VERSO IL 150° ANNIVERSARIO
DELL'UNITA' D'ITALIA - INIZIATIVA DI
INTERESSE NAZIONALE
Il Comune di Monsampolo del Tronto in
collaborazione con la Provincia di Ascoli
Piceno ha programmato per sabato
9 Ottobre 2010, il convegno
dedicato alla figura dell'illustre
cittadino monsampolese: Nicola Gaetani
Tamburini (1820-1870).
L'iniziativa si inserisce nell'ambito
delle celebrazioni nazionali per il 150°
anniversario dell'Unità d'Italia (www.italiaunita150.it),
rappresentate dal logo ufficiale: tre
bandiere tricolore che sventolano, come
espressione dei tre giubilei nazionali
(1911, 1961 e 2011).
Il convegno rientra nell'ambito delle
iniziative, programmate da maggio 2010 a
marzo 2011, dal Comune di Monsampolo del
Tronto, con il Patrocinio, della
Soprintendenza per i Beni Storici
Ambientali ed Etnoantropologici delle
Marche e dell'Ufficio Scolastico
Regionale per le Marche per ricordare
degnamente il Tamburini, patriota e
letterato, protagonista degli eventi del
Risorgimento ascolano, primo Provveditore
agli studi di Ascoli Piceno.
Le celebrazioni sono state inaugurate
con successo lo scorso 28 maggio e hanno
visto protagonisti i giovani alunni della
Scuola Secondaria di primo grado di
Monsampolo, che hanno potuto approfondire
la conoscenza dell'illustre personaggio.
Il secondo incontro, che si
terrà sabato 9 ottobre alle ore
10,00 presso la Cripta della Chiesa Maria
SS. Assunta di Monsampolo, alla presenza
delle autorità civili,
vedrà la partecipazione di docenti
e storici, che illustreranno la figura di
Nicola Gaetani Tamburini nel contesto
storico, sociale ed economico del Piceno
di metà Ottocento; tra questi il
prof..Gilberto Piccinini, docente di
Storia del Risorgimento
all'Università degli Studi di
Urbino e Presidente della Deputazione
Storia Patria per le Marche, Giannino
Gagliardi, Olimpia Gobbi, e gli storici
locali Luigi Girolami e Paolo Schiavi,
inoltre giungeranno da Milano Sergio
Cassandrelli, creatore del sito su Nicola
Gaetani Tamburini (http://web.infinito.it/utenti/n/nitaumbri/), e
Alessandra Tamburini, pronipote di
Nicola.
Nel convegno si tratterà sia
del Risorgimento piceno sia di Nicola
Gaetani Tamburini, patriota e letterato,
che ebbe un ruolo cruciale negli eventi
risorgimentali ascolani, distinguendosi
per l'attività letteraria e
insieme politica, documentata anche dalla
corrispondenza con Francesco De Sanctis,
Vincenzo Gioberti, Nicolò Tommaseo,
Alessandro Manzoni, Cesare Cantù e
altri.
La pubblicazione degli Atti del
Convegno è prevista per marzo 2011,
anniversario della proclamazione del
regno d'Italia. Agli Atti sarà
aggiunto un DVD contenente tra l'altro la
rievocazione storico-biografica tratta
dall'opera di Bruno Ficcadenti Lettere
e Poesie per una Rivoluzione,
nella versione drammaturgica curata dalla
pronipote e realizzata dalla compagnia
teatrale del luogo "Magister
Ludi".
Eventuale finestra con le
seguenti notizie aneddotiche
La biografia di Nicola Gaetani
Tamburini, che sarà raccontata al
Convegno dagli storici locali, è di per
sè un romanzo. Discendente da una
famiglia di tendenze liberali e di
spirito imprenditoriale, coltivò gli
studi letterari, acquistò fama come
scrittore di critica dantesca e come
corrispondente di letterati e politici
illustri, ma non celò la sua passione
per il gioco del pallone, che praticava
per la strada - allora Via del Pallone -
radunando coetanei con intenti già
patriottici. Sorvegliato dalla polizia
dello Stato Pontificio perchè attivo
simpatizzante della sia pur breve
Repubblica Romana instaurata da Mazzini
nel 1849, dedito al perfezionamento
dell'"educazione dei bachi da
seta" nell'industria bacologica di
famiglia, prezioso collaboratore delle
autorità pontificie nella
battaglia contro la grave epidemia di
colera del 1852, "patì il carcere
per la patria", come si legge sulla
grande lapide esposta a Brescia.
Ma la vicenda dell'incarcerazione nel
Forte Malatesta di Ascoli è intricata e
intrigante: nell'autunno del 1857 una
donna, che si sentì tradita nell'affetto
per Nicolino "il quale aveva preso
amicizia con altra donna" e che
considerò finiti i rapporti di amicizia
che intercorrevano fra le rispettive
famiglie, si vendicò scatenandogli
contro la polizia papalina. Lui,
imprudente, l'aveva messa a parte delle
speranze che i patrioti nutrivano e che
costituivano una minaccia per i regimi
pontificio e borbonico, e lei sapeva che
l'abitazione di Nicolino era centro di
raccolta e di smistamento di scritti e di
lettere che circolavano di qua e di
là del Tronto. Dal processo uscì
la sentenza di dieci anni di carcere, ma
la spedizione dei Mille e gli accordi
intercorsi a Plombières fra Napoleone
III e Cavour ridussero a pochi anni il
tempo della sua prigionia.
Nella prima metà di settembre
del 1860, mentre Garibaldi risaliva la
penisola, le truppe piemontesi, che
scendevano a sud lungo la costa
adriatica, ebbero uno scontro vittorioso
e decisivo con l'esercito pontificio nei
pressi di Castelfidardo.
Ascoli fra le prime città
marchigiane insorgeva, e il suo primo
atto fu la liberazione dei prigionieri
politici del forte Malatesta.
Tamburini fu quindi nominato
Provveditore agli Studi nella provincia
ascolana, poi nel 1863
passò a Brescia, preside del Liceo
Arnaldo. Nei sette anni che seguirono,
prima della morte improvvisa e prematura,
scrisse e pubblicò molto.
Lettore e corrispondente di Edgar
Quinet e di Jules Michelet, studioso di
pedagogia, curioso di psicologia, fu
amato da più di una donna. La poetessa e
pittrice marchigiana Giulia Centurelli in
una delle sue lettere lo incoraggiava
"nell'opera benedetta
d'innalzare la donna", di
amarla "non di quell'amore
leggero con cui si ama presentemente, ma
di un amore più alto".
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