Le
nubi sono composte da minutissime goccioline d'acqua o da cristalli di
ghiaccio che hanno dimensioni da
1 a 100 micron. Quando l'acqua presente al suolo evapora, si trasforma in
vapore acqueo che man mano risale nell'atmosfera. Risalendo verso le quote
piu’ alte il vapor acqueo si raffredda e raffreddandosi si condensa
attorno a piccole impurità presenti nell’atmosfera (cristalli di sale
marino, particelle di polvere...) generando goccioline d'acqua o cristalli
di ghiaccio.
Questi
elementi aggregandosi tra loro danno vita alle nubi. L’insieme così
formatosi resta sospeso nell'aria dove può evaporare ed eventualmente
riformarsi. La quantità di acqua condensata non supera il grammo per ogni
metro cubo di vapore acqueo. Naturalmente tale quantità può variare in
relazione all'estensione
verticale ed orizzontale delle nuvole.
Ad
eccezione delle nubi aventi una grande estensione verticale (i cumulonembi
sviluppati), queste non si esauriscono nel generare pioggia o neve, poiché
sono costantemente alimentate dalle correnti di vapore acqueo. L’origine
della grandine (nei cumulonembi) è da far risalire ad un rimescolamento
continuo di gocce d'acqua che, a seguito di forti correnti d’aria
verticali, - prima dirette
verso il basso e poi verso l’alto - si caricano continuamente di nuove
particelle d'acqua. I chicchi di grandine possono raggiungere anche
dimensioni considerevoli (sino ad oltre 1 chilogrammo) e cadere alla
velocità di 8 metri al secondo nel qual caso possono assumere una forza
d’impatto ragguardevole.
La
forma, il colore e la densità delle nubi dipendono dai loro componenti e
dalle condizioni atmosferiche. In particolare, per quanto riguarda i
componenti, la trasparenza è indice di presenza di pochi elementi
condensati; contorni netti denotano la presenza di elementi di consistente
dimensione; l‘opacità è indice della presenza di finissimi cristalli
ed è caratteristica di nubi spesse e dalla struttura fibrosa e diafana.
Per quanto concerne le condizioni atmosferiche si può dire che
un’atmosfera stabile provoca solo movimenti orizzontali e quindi le
forme delle nuvole sono distese. L’instabilità causa invece movimenti
verticali e provoca la formazione di complessi globulari. La posizione del
sole rispetto all’orizzonte influisce
invece sui riflessi e sui colori che non sono invece (di norma)
influenzati dai componenti della nube.
Le
forme caratteristiche delle nuvole si suddividono in due gruppi: quelle
stratificate, che hanno estensione orizzontale e ridotta ampiezza
verticale, e quelle a sviluppo verticale che hanno un aspetto opposto alle
prime. A loro volta i due gruppi possono suddividersi in cinque
sottogruppi:
CIRRI
Posizionati
oltre i 6.000 metri di quota; composti da cristalli di ghiaccio;
temperatura tra i –50 ed i –60° C.
Posizionati
tra i 2000 ed i 6000 metri di quota; composti di acqua; temperatura tra i
5 ed i 15° C.
Posizionati
oltre 2000 metri di quota; composti di acqua; temperatura tra 5 e 15° C
Posizionati
su vari livelli sino a 12.000 metri di quota; composti da acqua e
ghiaccio; temperature sino a –60° C.
Posizionata
a bassissima quota; composta di acqua; temperatura tra i 10 ed i 20° C.
Per
una classificazione piu’ completa delle nubi, oltre al loro aspetto –
in costante mutamento – si prendono a riferimento anche l’altezza alla
quale si formano e la loro composizione. In base a questi elementi si
individuano una decina di generi principali.
I
generi di nubi caratterizzati dal prefisso “cirro-” identificano nubi
di alta quota (anche se le corrispondenti altezze variano in funzione
della stagione e della latitudine).
I
generi caratterizzati dal prefisso “alto-” identificano nubi che si
formano ad altezza media (tra i 2000 ed i 6000 metri) e sono costituite da
goccioline d’acqua e cristalli.
Ad
altezza inferiore si trovano i generi caratterizzati dal prefisso
“strato-” e che provocano leggere precipitazioni.
I
generi caratterizzati dal suffisso “cumuli-” identificano nubi molto
instabili a sviluppo verticale che possono estendersi attraverso i vari
livelli.
Infine
il prefisso “nimbo-” ed il suffisso “-nembo” indicano che la nube
causerà precipitazioni.
ALTA
QUOTA
MEDIA
QUOTA
BASSA
QUOTA
Ecco
qui di seguito le undici classificazioni principali:
Nubi
d’alta quota:
·
Cirri
·
Cirrocumuli
·
Cirrostrati
Nubi
di media altezza:
·
Altocumuli
·
Altostrati
·
Nembostrati
Nubi
di bassa quota:
·
Stratocumuli
·
Strati
·
Nebbia
Nubi
a sviluppo verticale che si estendono su piu’ livelli:
·
Cumuli
·
Cumulonembi
Per
meglio identificare le varie tipologie di nubi si riportano alcune
immagini delle stesse.
(la freccia indica la
Luna)
ALTOCUMULI
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(la
terza immagine rappresenta altocumuli di
tipo ondulare)
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(la
luce globulare è il Sole che filtra tra le nubi)
STRATOCUMULI |
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(al
tramonto)
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