Torna a Nutrizione

 

Utile la perdita di peso nelle epatopatie croniche

 

La perdita di peso seguita da un mantenimento di 15 mesi migliora significativamente i test epatici, i livelli insulinici e la qualità della vita nei pazienti portatori di epatopatie croniche.

L'obesità è infatti un fattore di rischio di progressione di patologie croniche del fegato quali la steatosi epatica non alcoolica e l'epatite C. il trattamento dei soggetti in sovrappeso potrebbe quindi costituire una parte importante della gestione del paziente epatopatico cronico.

Uno dei fattori principali associati con il mantenimento del peso nel lungo periodo è l'attività fisica, che quindi assume a sua volta una notevole importanza nel trattamento di questi pazienti. (Gut. 2004;53:413-419) 

 

Obesità: modesta perdita di peso ed esercizio rallentano danno epatico

Nei pazienti in sovrappeso con epatopatie croniche, una modesta perdita di peso ed attività fisica sono correlate con miglioramenti prolungati negli enzimi epatici, nei livelli insulinici a digiuno e nella qualità dell vita.

I fattori predittivi di perdita di peso prolungata sono livelli realistici di esercizio e più elevati livelli di insulina a digiuno di base. Il presente studio dimostra che l'investimento nella perdita di peso può ridurre i fattori di rischio associati con la progressione del danno epatico, ed in caso di epatopatia cronica, il trattamento di un eventuale eccesso di peso dovrebbe costituire un'importante parte del trattamento. (Gut 2004;53:413-419) 

 

Torna a Nutrizione