La riprogrammazione
posturale secondo Bernard BRICOT
La
riprogrammazione posturale permette di evitare certe manipolazioni o
di diminuirne la frequenza. Le tecniche manipolative accelerano i risultati
della riprogrammazione posturale.
Nello sportivo di alto livello il più
piccolo squilibrio produrrà delle ripercussioni disastrose sul suo rendimento
perché l’ipersollecitazione associata alle tensioni muscolari provoca il
cattivo funzionamento dei differenti circuiti gamma dei muscoli posturali
sollecitati, e con gli stessi il cattivo rendimento, le rigidità, i crampi, gli
indolenzimenti, le tendinite, gli stiramenti.
Nell’avvenire il sistema più efficace
per migliorare la prestazioni degli sportivi d’alto livello sarà quello di
riprogrammare il loro sistema tonico posturale.
Il sistema tonico posturale è di una
importanza capitale e interviene in un numero considerevole di patologie
croniche curate spesso in modo sintomatico:
I recettori che intervengono
principalmente nell’aggiustamento posturale statico e dinamico sono il piede
e l’occhio; essi associano una esterocezione e una propriocezione.
Intervengono anche la pelle, i muscoli e le articolazioni.
Altri ingressi che possono influenzare questo sistema sono l’apparato
stomatognatico e i centri superiori.
Si tratta di un sistema cibernetico che si
auto-adatta nel suo squilibrio ma che non può correggersi da solo.
Lo squilibrio di un recettore provoca
immancabilmente uno squilibrio tonico posturale, l’insieme si adatta a questo
squilibrio. Il sistema può adattarsi una, due volte, ma se si aggiungono altre
cause di decompensazione il sistema non può più adattarsi e sopraggiungono i
dolori, in principio...
Se il soggetto è iperlasso i compensi si
faranno più facilmente.
Se il soggetto è un retratto con
aponeurosi corte gli adattamenti saranno più difficili e la comparsa del dolore
più rapida; al contrario le correzioni saranno molto più stabili e durature.
In un primo tempo l’adattamento è
facilmente reversibile, in un secondo tempo il sistema si fissa nelle sue
compensazioni. Per tale motivo un recettore primario fissato nei suoi
aggiustamenti deve essere corretto come un recettore causativo, questo è
particolarmente vero per il recettore podale, considerato il tampone terminale
del sistema.
I differenti muscoli posturali non
lavorano in maniera isolata ma sotto forma di autentici sistemi sinergici o
antagonisti. Alcuni autori parlano di catene ascendenti, altri di catene
discendenti, a seconda che le facciano partire dal piede o dall’occipite.
Queste differenti catene muscolari
convergono tutte a livello dei cingoli scapolare e pelvico che si deformano, si
torcono sotto l’effetto delle sollecitazioni asimmetriche, proteggendo così
la colonna vertebrale. I cingoli sono quindi degli efficaci sistemi tampone del
sistema posturale.
Quando le cinture scapolare e pelvica non
hanno assolto il loro ruolo di sistema tampone per una ragione che resterà da
stabilire, è la colonna che lo assolverà: ecco comparire la scoliosi.
Esiste una certa plasticità muscolare;
infatti è possibile modificare la proporzione di una varietà di fibre in un
muscolo modificando il lavoro muscolare. Questo cambiamento di specificità può
essere indotto sia dal coinvolgimento di fibre fasiche, sia dalle posture, dalla
rieducazione o dalla riprogrammazione posturale mediante le fibre toniche e
tonico-fasiche.
Non serve a niente dire a un giovane
“tieniti dritto” poiché per fare ciò sarà obbligato ad attivare dei
muscoli fasici le cui caratteristiche principali sono d’essere volontari e
affaticabili. Solo la riprogrammazione posturale combinata alla rieducazione o
allo stretching posturale permetteranno di ottenere un risultato.
L’attività tonica viene attivata molto
prima del movimento; essa lo prepara, contribuisce al suo sganciamento, lo
guida, lo rinforza e gli serve da contrappoggio.
Per
approfondimenti leggete:
"RIPROGRAMMAZIONE
POSTURALE GLOBALE"
Dott.
Bernard BRICOT
Presidente
del Collegio Internazionale di Studi sulla Statica - Marsiglia