Monte di Portofino
Il Monte di Portofino è attraversato da una fitta rete di sentieri,
molto ben tenuti e segnalati, con abbondanza di cartelli esplicativi.
Tra le decine di itinerari possibili ne abbiamo scelti due che
permettono di farsi un'idea complessiva dell'ambiente.
Mappa e testo tratti da "A piedi in Liguria" Vol. 1 - Edizioni ITER
Mappa del Monte di Portofino |
ITINERARIO 506 Monte di Portofino (610 m)
Da S. Margherita per Croce S. Siro e Pietre Strette
Dislivello 670 m
Tempo di salita 2 ore - Tempo di discesa 1.15 ore
Itinerario ben segnato (segnavia rossi) - carte: Studio FMB
1:25.000 "Tigullio"
Il Monte di Portofino è il rilievo più elevato dellomonimo promontorio e presenta un tipico, accentuato dualismo. Al versante nord est, in cui predominano folti boschi di castagna, rovere e ontano, si contrappone il versante sud, orograficamente assai più complesso con ripidi valloni intervallati da rocciose dorsali che scendono fino al mare. Litinerario proposto richiede un medio impegno e il suo scopo principale è quello di mettere in luce questo sorprendente dualismo che rende la montagna molto interessante dal punto di vista naturalistico ed escursionistico.
A S.Margherita Ligure
(6 m) si può parcheggiare nei pressi dellOspedale Civile.
A piedi simbocca Via Costasecca, bella viuzza che sale tra
case portando rapidamente a Villa Belvedere. Da qui ci si
mantiene lungo un crinale completamente terrazzato ad olivo.
La mulattiera, sempre larga e ben tenuta, tocca numerose casette
sparse nella campagna ed infine raggiunge la maestosa Croce di
S.Siro (279 m, 0.45 ore), innalzata su un colle a dominio
della parte nord del Promontorio di Portofino.
Da qui si entra nel bosco e, poco dopo, la mulattiera compie
tutta una serie di secche svolte raggiungendo limportante
crinale che dal Monte di Portofino scende a Portofino.
Si prende ora a destra lampia mulattiera (segnavia) che in
breve è al Valico di Pietre Strette (452 m, 0.30 ore, qui
arriva anche litinerario 507).
Si trascura il sentiero per S. Fruttuoso per prendere
invece a diritto la mulattiera segnalata in direzione Monte di
Portofino e Semaforo Nuovo.
Poco dopo si trascura il sentiero per la vetta prendendo a
sinistra lampia mulattiera non segnata (solo indicazioni
per Semaforo Nuovo), che va ad aggirare il versante meridionale
del monte. La via diviene sempre più aerea dato che in questo
tratto la montagna degrada rapidamente fino alla frastagliata
costa tra S. Fruttuoso e Punta Chiappa.
Arrivati al Passo Porcile (528 m), si svolta nettamente a
destra e, con una breve salita, si raggiunge la vetta del Monte
di Portofino (610 m, 0.45 ore) dove sorgono i ruderi del Semaforo
Vecchio.
Per scendere dal monte si può utilizzare il sentiero segnalato
oppure si può imboccare, a sinistra (direzione nord), la
mulattiera non segnata che perde quota ripidamente
allinterno del bosco effettuando molti secchi tornanti.
Questa porta ad incrociare il sentiero segnalato nei pressi della
Sella Gaixella. Si svolta quindi a destra e in breve si è
alle Pietre Strette, da dove si ritorna a S. Margherita con il
percorso dellandata (1.15 ore).
ITINERARIO 506 Da Portofino a S. Fruttuoso
un anello sulle antiche mulattiere del versante meridionale del
promontorio
Dislivello 890 m (500 m se si
ritorna con il battello)
Tempo complessivo 3.45 ore (2 ore se si ritorna in battello)
Itinerario segnato (simboli FIE) - Carte: Studio FMB 1:25.000
"TigulIio"
Portofino, (lantico Portus Delphini ricordato da Plinio) è una località balneare che non ha sicuramente bisogno di presentazioni essendo la pittoresca insenatura famosa in tutto il mondo e spesso utilizzata come simbolo della costa genovese. Probabilmente meno noto è il fatto che il luogo è un ottimo punto di partenza per interessanti escursioni.
La più incantevole è senza dubbio quella che porta alla Baia di S. Fruttuoso, prezioso gioiello naturalistico ed architettonico della costa meridionale del promontorio, oggi di proprietà del Fondo per l'Ambiente Italiano (FAI).
Da segnalare la possibilità di ritornare a Portofino utilizzando i battelli di linea effettuando così un completo percorso turistico.
Da Rapallo, seguendo le esaurienti
indicazioni, si supera S. Margherita e si arriva a Portofino.
Spesso, poco dopo Paraggi, la strada è chiusa alle auto.
In questo caso si deve parcheggiare e raggiungere Portofino (3 m)
utilizzando il largo sentiero pedonale (indicazioni) che si
sviluppa poco sopra la statale.
Il sentiero ridiscende poi allasfalto e con questo si può
raggiungere il pittoresco centro storico. Altrimenti si piega
subito a destra immettendosi sulla larga mulattiera lastricata
che sale decisamente.
Questa si sviluppa in un ambiente caratterizzato da un intenso e
ordinato terrazzamento ad olivo. Superata la chiesetta di S.
Sebastiano, si prosegue raggiungendo un incrocio dove non
bisogna scendere verso S.Fruttuoso, ma proseguire in direzione Portofino
Vetta.
Arrivati alle poche case sparse di Olmi (279 m), la
mulattiera, di lì a poco, riprende il suo aspetto originario,
ampia e selciata con grosse pietre.
Entrati in un fresco e lussureggiante bosco di conifere,
la via progressivamente attenua la sua pendenza. Lungo questa
vanno trascurati tutti i sentieri laterali, peraltro segnalati,
raggiungendo il Passo delle Pietre Strette (452 m. 1.40
ore), riconoscibile per i grossi massi di conglomerato attraverso
i quali transitano diverse mulattiere.
Qui esplicativi cartelli segnaletici consentono di individuare
subito il largo sentiero che scende a sinistra in direzione S.
Fruttuoso. Questo svolge il suo tracciato sempre in netta discesa
lungo il vallone di S. Fruttuoso, prima nel bosco di pino
e poi tra terrazzamenti abbandonati.
Si precipita così fino ad entrare in S. Fruttuoso (5 m, 0.30
ore), piccolo borgo di pescatori dove è assai interessante
visitare il complesso abbaziale e la cinquecentesca Torre dei
Doria. Qui giungono i battelli da Portofino.
Dietro labbazia si segue il sentiero segnalato,
toccando La Cheta e poi cominciando la faticosa salita con
la quale è necessario riprendere ben 250 metri di quota. Questa
si sviluppa per la maggior parte allinterno di un frondoso
bosco di lecci e solo più in alto, tra gli olivi,
si aprono grandi ed eccezionali finestre sul mare.
Tra pini si arriva alla località cosiddetta "Base Zero"
(250 m) da dove si continua nel bosco sul sentiero principale.
Questo ridiscende entrando nel vallone del Torrente Ruffinale,
attraversato il quale risale alla frazione di Prato (245
m).
Da qui attraversando terrazzamenti ad olivo, in breve si
raggiunge la pedonale lastricata dellandata (1.15 ore) con
cui si ritorna a Portofino (0.20 ore).