuale e visivo, anzi, anche se questo può sembrar strano, pare che non altrimenti sia possibile esprimere ciò che che si vuole esprimere, se non ci si aiuta con il corpo, da cui esso solo trae origine il suono e l’idea stessa di suono. Se la volontà è frutto dell’anima che vuole comunicare, il corpo ne è il messaggero. |