I Gatti Mézzi nascono nel 2005 dal connubio artistico tra due pisani doc: Tommaso Novi, pianista, cantante e fischiatore d'eccellenza, e il chitarrista-cantante Francesco Bottai. Ad unirli è la passione per un tipo di composizione ironica, sperimentale, colta e irriverente ai limiti del goliardico che scivola su melodie che spaziano dal jazz allo swing passando per le sonorità della più raffinata musica popolare. Un mondo musicale di riferimento composto da grandi nomi della musica italiana come Giorgio Gaber, Paolo Conte, Fred Buscaglione e il jazz francese manouche alla Django Reinhartd.

Nel 2006 i Gatti Mézzi autoproducono il loro primo lavoro in studio 'Anco alle puce ni viene la tosse', sedici brani in slang pisano che raccontano la città in tutte le sue sfaccettature e contraddizioni. Composte e cantate per metà da Tommaso Novi e per metà da Francesco Bottai, le sedici tracce alternano l'autobiografismo dell'uno e lo stile immaginifico dell'altro per un mosaico che mette insieme titoli improbabili ed evocativi come: 'Bimbetto scarmanato', un romanzo di formazione in quattro minuti, 'Ragtime der trugolone', e 'Bell ir mi' Arno', una dichiarazione d'amore per il fiume toscano. Il disco, distribuito principalmente durante i numerosi eventi live dei Gatti Mézzi, viene accolto con interesse e vende oltre 3.000 copie in poco più di due anni.

Tra il 2006 e il 2007 i Gatti Mézzi continuano ad esibirsi, principalmente in Toscana, e dall'incontro con Matteo Consani, batterista, e Matteo Anelli, contrabbassista, nasce la voglia di trasformare il duo in un quartetto e arricchire così il progetto di nuove possibilità sonore. Ed è con questa nuova formazione che nasce la seconda autoproduzione del gruppo 'Amori e Fortori', quindici tracce suddivise, come uno spettacolo teatrale, in Introduzione, Primo tempo, Intervallo e Secondo tempo Un lavoro, meno scanzonato, più impegnativo, complesso e tecnicamente meglio rifinito del primo che alterna walzer, swing, marcette e stornelli giocando sul contrasto tra testo e melodia. E' ancora Pisa la metafora attraverso cui i Gatti Mézzi raccontano storie universali che appartengono a tutta l'umanità, a tutti i tempi e luoghi. Da 'Sagoma', che racconta le vicende di una vita dedita al rum alle reminiscenze autobiografiche di 'Voglio fa' 'r pianofortaio' e le storie di vita che caratterizzano 'Al bar la Borsa', 'Dar Sarvini' e 'Macchianera', 'Amori e Fortori' culmina in 'Ladro di Mare', scritta e interpretata da Francesco: lo struggente racconto di un pescatore a cui il mare ha portato via il padre, e 'Tombolo' in cui Tommaso tratteggia con eco neorealista, l'insediamento in terra toscana degli alleati nel dopoguerra. Entrambi i brani sono caratterizzati dai virtuosismi di Tommaso a uno strumento a fiato molto particolare: il fischio. Ad impreziosire 'Amori e Fortori' anche un contributo di Stefano Bollani che ha regalato ai Gatti Mézzi l'idea musicale di 'L'omini ar semafero'. 'Amori e Fortori', 3000 copie vendute in un solo anno, riceve un'ottima accoglienza, confermata dal numero sempre maggiore di pubblico che assiste alle esibizioni dei Gatti Mèzzi che iniziano a farsi conoscere anche fuori dai confini toscani totalizzando oltre 100 date in un anno.

Nel 2007 i Gatti Mézzi vincono il Premio Ciampi (omaggio a S. Ronzani) per i brani “Tragedia dell’estate” e “La zuppa e ‘r cacciucco”, nel 2008 si qualificano terzi al concorso nazionale MarteLive di Roma, entrano tra i 16 finalisti dell'edizione 2009 del festival di Musicultura e vincono il festival Barezzi Live 2009.

A febbraio 2009 i Gatti Mézzi sfornano 'Struscioni' il loro terzo lavoro su etichetta Sam (più di 4000 copie vendute in 6 mesi), prodotto da Mirco Mencacci con la collaborazione di Andrea Ciacchini. Con 'Struscioni' , titolo che evoca il contatto fisico tra i due partner di un ballo lento, i Gatti Mézzi viaggiano nei borghi di una volta, dove tutto scorreva con maggiore semplicità e minore frenesia, quando era ancora possibile gustarsi la bellezza di alcuni momenti che oggi stanno andando tristemente persi. Il tour toscano di presentazione di 'Struscioni' sta vedendo i Gatti Mézzi collezionare una serie di sold out nei più importanti teatri di tutta la regione.

' Roba da gatti mézzi', dicevano i nostri padri per sottolineare la scabrosità e la bassezza di una situazione ai limiti del dignitoso. La peggior cosa che possa capitare ad un gatto è essere sorpreso da un diluvio in un vicolo di notte o una piena del fiume in città. L'immagine evocativa di due gatti infradiciati scorazzanti in un vicolo notturno alla ricerca di una lisca o di una compagna in calore è l'idea che ci ha affascinato per raccontare una Pisa borghese, globalizzata e tecnologica che si sta dimenticando dei propri vicoli bui e puzzolenti, dei suoni e dei rumori che li animano e dei loro abitanti secchi e spelacchiati che vivono fra un miagolio d'amore e uno di disperazione'

 

(presentazione tratta dalle pagine su MySpace di Francesco e Tommaso: myspace Gatti Mézzi )

di seguito potete vedere alcuni video tratti dal concerto che i nostri hanno tenuto il 18 Giugno 2010 a Montopoli Val d'Arno

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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