Più che un’escursione
questo è stato un pic-nic che potrebbe benissimo essere compreso
in un ipotetico (ma non più di tanto) capitolo chiamato “Le merende
dei Merendoni”.
Lo scopo principale era il
battesimo della montagna per alcuni discendenti, nel senso genealogico
(Elena 6 anni, Zelinda 3 anni, Penelope 9 mesi).
Oppure più sinceramente si potrebbe affermare che lo scopo era la solita “abbuffata a sacco”, per una volta durando poca fatica. Scegliete voi, i bambini comunque li abbiamo portati.
I dettagli altimetrici e temporali possono benissimo essere omessi, data la scarsa rilevanza e soprattutto il ritmo tenuto.
Partiti da Ponte a Elsa (Empoli)
arriviamo all’Albergo Alto Matanna in 1 ora e 45 minuti, passando
per Pescaglia.
Ci approntiamo e approntiamo
i bambini (cosa ben più difficile). Dopo mille preparativi siamo
in comodo e lemme lemme partiamo per il segnavia 3 in direzione sud, per
incontrare la cresta ESE del monte.
Il sentiero parte in piano,
in un bel pratone sotto gli alberi. Dopo poco, attraversato un girello,
entriamo in una zona recintata per il pascolo dei cavalli.
Nei pressi di un laghetto
usato come abbeveratoio in effetti ci sono alcuni cavalli, ma un branco
ben più nutrito scende improvvisamente dal monte, facendo tremare
il suolo e anche qualche gitante che se li vede puntare contro.
Proseguiamo per il sentiero, qui allo scoperto; approfittando della bella giornata di sole, rinfrescata da una brezza sostenuta di tramontana, e conseguentemente della buona visibilità, abbiamo vista libera sulle cime del Gruppo delle Panie, sugli Appennini, sul Piglione e sul Prana.
Dopo poco incontriamo una marginetta
e di lì a breve arriviamo ad una deviazione che sale a destra e
dalla quale inizia la cresta ESE.
La percorriamo per pochi metri,
appena per scendere quel tanto che basta sotto la cresta, sul versante
di Camaiore, per essere scaldati dal sole e riparati dalla tramontana.
È già ora di pranzo. Che fare? Mangiare!!
Ora i bambini (le bambine)
si divertono con le bambole e gli adulti si “divertono” dando fondo ai
panini.
Dopo il pranzo proviamo a
far salire un po’ i bimbi lungo l’agevole cresta e arriviamo dove questa
spiana un po’.
I cavalli al pascolo si avvicinano;
per niente timorosi si fanno accarezzare. Si riconosce un cavallo di razza
avelignese (haflinger), e due che non sappiamo se muli o bardotti.
Per i bambini può bastare, e scendono a valle accompagnati dai genitori. Alcuni di noi invece salgono alla vetta del Monte Matanna per la facile cresta.
Lo spettacolo è suggestivo,
soprattutto grazie all’ottima visibilità. Il Gruppo delle
Panie
ci appare ben definito nella sua imponenza e nel profilo dell’Omo Morto.
In basso il Procinto e la parete sud-ovest del Nona, verticale
anzi strapiombante. Si vede ben definito il mare di Camaiore e in lontananza
fino a Livorno e alla Liguria. Si riesce perfino a scorgere
ben delineata la Gorgona.
Scendiamo la ripida cresta
NE
arrivando poco sotto il Callare del Matanna per immetterci sul sentiero
segnavia 5 e scendere al punto di partenza.
Nonostante la quota non sia
delle più elevate delle Apuane i luoghi sono pieni di fascino e
di verde lussureggiante e ci appagano pienamente. Anche i bimbi si sono
divertiti.
Insomma, una bella domenica
in famiglia, noi, i bambini e . . . . le Apuane.
Chi non ha da portare a letto i bambini si permette una visita a Fornovolasco. Il paese adesso è quasi completamente ricostruito, dopo l’alluvione. Nella chiesa si possono vedere i moderni affreschi.
E per concludere, un bel piatto
di tortelli al sugo e una trota alla griglia dal Mori, al ristorante "La
Buca". Con grappino finale.