MB
– Metabolismo Basale
I
processi vitali che si svolgono nell'organismo richiedono un continuo apporto di
energia, che deriva esclusivamente dalla combustione degli alimenti. La
quantità di energia (espressa in calorie) che viene richiesta per il lavoro
dipende dall'intensità del lavoro che si compie durante il tempo preso in
considerazione.
Con
il termine di Metabolismo Basale si definisce la quantità d'energia
spesa da un individuo in condizioni di riposo, condizione durante la quale
l’organismo utilizza energia per le sole attività vitali (respirazione,
circolazione sanguigna, mantenimento della temperatura corporea, omeostasi
cellulare, processi nervosi, attività ghiandolari...).
Il
MB viene espresso in chilocalorie (o in Joules per m2 di
superficie corporea e per ora).
L'energia
calorica è in rapporto con la superficie
corporea. Rubner ha dimostrato questo rapporto: "la quantità di
calore che si produce è funzione diretta della superficie corporea".
Le
condizioni di riposo indispensabili per misurare il MB ed ottenere dei
risultai paragonabili con misurazioni ripetute nel tempo sono:
Il
dispendio energetico basale è massimo alla nascita e tende a decrescere
raggiungendo i valori minimi dopo i 70 anni.
Nella
donna si rilevano valori minori di MB rispetto all’uomo, a parità di età,
peso e altezza. Questo dipende dalla diversa composizione corporea nei due
sessi: la donna possiede una maggiore quantità di tessuto adiposo,
metabolicamente molto meno attivo rispetto alla massa muscolare.
A
parità di sesso, età e razza, il MB è maggiore in individui in cui il BMI
(Body Mass Index, o IMC Indice di Massa Corporea) è più
basso. Il BMI esprime il rapporto peso/altezza.
Considerando che una maggiore superficie corporea comporta un aumentato scambio
di calore con l’ambiente esterno, e che tra due individui di pari peso quello
più alto ha una maggiore superficie esposta per gli scambi termici, è facile
comprendere come consumerà più energia per mantenere costante la propria
temperatura interna.
Un
aumento della temperatura corporea di 1°C, provoca un aumento della richiesta
di ossigeno per soddisfare le aumentate richieste metaboliche e un
consequenziale innalzamento del MB di circa il 13%. Al contrario una ipotermia
provoca una diminuzione del MB.
Attività
fisica e mentale necessitano di quote variabili di energia, definita AEE
(Activity Energy Expenditure) tanto maggiori quanto alta sarà
l’intensità del lavoro svolto.
La
spesa energetica aumenta anche dopo un pasto. L’incremento che si registra
dipende dall’energia richiesta per la digestione e l’assorbimento dei
nutrienti. Tale surplus di lavoro viene definito ADS (Azione Dinamico
Specifica degli alimenti) e varia secondo la quantità degli alimenti
ingeriti, la frequenza dei pasti, lo stato nutrizionale e clinico del soggetto.
Si è visto che è maggiore per la digestione di cibi ricchi di proteine.