La Cellula
Vedi anche genetica, genoma umano, biologia molecolare
Per
decenni si era creduto che le cellule del cervello fossero le
uniche del nostro organismo a non rinnovarsi.
In un certo senso era anche logico: come farebbero altrimenti i
ricordi a rimanere costanti?
Ora invece un gruppo di ricercatori svedesi ha dimostrato il
contrario.
Léquipe di Fred Gage, a Gòteborg, ha sfruttato una
sostanza utilizzata per comprendere i meccanismi
di riproduzione delle cellule cancerogene, il BrdU, che agisce
sul DNA della cellula
"madre"
marcando le cellule "figlie". In questo modo Gage
sè accorto che
- seppure con una frequenza estremamente bassa - anche i neuroni
si replicano.
Rimane da capire se i neuroni "figli" funzionino come
tutti gli altri
(e siano quindi collegati al resto del cervello) o se non siano
spenti" e dunque, per così dire, inutilizzati.
Le
cellule sono un settore di studio tuttaltro che esaurito:
solo lanno scorso, per esempio,
si è scoperta la "survivina" la proteina che regola la
loro sopravvivenza
Tutto in uno
Questultima scoperta dimostra
che sulle cellule cè ancora tantissimo da capire. Gli
studiosi, riferendosi a una delle sue caratteristiche più
straordinarie, lhanno definita unentità
"totipotente": significa che ciascun elemento
cellulare, che sia tratto dalla pelle di un tallone, da un
capello o dalla parete dellintestino, contiene tutte le
informazioni necessarie per dare origine allintero
organismo.
La cellula è una specie di laboratorio dove lattività è continua: per poter sopravvivere, e per far vivere il sistema di cui è parte, deve procurarsi nutrimento e trasformarlo in energia, proteggersi dalle insidie, coordinarsi con le cellule circostanti. Vediamo come fa.
Comè fatta
La cellula si può descrivere come una sfera delimitata da una membrana e contenente una sostanza fluida, (il citoplasma), dove galleggiano il nucleo e altri elementi. I principali sono i mitocondri, vere e proprie centrali energetiche, i ribosomi, dove viene tradotta linformazione genetica del DNA, il citoscheletro, che costituisce una sorta di rete stradale interna alla cellula, i lisosomi, gli "inceneritori" per le sostanze che la cellula assume, e lapparato di Golgi, una sorta di piccolo stabilimento dove le proteine vengono impacchettate e spedite allesterno.
Messaggeri
molecolari
Questa struttura è più o meno
comune a tutte le cellule. Ciò che cambia è il patrimonio genetico
contenuto nel DNA, una
lunghissima molecola presente nel nucleo di ciascuna cellula
dellorganismo, in cui sono conservate tutte le informazioni
che determinano i tratti fisici e caratteriali di un organismo.
Queste informazioni sono portate fuori dal nucleo dall RNA
(una molecola-messaggero identica al Dna), interpretate dai
ribosomi e infine trasformate in proteine, che provvedono a
eseguire lordine originario.
Senza nucleo
Esiste infine un altro tipo di
cellule, quelle che da sole costituiscono un organismo.
Sono i batteri, le cosiddette cellule procariote (quelle
degli organismi complessi sono dette eucariote).
La loro struttura è semplicissima: sono prive di nucleo e
costituite da una membrana che contiene il DNA e alcuni ribosomi,
mentre sono assenti tutti gli altri organuli tipici delle cellule
animali e vegetali.
Altro che computer! Nel nucleo di ogni zigote, la minuscola cellula derivante dalla fusione tra spermatozoo e ovulo, è contenuto un "programma" in grado di condurre, nel giro di poche settimane, alla formazione di un intero essere vivente.
Lo zigote, dopo aver replicato il proprio Dna, si divide rapidamente in due, quattro, otto, sedici cellule, fino a costituire lintero organismo. Le nuove cellule si specializzano, assumono forme e funzioni diverse, si legano tra loro a costituire i tessuti e gli organi, in un processo che gli scienziati chiamano differenziamento.
A coordinare lattività di queste cellule primordiali sono speciali geni (segmenti di Dna) destinati a disattivarsi una volta concluso il differenziamento.
Morale e
trapianti
Questo processo è ormai compreso
così bene dagli studiosi che due gruppi di ricerca delle
università Usa di Baltimora e del Wisconsin sono riusciti
coltivare e differenziare le cellule di un embrione umano.
Per poi fermarsi. Le preoccupazioni morali sono infatti
vivissime, ma grazie a questi esperimenti in futuro si potranno
forse effettuare trapianti con organi creati in
vitro, che non presenterebbero rischi di rigetto, partendo da una
sola cellula del paziente.
