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Le ombre dell'alto Po

 

Pensando al Po si è soliti immaginarlo come un tranquillo fiume di pianura con le acque lente e limacciose e ci risulta difficile immaginarlo un piccolo ruscello di montagna.

Le sue sorgenti si trovano in alta montagna. Nasce in un pianoro alpino ricco di fiori e tenera erba, sotto la benefica protezione del Monviso. Nel tratto compreso fra la sorgente e la città di Torino (poche decine di chilometri in linea d'aria) l'ambiente fluviale copre la gran parte dei biotopi acquatici temperati: troviamo il torrente di montagna, il rapido corso d'acqua del fondo valle ma anche acque tranquille e lanche isolate.

In questo breve tratto vive oltre al 70% di tutta l'ittiofauna italiana. Splendidi temoli profumati di timo, grosse trote marmorate, lamprede di ruscello, rari gamberi d'acqua dolce...

La pescosità di queste acque fece nascere e sviluppare una fiorente cultura fluviale. Nel rispettoso sfruttamento del fiume nacquero mestieri come il pescatore, il cacciatore, il barcaiolo, il traghettatore, il cavatore di sabbia. Le ombre sfuggenti dei pesci si fondono nei gorghi con quelle antiche testimonianze del passato: relitti di porticcioli, attrezzi tipici come nasse o tipiche imbarcazioni.

Anche sulle rive del fiume la storia ha lasciato le sue tracce: la famosa abbazia di Staffarda, i castelli di Cardè, Faule, avamposti sul Po del potente marchesato si Saluzzo che controllava l'antica via del sale.

Questo antico mondo, che ha saputo vivere col fiume senza deturparlo, figura come un monito verso la nostra "società moderna" capace di distruggere in nome di un benessere del tutto discutibile.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Produzione

Rolfilm Torino
Regia Michele Tamietto
Testo Giovanni Boscolo e Michele Tamietto
Musiche Claudio Chiale
Voce Claudio Capone
Durata 25' circa
Standard di ripresa 16 mm