pag. 9 Indice Sud Africa |
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Ci fermiamo presso un capanno di avvistamento, predisposto in una radura, e lo raggiungiamo a piedi percorrendo un lungo corridoio di avvicinamento fatto di canne. Da qui scorgiamo diversi animali che vengono ad abbeverarsi, tra cui diverse antilopi e alcuni facoceri.
Ripresa la strada, molto poco trafficata di veicoli, vediamo da lontano una macchina ferma sul ciglio, segno di qualche buon avvistamento. Infatti avvicinandoci scorgiamo un gruppetto di grossi rinoceronti al pascolo.
Ci fermiamo a pochi metri di distanza dai grandi bestioni, alcuni dei quali hanno dei corni veramente impressionanti, forse piu' lunghi di un metro, e mentre questi continuano tranquillamente a pascolare. A pochi chilometri di distanza troviamo un'area attrezzata, nei pressi di una fattoria, e ci fermiamo per pranzo presso un piccolo chiosco annesso.
Scopriamo quindi che le costruzioni adiacenti che vedevamo in lontananza sono in realta' un centro di cura e di ripopolamento per gli animali piu' in pericolo di estinzione, soprattutto i rinoceronti ma non solo, e una guida ci conduce a visitarlo.
Ripresa la strada, scorgiamo da lontano due esemplari di uno dei piu' begli animali africani, il kudu maggiore, una grande antilope con colossali corna attorcigliate. Vista l'ora, ormai e' meta' pomeriggio, decidiamo una variazione nella programmazione del nostro viaggio, e prendiamo la strada che conduce all'uscita dal parco di Mambeni. Per uscire dal parco sarebbe necessario un'apposito visto, come scopriremo in seguito, ma il ranger di guardia ci fa passare senza problemi.
Ci avviamo quindi verso la localita' di Damazulu, dove si trova uno dei piu' tipici villaggi zulu della regione, e approfittiamo del tempo che oggi ci rimane per una visita. Giungiamo giusto in tempo per l'ultimo d'ingresso disponibile della giornata, accolti da un pittoresco 'guardiano' in costume locale che ci da' il benvenuto con urlacci e grandi gesti. Dopo aver pagato il salato biglietto ci accodiamo ad un gruppo di turisti inglesi che ha appena iniziato la visita ed entriamo nel villaggio.
Questo e' costituito da diverse tipiche grandi capanne circolari, a forma di cupola, circondato da una palizzata; presso una di queste capanne assistiamo ad un rito magico compiuto mediante il lancio di conchiglie su alcune pelli distese, e con il pronunciamento di formule magiche; il responso e' quindi ovviamente che il nostro viaggio andra' tutto bene.
Lo stregone del villaggio ci intrattiene quindi mediante alcuni strumenti musicali, tra cui una sorta di tamburo cavo di pelle, che strofinato con le mani emette dei suoni bassi e cavernosi. Ci trasferiamo quindi in una piccola arena, in attesa di uno spettacolo di musiche e danze. Nell'attesa, viene preparata in una zucca vuota una bevanda fatta penso in parte di latte, succo d'uva e farina; la zucca viene poi passata agli spettatori che bevono a turno, passandola poi l'un l'altro.
Infine arriva il 'corpo di ballo', costituito prima da un gruppo di uomini in abiti guerreschi, che si esibisce in una parata e in alcune scaramucce simulate, tra grandi urla e strepiti alquanto impressionanti, degne di fieri guerrieri zulu. Il territorio dello Zululand e' stato infatti teatro, nella seconda meta' del 1800, di grandi battaglie tra la popolazione locale e gli Inglesi, che faticarono parecchio ad avere la meglio.
Poi un gruppo di ragazze molto poco vestite, nonostante la temperatura piuttosto fresca, esegue una serie di danze e di canti tradizionali. Terminiamo la visita nell'annesso negozio di souvenir, comunque piuttosto ricco, in specie dei tipici oggetti locali costruiti a partire da centinaia di piccolissime perline colorate. Ormai e' pomeriggio inoltrato, e, senza rifare la strada percorsa prima, ci riavviamo verso l'ingresso principale del parco Hluhluwe, la Memorial gate, visto che ora e' il percorso piu' breve, tornando verso sera ai nostri alloggi.
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