Quaderni
Archivio storico arcivescovile di Fermo n°34



100 ANNI DELLA STATUA DEL REDENTORE
SUL CAMPANILE DEL DUOMO
RIPATRANSONE 9 AGOSTO 1902 - 9 AGOSTO 2002 *
di Alberto Pulcini


Rivolgo a voi tutti un saluto cordiale, per non aver voluto mancare alla presentazione del libro da me scritto per un' occasione particolare: il Centenario della positura della statua del Redentore sul campanile del Duomo di Ripatransone.
Non è mia intenzione intrattenervi a lungo, né intendo entrare nello specifico argomento per non togliere a quanti di voi avranno la bontà di leggere il mio scritto il piacere della conferma di alcune conoscenze ed il gusto della scoperta. Ognuno di noi, infatti, leggendo un libro, stabilisce con lui un rapporto e lo affronta privilegiando quelle parti che più sono vicine alla sua cultura, alla sua curiosità, ai suoi interessi.
Desidero, pertanto, soffermarmi limitando l'intervento su alcuni aspetti che riguardano non tanto i contenuti, quanto la struttura del volume e le motivazioni che hanno ispirato la sua realizzazione.
Il primo è il "perché", o meglio, da che cosa è derivata l'idea e come si è sviluppata.
Il libro, si può dire, nasce da un'amicizia autentica, da un sentimento di reciproca stima, dallo stesso interesse che il sottoscritto ha sempre nu-trito per la storia e l'arte locali, passione, questa, condivisa anche dal compianto Arciprete della cattedrale di Ripatransone, don Mariano Gian-netti, tornato alla casa del Padre il 25 settembre 2001.
Egli, infatti, molto prima che si allettasse e che si debilitasse nel fisi-co, chiamandomi un giorno, come era solito fare ogni qualvolta volesse mettermi a parte di alcune notizie o vicende riguardanti gli oggetti d'arte da lui tenuti in consegna, mi sollecitò ad effettuare una ricerca in vista del Centenario della sistemazione della statua sul campanile del Duomo, fornendomi parte del materiale e qualche notizia. Accolsi l'idea, inizian-do un lavoro di ricerca, che oggi vede il suo compimento.

* Presentazione del Volume dell'autore stesso Alberto Pulcini, avvenuta nel Duomo di Ripatransone il 7 agosto 2002
. Avvicinandosi la data del 9 agosto 2002, la data del Centenario ed avendo saputo che il nuovo incarico di Arciprete era stato affidato al Ca-nonico don Vittorio Perozzi, mi sono subito premurato di metterlo a parte del progetto. Egli, perspicace ed avveduto, ne ha compreso immediata-mente la valenza ed ha accettato che l'iniziativa si portasse a termine, ov-viamente mantenendo il carattere della riservatezza per una sorta di sor-presa da fare al Vescovo Mons. Gestori e a tutto il popolo della diocesi.
Il libro reca una dedica: semplice, essenziale, in un linguaggio, forse l'unico possibile che il destinatario avrebbe accettato, anche se, certa-mente, mai avrebbe, invece, accettato una dedica:
Alla grata memoria di
don Mariano Giannetti
Sacerdote

