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La riprogrammazione posturale secondo Bernard BRICOT

 

La riprogrammazione posturale permette di evitare certe manipolazioni o di diminuirne la frequenza. Le tecniche manipolative accelerano i risultati della riprogrammazione posturale.

Nello sportivo di alto livello il più piccolo squilibrio produrrà delle ripercussioni disastrose sul suo rendimento perché l’ipersollecitazione associata alle tensioni muscolari provoca il cattivo funzionamento dei differenti circuiti gamma dei muscoli posturali sollecitati, e con gli stessi il cattivo rendimento, le rigidità, i crampi, gli indolenzimenti, le tendinite, gli stiramenti.

 

Nell’avvenire il sistema più efficace per migliorare la prestazioni degli sportivi d’alto livello sarà quello di riprogrammare il loro sistema tonico posturale.

 

Il sistema tonico posturale è di una importanza capitale e interviene in un numero considerevole di patologie croniche curate spesso in modo sintomatico:

 

dolori del rachide

cervicali, dorsali, lombari, sacrali

 

dolori a componente rachidea

nevralgie cervico-brachiali

scapolalgie

cruralgie

sciatalgie

 

dolori a componente statica

anca

ginocchio

piedi

ernie discali

iperpressioni esterne delle rotule

 

 deformazioni della colonna

cifosi

scoliosi

iperlordosi, ecc.

 

patologie sportive

crampi

indolenzimenti

tendinite

 

altre

cefalee

vertigini

affaticamente

squilibri statici nel bambino

deformazioni podaliche

ritardo scolare

 

I recettori che intervengono principalmente nell’aggiustamento posturale statico e dinamico sono il piede e l’occhio; essi associano una esterocezione e una propriocezione. Intervengono anche la pelle, i muscoli e le articolazioni. Altri ingressi che possono influenzare questo sistema sono l’apparato stomatognatico e i centri superiori.

Si tratta di un sistema cibernetico che si auto-adatta nel suo squilibrio ma che non può correggersi da solo.

Lo squilibrio di un recettore provoca immancabilmente uno squilibrio tonico posturale, l’insieme si adatta a questo squilibrio. Il sistema può adattarsi una, due volte, ma se si aggiungono altre cause di decompensazione il sistema non può più adattarsi e sopraggiungono i dolori, in principio...

 

Se il soggetto è iperlasso i compensi si faranno più facilmente.

Se il soggetto è un retratto con aponeurosi corte gli adattamenti saranno più difficili e la comparsa del dolore più rapida; al contrario le correzioni saranno molto più stabili e durature.

 

In un primo tempo l’adattamento è facilmente reversibile, in un secondo tempo il sistema si fissa nelle sue compensazioni. Per tale motivo un recettore primario fissato nei suoi aggiustamenti deve essere corretto come un recettore causativo, questo è particolarmente vero per il recettore podale, considerato il tampone terminale del sistema.

 

I differenti muscoli posturali non lavorano in maniera isolata ma sotto forma di autentici sistemi sinergici o antagonisti. Alcuni autori parlano di catene ascendenti, altri di catene discendenti, a seconda che le facciano partire dal piede o dall’occipite.

Queste differenti catene muscolari convergono tutte a livello dei cingoli scapolare e pelvico che si deformano, si torcono sotto l’effetto delle sollecitazioni asimmetriche, proteggendo così la colonna vertebrale. I cingoli sono quindi degli efficaci sistemi tampone del sistema posturale.

Quando le cinture scapolare e pelvica non hanno assolto il loro ruolo di sistema tampone per una ragione che resterà da stabilire, è la colonna che lo assolverà: ecco comparire la scoliosi.

 

Esiste una certa plasticità muscolare; infatti è possibile modificare la proporzione di una varietà di fibre in un muscolo modificando il lavoro muscolare. Questo cambiamento di specificità può essere indotto sia dal coinvolgimento di fibre fasiche, sia dalle posture, dalla rieducazione o dalla riprogrammazione posturale mediante le fibre toniche e tonico-fasiche.

 

Non serve a niente dire a un giovane “tieniti dritto” poiché per fare ciò sarà obbligato ad attivare dei muscoli fasici le cui caratteristiche principali sono d’essere volontari e affaticabili. Solo la riprogrammazione posturale combinata alla rieducazione o allo stretching posturale permetteranno di ottenere un risultato.

 

L’attività tonica viene attivata molto prima del movimento; essa lo prepara, contribuisce al suo sganciamento, lo guida, lo rinforza e gli serve da contrappoggio.

 

 

Per approfondimenti leggete:

 

"RIPROGRAMMAZIONE  POSTURALE  GLOBALE"

Dott. Bernard BRICOT

Presidente del Collegio Internazionale di Studi sulla Statica - Marsiglia

 

 

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