Come muore
Oltre che nascere e svilupparsi, le
cellule muoiono. Un recente studio ha dimostrato che le cellule
della pelle, in coltura, sono in grado di replicarsi fino a un
massimo di 70 volte, dopo di che sono destinate a morire.
Quando poi la cellula raggiunge il numero massimo di replicazioni consentite, oppure se il suo Dna è danneggiato o malato, sulla sua membrana si formano bollicine che inglobano gli organuli, mentre il nucleo si condensa in gocce fino a giungere allautodistruzione: è lapoptosi. A regolare lapoptosi sono diverse proteine, ma la più importante sembra essere la survivina, scoperta poco più di un anno fa dallitaliano Dario Altieri, ricercatore delluniversità di Yale. Altieri ha osservato che la survivina "protegge" dal suicidio una cellula in procinto di dividersi. In occasione della mitosi, cioè della duplicazione, la quantità di survivina aumenta, infatti, anche di 40 volte.
Cellule
resistenti
La scoperta potrebbe avere anche
importanti ricadute sanitarie: nelle cellule tumorali ci sono
quantità enormi di survivina. Così le cellule non muoiono e
resistono persino alla chemioterapia.
Ora si proverà a sviluppare farmaci in grado di inibire la survivina. Lesatto opposto, anche se non ci sono dati a sufficienza per confermarlo, avverrebbe nei caso dellAlzheimer: i meccanismi cellulari si inceppano e, forse per mancanza di survivina, i nuclei si suicidano in massa.
Parassiti
genetlci
E infine le cellule hanno i
loro parassiti, i virus. Questi organismi sono semplici involucri proteici
contenenti DNA o RNA. E, come
tutti i parassiti, non sono autosufficienti.
Per mettere in atto le informazioni contenute nei loro patrimonio genetico devono servirsi degli organuli di una cellula sana. In un certo senso, dunque, i virus fingono dessere parte integrante del patrimonio genetico della cellula, e ne sfruttano i meccanismi per far replicare anche se stessi.
Ci sono
cellule che fungono da spazzini, altre che proteggono
lorganismo dai pericoli
o che vanno a caccia di nutrimento. Ma per farlo devono potersi
muovere.
A 120
allora
Le cellule, soprattutto quelle
batteriche, sono dotate a questo scopo di appendici superficiali,
dette flagelli e ciglia, che impiegano come remi.
Per esempio un batterio come la salmonella, di diametro non superiore a 1 mm, può nuotare a quasi 30 mm al secondo, come se noi riuscissimo, correndo, a superare i 120 km/h.
La funzione di flagelli e ciglia,
costituiti da una serie di microtubuli legati fra loro da
una proteina, è identica: le uniche differenze stanno nella
forma (i flagelli possono essere molto più lunghi delle ciglia)
e nel tipo di movimento.
Ma ciglia e flagelli non servono soltanto a favorire la
migrazione delle cellule: a volte, infatti, queste piccole frange
muovono lambiente stesso.
Si pensi alle ciglia presenti lungo le pareti delle vie
respiratorie: è la loro continua oscillazione a trasportare muco
e particelle di polvere dai polmoni alla gola, fino a espellerli.
A passo di
lombrico
Le cellule che non sono immerse in
un liquido hanno invece bisogno, per muoversi, di strumenti
diversi. E il caso delle cellule che migrano strisciando sopra la
superficie di altre cellule.
Questo tipo di movimento, che per vincere lattrito richiede unenergia decisamente superiore a quella necessaria per navigare, sfrutta contrazioni che coinvolgono lintera cellula, che si comporta così come una specie di minuscolo verme.
Lesempio migliore è quello delle cellule bianche del sangue, o leucociti, capaci di attraversare le pareti dei vasi sanguigni in direzione dellambiente esterno per catturare batteri ed eliminare detriti.
Altro esempio sorprendente lo si ha al momento dello sviluppo di un essere umano, quando le cellule che si formano dalla replicazione dellembrione si differenziano. Fin dalle prime ore di vita, in base alle informazioni contenute nel DNA, le diverse cellule iniziano infatti a migrare verso la posizione che avranno nel corpo adulto, scivolando su altre cellule.
Allacciate
insieme
Il movimento prosegue fino al
formarsi delle giunzioni cellulari. Le cellule infatti
sono legate tra loro da una complessa rete di macromolecole, la matrice,
oppure (il caso della pelle) da robusti filamenti proteici simili
a corde.
Sentono
lelettricità
Ma quali sono i segnali che dicono
alla cellula da che parte andare? Per ora sappiamo soltanto che
molti batteri e alcune cellule animali sono sensibili ai campi
magnetici e alla luce.
I neuroni sembrano invece avvertire i campi elettrici, dato che si spostano sempre volgendo l assone (un prolungamento del neurone attraverso il quale viaggiano gli impulsi elettrici) in direzione del polo negativo.