Il nome di don Mariano è anche legato alle ultime vicende della torre campanaria e della statua: egli capì la necessità di effettuare lavori di re-stauro alla cuspide e a tutte le parti ornamentali, compreso il Redentore. Lavoro difficile, costoso, al quale quotidianamente assisteva con premu-ra, preoccupazione, ma con gioiosa partecipazione.
Fu, questa del restauro, l'occasione, per alcuni, pochi in realtà, di poter osservare da vicino la grande statua. In passato questo privilegio era toc-cato solo a quelli che nel 1902, tra i mesi di luglio e di agosto, si recaro-no ad osservarla all'interno del Duomo e durante i lavori di sistemazione. Due sole persone, una di Ripatransone, di cui una residente, sono coeta-nee del Redentore: ovviamente esse non possono ricordare nulla di quei giorni. Chi conosce qualcosa di quegli avvenimenti è perché lo deriva dalla tradizione orale, ha sentito cioè il racconto appassionato dei genitori e/o dei nonni.
Molte sono le testimonianze dei bambini di allora; ne cito due per tutte: quella di Regina Sansolini, appena settenne, e di Antenore Amabili, novenne, bambini che assistettero in Piazza con molti altri a tutte le ope-razioni.
Tutti ricordavano l'enorme folla, la grandiosità della statua, l'aria di festa, l'oscillare del pesante manufatto durante la sua ascesa.
Nei tempi a venire osservarono il "Redentore" da vicino qualche ope-raio e l'ardimentoso Comm. Sergio Mozzoni, che, durante un intervento sulla statua, andò addirittura a sedersi sul suo braccio benedicente!
Ma è opportuno che io passi al titolo del Libro.
Se esso fosse stato destinato ai soli ripani, sarebbe stato sufficiente inti-tolarlo: "100 anni del Redentore", perché nel pensiero comune, nelle ac-cezioni, nelle espressioni idiomatiche ed in quelle dialettali, a Ripatran-sone, ormai "il Redentore" è sinonimo di "statua del Redentore". Il ter-mine si spoglia cioè del suo significato originale di Gesù Redentore ve-nuto al mondo 2002 anni fa, per assumere quello di "statua del Redento-re", come manufatto: Si' nu Rëdëndora; vuò 'rrivà più ssu dë lu Rëdëndora!; si gruossu comma lu Rëdëndora; paru nu Rëdëndo-ra;… una presenza inafferrabile, misteriosa, umanizzata, ma, co-munque, una presenza, un segno, un simbolo.
Il libro, tuttavia, è destinato a varcare i confini comunali ed ecco allora il perché del titolo: 100 anni della statua del Redentore sul campanile del Duomo - Ripatransone 1902-2002, 9 agosto
Ho preferito l'espressione "sul campanile" per dare il giusto privilegio, il dovuto rilievo alla figura del Redentore, ben sapendo che sarebbe stato più esatto dire: "100 anni della statua del Redentore e del campanile del Duomo", essendo stata terminata la torre nello stesso tempo e quindi centenario è anche il campanile. Ed infine il 9 agosto, che cadde di ve-nerdì, come quest'anno.
So bene che qualcuno, esaminando la locandina e la cartolina d'invito, per l'occasione realizzate, leggendo la data del 9 agosto è rimasto sorpre-so, se non dubbioso, perché non corrispondente a quella che appare su pubblicazioni locali. Ma essa data è desunta direttamente dai documenti originali e dagli articoli dei giornali dell'epoca. È inoppugnabile ed ogni altra indicazione fin qui fornita è da ritenersi non esatta. (Cfr. Chiaretti).
Nell'occasione del Centenario vede la luce un libro a fissare gli eventi, a ricordare i nomi di coloro, che, in ruoli diversi, furono i protagonisti di una vicenda quasi ventennale, sul finire del secolo XIX e gli inizi del XX, in un'indagine narrata e documentata fotograficamente, divisa in due parti e più capitoli.
La 1^ parte si riferisce al campanile ed alle fasi della sua erezione; la 2^ riguarda "il Redentore". Seguono una conclusione ed un Album foto-grafico.
Una chiave di lettura potrebbe essere quella di non perdere mai di vi-sta il contesto storico-economico e sociale in cui i fatti accaddero, sono accaduti, accadono. Soprattutto quelli riferiti al morire del secolo XIX: anni difficilissimi, ma anni che videro un fervore di opere in Ripatranso-ne notevoli. E con l'economia a terra. Basti pensare alle spese sostenute poco tempo prima per innalzare il tiburio della cattedrale, la stessa fac-ciata, l'artistica sacrestia del Capitolo, quella che i ripani amabilmente chiamano la seconda sacrestia. Anzi, proprio il Capitolo Cattedrale, cioè il Senatus Episcopi, aveva anche sostenuto spese insieme alla Confrater-nita della Misericordia e Morte intorno agli anni '50 per innalzare il cam-panile di essa chiesa, poi demilito per far luogo alla Cappella del SS.Sacramento in Duomo negli anni trenta- quaranta del secolo XX.
Dare alle stampe un libro di tal genere non è una fatica che coinvolge il solo autore. Egli, infatti, deve muoversi cercando la collaborazione. Ed io sono stato coadiuvato da collaboratori puntuali e solerti, ad iniziare dal neo eletto Arciprete della Concattedrale ripana Canonico Vittorio Perozzi e dall'insostituibile ed infaticabile fotografo Giuseppe Barbizzi. Hanno essi subitamente compreso l'importanza dell'iniziativa, così come ne hanno visto lo spessore il Consiglio provinciale della Provincia di Ascoli Piceno, Il Comune di Ripatransone, gli Istituti di Credito presenti nella no-stra Città, che intendono acquistare copie del volume.
Ecco, questo è il libro, ormai pronto per raggiungere le vostre case. Alcune copie saranno distribuite fin da stasera ai rappresentanti di quelle famiglie, che hanno raccolto l'invito a partecipare a questa presentazione ed hanno avuto la bontà di ascoltare le nostre parole.
Avverto che le vicende del campanile e della statua narrate giungono agli ultimi lavori di restauro del biennio 1987/88 con qualche coda per il 1989.
A quel tempo Sua Eccellenza Mons. Gervasio Gestori non era il no-stro vescovo diocesano, ma Mons. Gestori è il vescovo del Centenario del Campanile e della statua del Redentore. Per tale motivo abbiamo pen-sato di donargli un poster di cm 70 x 100, realizzato da Foto Studio Giu-seppe Barbizzi, inserendo accanto al Cristo impugnante la Croce e bene-dicente, lo stemma del nostro Vescovo con la dicitura che ripete il titolo del libro:
100 anni della statua del Redentore sul campanile del Duomo - Ripa-transone 1902-2002, 9 agosto
ed inoltre:
Mons. Gervasio Gestori
Vescovo del Centenario


campanile di Ripatransone campanile di Ripatransone campanile di Ripatransone